“Ho compiuto dodici anni l’altroieri.
Non so se hai notato, ma sto scrivendo questa lettera. A
volte è difficile per me scrivere, sai. E’ quella cosa che chiamano disgrafia.
Ho anche un disturbo chiamato deficit di attenzione, spesso accompagnato da
problemi di apprendimento. Il mio quoziente di intelligenza è veramente alto,
ma se guardi la mia grafia, potresti pensare che sono stupido.
Non sono mai riuscito a tenere in modo giusto la matita. Non
sono mai riuscito a colorare dentro le linee. Ogni volta che ci provo, la mia
mano me lo impedisce e le lettere vengono sbrodolate, il colore oltrepassa le
linee e mi finisce su tutte le mani.
Quando dobbiamo darci il voto a vicenda, nessuno vuole
scambiare i compiti con me, perché nessuno capisce la mia scrittura. Elena ci
riusciva, ma si è trasferita.
Il mio cervello non percepisce quello che fa la mia mano.
Posso sentire la matita. Ma il messaggio non passa nel modo giusto. Devo
stringere forte la matita così il mio cervello capisce che ce l’ho in mano. E’
molto più facile per me spiegare le cose a voce che scrivere. Sono molto bravo
a dettare, ma gli insegnanti non me lo lasciano fare sempre. Se mi si chiede di
scrivere un tema sul mio viaggio a Firenze e a Roma, per me è un vero castigo.
Ma se lo detto o se parlo, so raccontare a tutti la gioia che ho provato nel
vedere la Galleria degli Uffizi, il David o il sentimento di vero patriottismo
che mi ha attraversato quando ho visitato il monumento al Milite Ignoto.
Se dovessi avere un voto in educazione artistica, ne
prenderei sicuramente uno molto brutto. Ci sono molte cose che riesco a
rappresentare nella mia mente, ma le mie mani non le disegnano così come le
vedo. E’ okay. Non mi sto lamentando. Me la cavo davvero bene. Vedi, mi hai dato
una mente meravigliosa e un grande senso dell’umorismo. Sono molto bravo a
immaginare le cose, e adoro partecipare alle discussioni. Abbiamo avuto alcuni
dibattiti sulla Bibbia, in classe, e in quelli sono davvero brillante. Voglio
diventare un avvocato, da grande, un avvocato che va ai processi. So che sarei
bravo in questo. Sarei responsabile di indagare sul crimine, di esaminare le
prove e presentare il caso con verità.
Dici che sono speciale perché hai detto che sono opera
stupenda e grandiosa. Mi hai assicurato che leggi dentro di me attraverso un
vetro, e che hai progetti per me per darmi un futuro e speranza.
I miei genitori volevano aiutarmi, così mi hanno comprato un
computer portatile da portare a scuola. La mia insegnante di quest’anno è la migliore!
Mi concede di fare gran parte del mio lavoro al computer. Abbiamo una lezione
di disegno ogni venerdì e…indovina! Mi lascia usare la stampante per fare
disegni. Per la prima volta, potrò mostrare a tutti alcune delle cose che ho in
mente.
Signore, questa è una lettera di ringraziamento, solo per
farti sapere che sto bene. A volte la vita è dura, ma sai una cosa? Accetto la
sfida.
Ho fiducia nel fatto di poter superare qualsiasi cosa. Grazie
per avermi fatto così. Grazie per amarmi incondizionatamente. Grazie di tutto.
Sempre al tuo servizio”. Lorenzo
La frase più dolce e
triste dell’esistenza: “Che vita meravigliosa ho avuto!
Vorrei soltanto
essermene reso conto prima”.
B.F. Bollettino Salesiano Febbraio 2014
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