L’Ennesima Guerra Contro L’Evasione
Fiscale.
Ma Chi Ci Crede Più?
Il Più COLOSSALE VOTO DI SCAMBIO IN
Italia non lo garantisce la mafia, ma l’evasione fiscale. Enrico Letta ha
lanciato solennemente la guerra al fenomeno. E’ più della centesima a memoria
d’uomo. Le altre novantanove
Sono
finite con la vittoria degli evasori e la sconfitta degli onesti. Vedremo come
andrà a finire questa. La lotta all’evasione, in un Paese che ha in media il
quintuplo di nero rispetto alla media europea e 270 miliardi sottratti ogni
anno all’erario, dovrebbe essere la priorità assoluta.
Ma
ogni volta che qualche governo la evoca, si muove la potentissima e trasversale
lobby parlamentare in difesa degli evasori. Il maggiore esponente di questa
lobby è stato per vent’anni Silvio Berlusconi, in proprio appartenente
all’esercito degli evasori come testimoniano le sentenze. In La bolla, un libro di qualche anno fa,
ho cercato di spiegare come la protezione degli evasori, assai più del potere
sui media, abbia garantito per due decenni lo zoccolo duro degli elettori
berlusconiani. Sarebbe tuttavia ingeneroso addossare tutte le colpe al
berlusconismo.
La
lobby è assai più ampia, comprende destra, centro e sinistra, vecchi e nuovi
partiti e perfino movimenti. Quando l’ultimo governo Prodi per un giorno solo
decise di pubblicare le dichiarazioni dei redditi on line, come accade in
alcuni Paesi civili, si sollevò uno tsunami di protesta, che in Italia non si
fanno da una trentina d’anni, visto che mafia, camorra e ‘ndragheta si occupano
di ben altri e più remunerativi affari,
a partire proprio dall’evasione fiscale.
In
campagna elettorale sempre Grillo ha attaccato il governo Monti, perché “vuole
mettere gli italiani gli uni contro gli altri, per esempio gli evasori contro
chi paga le tasse”. Divertente, no? Stavolta a piangere sulla povera sorte
degli evasori è un importante esponente
del Pd. Fassina, che ammonisce a considerare l’evasione come un
espediente per la sopravvivenza. La sopravvivenza degli onesti che si ammazzano
per pagare tutte le tasse non frega a nessuno.
L’evasione
gode anche di una bella lobby giornalistica.
Se ne parla e se ne scrive poco. Porta sfortuna. Le ultime volte che mi
è capitato di scriverne ho subito due raffiche di accertamenti fiscali, che
sono riusciti in tutto ad accertare una collaborazione non denunciata nel
lontano 1990, per l’importo di 163 euro. Tanto per dire quanto è importante i
questo Belpaese farsi gli affari propri.
Curzio
Maltese – Contromano – Venerdì di Repubblica – 02-8-13
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