Il merito e il bisogno
Probabilmente
ci sono anche altri che dovrebbero chiedere a gran voce le liberalizzazioni.
Dovrebbero farlo quelli che vogliono far valere non solo il proprio talento, ma
anche il talento degli altri, del quale, in quanto componenti di una
collettività più moderna e giusta, non potranno prima o poi che beneficiare.
Cosa
intendiamo per “merito” in Italia? Molte volte intendiamo “abilità”. Abilità di
sfruttare le occasioni, abilità di cavarsela, abilità di essere più veloci o
furbi di altri. Magari, per rimanere nel nostro discorso, abilità di sfruttare
lacune dell’ordinamento, inserirsi ed arricchirsi in nicchie protette che
assicurano rendite.
…
Compito
di una politica sana è però quello di limitare al massimo le opportunità di
rendita. Lo è perché abbiamo scoperto che le rendite frenano lo sviluppo,
perché abbiamo scoperto che le rendite premiano i ricchi e danneggiano i
poveri, ma lo è anche perché la politica deve dare un senso nuovo alle parole,
di modo che le ultime generazioni (quelle destinate, oggi, a guardare arricchirsi padri e nonni aspettando che
arrivi il proprio turno) possano intendere qualcosa di diverso quando parlano
di “merito”. Perché non siamo costretti ad ammirare chi “ce l’ha fatta” in un
modo o nell’altro”, ricorrente a furbizie e scorciatoie, approfittando di fessi
e sfortunati, ma che siano consapevoli di potersi far valere attraverso la
capacità e il lavoro. Non all’interno di una società ingessata da malintesi
vincoli egualitaristici che frustino l’iniziativa del singolo, ma anzi
all’interno di un mercato moderno, affidabile, regolato da autorità pubbliche
indipendenti che interpretino in maniera credibile il ruolo di arbitro.
…
La
verità è che rinunciando ad aprire i nostri mercati alla libera concorrenza,
stiamo rinunciando a qualcosa che non abbiamo mai avuto, e stiamo condannando
le nuove generazioni a crescere furbe, piccole e cattive. Un Paese in mano a
gente furba, piccola e cattiva è destinato a deperire. Un Paese invece che garantisca
libertà dal bisogno e pari opportunità a chiunque le meriti e abbia talento, è
un Paese destinato a dare gioia di vivere e speranza a chi ci vive e lavora.
E’
un Paese più felice, che sta dalla parte di chi bussa alla porta, e non da
quella di chi la tiene chiusa.
Giovanni
Floris – Monopoli
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