Sull’Elvo i mondiali dei cercatori d’oro
Non
sarà il Klondike, ma sulle rive del torrente Elvo, alle porte di Biella, da
domani scatterà una piccola corsa ll’oro. Per il campionato mondiale dei
cercatori del prezioso minerale, la trentasettesima edizione, sono attesi a
Mongrando più di 500 partecipanti da
tutto il mondo, che fino a domenica prossima si contenderanno il titolo
di setacciature pù veloce del mondo.
Ogni
cercatore avrà una sua pisci netta d’acqua e venti chili di sabbia, che
conterrà da un minimo di cinque a un massimo di dodici pagliuzze d’oro. Avranno
un quarto d’ora di tempo al massimo per passarla al setaccio. “A un bravo
cercatore basta un minuto e mezzo”, spiega Arturo Ramella, presidente della
World Goldpanning Association, , l’organizzazione internazionale dei cercatori
d’oro, nonché responsabile dell’associazione locale biellese. “Per poter creare
una classifica uniforme – chiarisce – vengono create artificialmente le
condizioni di una ricerca vera. Chi viene non rinuncia comunque a cercare
nell’Elvo”. E’ la seconda volta che qui si disputa il campionato mondiale.
L’anno scorso si erano tenute in Sudafrica, la prossima edizione si disputerà
in Svezia. Compresi gli accompagnator, sono attere 1500 persone, dalla
Finlandia, dove sono nati i campionati, ma anche da Stati Uniti, Germania,
Inghilterra, e Sud Africa.
Una
tradizione antica quella della ricerca dell’oro nel Biellese. “Furono i romani
a trovare la Bessa, una miniera a cielo aperto che adesso è diventata un parco
naturale – racconta Ramella – Fino agli anni 80 cercare l’oro era un buon modo
per arrotondare; poi, prima che la tradizione andasse perduta, abbiamo creato
l’associazione per farla rifiorrre, non più per mestiere ma come hobby”.
Trovare l’oro, infatti ormai è diventata più una fatica che un’impresa
economicamente redditizia. “I vecchi che ce l’hanno insegnato – chiarisce il
presidente dei cercatori d’oro biellesi – ci raccontavano che negli anni 50 era
possibile tirare su anche 20 grammi al giorno, una bella quantità.
Con
il tempo l’oro è poi andato esaurendosi e negli anni 80 si era già passati a
due grammi. Adesso siamo intorno a un grammo al giorno.
Per
la raccolta ci vuole un’autorizzazione speciale, l’iscrizione nel registro
regionale dei raccoglitori. “L’oro trovato è “res nullius, cosa di nessuno –
precisa Ramella – quindi può essere tenuto. Ma ormai è poca cosa. Anche se
negli ultimi tempi, complice la crisi, capita di vedere qualche disoccupato che
con grande fatica ha ripreso a cercare l’oro nei torrenti della zona non per
sport. A Zubiana, poco sopra l’Elvo, i cercatori d’oro biellesi hanno anche
realizzato il villaggio “Victimula”, capitale della ricerca dell’oro
alluvionale in Italia, in frazione Vermogno, dove si può visitare anche il
museo dell’oro.
Info
www.elvo2013.it
Gabriele
Guccione – La Repubblica 18-8-13
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