Lezioni
di mandarino, a 5 anni? Computer all’asilo?
Piuttosto
insegnate ai figli ad allacciarsi le scarpe da soli, cucinare, salutare i vicini.
Lezioni di vita insomma. Dopo l’ondata delle mamme tigri (dal bestseller Il ruggito della mamma tigre di Amy
Chua) e il mito dell’educazione che spinge al massimo l’apprendimento
scolastico ed extra come se la vita fosse una lunga sfilza di test il cui scopo
è di entrare nell’Ivy League, in Usa è il momento dell’undersparenting. Basta con l’iperprotettivismo, ovvero il tentativo
deviato di migliorare il successo accademico e personale presente e futuro
spianando gli ostacoli, basta con i genitori-elicottero che monitorano le
prestazioni dei figli come se fossero allenatori olimpionici, senza lasciarli
respirare. Questo stile genitoriale che considera i figli dei progetti può
essere controproducente. “Qualità come la perseveranza, la curiosità, la coscienziosità,
l’ottimismo e i self control assicurano il successo nella vita più degli
insegnamenti cognitivi”, dice Paul Tough, canadese, autore di How Children Succeed, presto pubblicato
in Italia da Rizzoli. Di più ,secondo lui se non li lasciamo “fallire” – e
questo significa accettare risultati scolastici non brillanti senza fare i
compiti al posto loro o sconfitte sportive senza farsi venire crisi isteriche –
i nostri figli non svilupperanno mai quella forza di carattere che gli
permetterà di navigare nelle tempeste della vita senza perdere la bussola.
Tough porta l’esempio di Elisabeth Spiegel, un’insegnante di Brooklyn, che ha
portato i suoi alunni, tutti provenienti da background disagiati, a un successo
nazionale nei campionati di scacchi. Come? Un po’ come accade nelle
psicoterapie dove rivedi i tuoi errori, e soprattutto quelli che tendi a
ripetere, per arrivare al motivo profondo per cui li fai. E cambiare il
percorso. Sulla stessa linea si muove anche Madeline Levine, la psicologa
autrice di Teach Your Children Well
per cui la nostra maniera di intendere il successo è totalmente fallimentare.
“La spinta a ottenere una performance a livelli irrealisticamente alti ha
prodotto una generazione di ragazzini che assomiglia a vittime di traumi.
Bambini che si preoccupano eccessivamente di errori fatti in passato o di
mancare opportunità”.
….
Evitare Il Troppo Amore
Forse
bisognerebbe rieducare i genitori. “Più che altro vanno rassicurati nelle
personali aspettative e fragilità. Rivedersi nei figli e attribuirgli robe
nostre è la classica buccia di banana su cui scivolano molti. Gli errori però
sono inevitabili, fanno parte del mestiere”, continua Conte. Come evitare
l’overparenting? Secondo Levine: 1) Non fare per tuo figlio quello che può
fare già da solo. Per esempio se conosce la matematica permettigli pure di fare
degli errori di tanto in tanto senza supervisionare. 2) Non fare per tuo figlio
ciò che può quasi fare e questo è un punto molto importante perché significa
tollerare la sua frustrazione o infelicità: se sa quasi camminare fallo anche
cadere senza intervenire, se sa quasi allacciarsi le scarpe non farlo tu per
lui perché è in quella sona grigia che avviene il vero apprendimento e il
fallimento è in realtà un successo. 3) Infine non fargli fare cose che partono
dai tuoi bisogni invece che dai suoi. Tu vuoi che tuo figlio entri ad Harvard:
è davvero anche il suo sogno o soltanto il tuo?”.
Mara
Accettura – Donna di Repubblica – 10-8-13
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