Etichette

giovedì 15 agosto 2013

Lo Sapevate Che: Ci Vorrebbe Un Amico (Meglio Se Gay)


Osa farebbero le donne, giovani e meno giovani, belle e meno belle, se non avessero amici gay? Se sole, sarebbero certamente più sole, se con un compagno del tipo sfuggente, non saprebbero a chi confidare i loro problemi, che forse neppure l’amica più cara saprebbe ascoltare. Non voglio generalizzare, ovviamente, ma nessuno come gli uomini che non amano le donne sanno in realtà amarle. Non che non esistano gli amici etero, ma diciamo, sono una rarità: perché troppo spesso tra una donna e un uomo si frappone l’attrazione fisica, oppure la non attrazione. Mi attrai? Allora voglio conoscerti e parlarti, anche se poi non succederà nulla. Non mi attrai? Allora è inutile, se non per educazione, che ti rivolga la parola.
Non vorrei sembrare crudele, ma i gay diventano sempre più preziosi man mano che il tempo passa. Le donne d’età capiscono presto di essere diventate trasparenti, invisibili, e non solo per gli uomini giovani, ma anche per i coetanei, che passano accanto senza vederle, che se vengono presentati guardano dall’altra parte: non per maleducazione, ma per istinto. Una donna non più giovane, che ha perso un po’ di luce, spesso è come se non ci fosse: infatti, se l’involucro non appare convincente, perché non andare oltre? Quella persona può essere molto simpatica, divertente, sapere tutto sull’arte islamica o parlare sei lingue: ma l’uomo, dopo averle baciato la mano come è dovere di un gentiluomo, se la svigna immediatamente. Non è questione di sesso, non è che gli uomini si interessino alle donne solo se li accendono eroticamente. Però in qualche modo, anche del tutto casto, la funzione femminile è quella di attirarli: è essere gradevoli d’aspetto, se non addirittura provocanti, è lanciare sguardi di apprezzamento, è farli sentire seduttivi: anche solo per chiedere loro un bicchiere d’acqua o come stanno i bambini.
Proviamo a riflettere, all’opposto: quanti uomini etero ci sono profondamente amici, se non qualche volta gli ex innamorati da cui ci si è separati consensualmente e serenamente? Ci sono amici spesso i mariti delle amiche, ma perché sono le amiche,le  loro mogli, a volerci bene, e loro seguono a ruota, naturalmente se le mogli non sono gelose e loro farfalloni.
E a questo punto che diventa indispensabile l’amico gay: con il quale non esiste nessun equivoco sessuale, e che quindi può apprezzare una donna come persona, per la simpatia o la buona cucina, perché condivide l’amore. Questo tipo di rapporto è molto più piacevole, tanto da diventare per molte donne assolutamente indispensabile, quando i gay sono in coppia, vivono serenamente insieme, invitano gli amici, altri gay, coppie etero e donne sole. Chiediamocelo: un uomo interessante ultracinquantenne, tuttora guardato con cupidigia da belle signore anche molto giovani, inviterebbe a cena, per pura simpatia, un’ottantenne magari briosa, ma pur sempre molto anziana? Credo proprio di no: gli amici gay le coppie gay, invece sì: può darsi per generosità, ma anche per affetto e stia, perché in questi casi una donna non ha il dovere di piacere, il suo valore, se ne ha uno, è altro. Se mi guardo intorno, se rifletto sulle coppie giovani, meno giovani, anziane che conosco, arrivo a una conclusione certamente estremista: le più serene, le più complici, le più durature, sono quelle formate da una donna e da un gay. Persone che si sono amate molto moltissimo, forse anche fisicamente, e continuano ad amarsi per affinità elettiva, per condivisione di sentimenti e passioni, che non si struggono nella gelosia, che accettano con affetto e rispetto le avventure amorose uno dell’altra: come una distrazione, una necessità o un dono, magari una sbandata, una vertigine, necessari a mantenere la coppia, il loro amore, intoccato e saldo. Esagero? Forse, però bisogna rifletterci, per liberarsi da schemi che confinano soprattutto la vita delle donne che si sentono, e sono sole. Che sognano ancora di trovare l’amore e magari lo trovano, per carità: ma nel frattempo, anziché rimpiangere ciò che si è perduto, e sentirsi un po’ fuori posto quando si va a cena solo tra donne, tra l’altro momento bellissimo di grande libertà, perché non puntare sugli amici gay che abbondano, forse un po’ defilati, ovunque?
Natalia Aspesi – Donna di Repubblica -10-8-13


Nessun commento:

Posta un commento