Osa
farebbero le donne, giovani e meno giovani, belle e meno belle, se non avessero
amici gay? Se sole, sarebbero certamente più sole, se con un compagno del tipo
sfuggente, non saprebbero a chi confidare i loro problemi, che forse neppure
l’amica più cara saprebbe ascoltare. Non voglio generalizzare, ovviamente, ma
nessuno come gli uomini che non amano le donne sanno in realtà amarle. Non che
non esistano gli amici etero, ma diciamo, sono una rarità: perché troppo spesso
tra una donna e un uomo si frappone l’attrazione fisica, oppure la non
attrazione. Mi attrai? Allora voglio conoscerti e parlarti, anche se poi non
succederà nulla. Non mi attrai? Allora è inutile, se non per educazione, che ti
rivolga la parola.
Non
vorrei sembrare crudele, ma i gay diventano sempre più preziosi man mano che il
tempo passa. Le donne d’età capiscono presto di essere diventate trasparenti,
invisibili, e non solo per gli uomini giovani, ma anche per i coetanei, che
passano accanto senza vederle, che se vengono presentati guardano dall’altra
parte: non per maleducazione, ma per istinto. Una donna non più giovane, che ha
perso un po’ di luce, spesso è come se non ci fosse: infatti, se l’involucro
non appare convincente, perché non andare oltre? Quella persona può essere
molto simpatica, divertente, sapere tutto sull’arte islamica o parlare sei
lingue: ma l’uomo, dopo averle baciato la mano come è dovere di un gentiluomo,
se la svigna immediatamente. Non è questione di sesso, non è che gli uomini si
interessino alle donne solo se li accendono eroticamente. Però in qualche modo,
anche del tutto casto, la funzione femminile è quella di attirarli: è essere
gradevoli d’aspetto, se non addirittura provocanti, è lanciare sguardi di
apprezzamento, è farli sentire seduttivi: anche solo per chiedere loro un
bicchiere d’acqua o come stanno i bambini.
Proviamo
a riflettere, all’opposto: quanti uomini etero ci sono profondamente amici, se
non qualche volta gli ex innamorati da cui ci si è separati consensualmente e
serenamente? Ci sono amici spesso i mariti delle amiche, ma perché sono le
amiche,le loro mogli, a volerci bene, e
loro seguono a ruota, naturalmente se le mogli non sono gelose e loro
farfalloni.
E
a questo punto che diventa indispensabile l’amico gay: con il quale non esiste
nessun equivoco sessuale, e che quindi può apprezzare una donna come persona,
per la simpatia o la buona cucina, perché condivide l’amore. Questo tipo di
rapporto è molto più piacevole, tanto da diventare per molte donne assolutamente
indispensabile, quando i gay sono in coppia, vivono serenamente insieme,
invitano gli amici, altri gay, coppie etero e donne sole. Chiediamocelo: un
uomo interessante ultracinquantenne, tuttora guardato con cupidigia da belle
signore anche molto giovani, inviterebbe a cena, per pura simpatia,
un’ottantenne magari briosa, ma pur sempre molto anziana? Credo proprio di no:
gli amici gay le coppie gay, invece sì: può darsi per generosità, ma anche per
affetto e stia, perché in questi casi una donna non ha il dovere di piacere, il
suo valore, se ne ha uno, è altro. Se mi guardo intorno, se rifletto sulle
coppie giovani, meno giovani, anziane che conosco, arrivo a una conclusione
certamente estremista: le più serene, le più complici, le più durature, sono
quelle formate da una donna e da un gay. Persone che si sono amate molto
moltissimo, forse anche fisicamente, e continuano ad amarsi per affinità
elettiva, per condivisione di sentimenti e passioni, che non si struggono nella
gelosia, che accettano con affetto e rispetto le avventure amorose uno
dell’altra: come una distrazione, una necessità o un dono, magari una sbandata,
una vertigine, necessari a mantenere la coppia, il loro amore, intoccato e
saldo. Esagero? Forse, però bisogna rifletterci, per liberarsi da schemi che
confinano soprattutto la vita delle donne che si sentono, e sono sole. Che
sognano ancora di trovare l’amore e magari lo trovano, per carità: ma nel
frattempo, anziché rimpiangere ciò che si è perduto, e sentirsi un po’ fuori
posto quando si va a cena solo tra donne, tra l’altro momento bellissimo di
grande libertà, perché non puntare sugli amici gay che abbondano, forse un po’
defilati, ovunque?
Natalia
Aspesi – Donna di Repubblica -10-8-13
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