Ogni volta che
il vento del commiato
al mio palpito ti sottrae
giungo in quell’ora
come quella creatura
che serena crogiolava
nel grembo materno
e abbandono mio malgrado
quell’accolto fluido caldo
dove dolce è il mio diletto.
La conta battuta dal tempo,
ogni volta,
quel vitale cordone recide,
tremula e smarrita,
priva di quell’ovattato
tepore.
E non è una lacrima
primordiale
quella che lentamente
scivola,
non è il grido del primo
respiro
ad assordarmi l’anima e il
pensiero.
L’aria che anelito
è pesante della tua assenza
come macigno che grava sul
cuore;
odio questo vento che ci
divide
strappandoci
come foglie d’autunno
aggrappate ad un unico ramo;
lo stesso vento che ora
soffia,
flebile del tuo profumo,
nel deserto delle mie membra.
Vuote delle tue.
Odio questo vento,
sì scevro d’addii,
ma non declino d’ennesimo
dolore.
Rita Veloce – I Colori Del
Vento
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