Non è chiudendo le porte al sapere che
si aumenta la conoscenza
Non so se sa che nel mese di luglio
l’Ordine degli Psicologi ha sottoposto a referendum un punto del codice
deontologico che prevede gravi sanzioni per gli iscritti che insegnano
metodologie e tecniche psicologiche ai suoi psicologi. L’iniziativa, peraltro
votata da meno del 15% degli aventi dirtto, ha visto un largo sccesso dei “SI”.
L’unico motivo di questa “mission”
difensiva e corporativa è una battaglia contro nuove professioni emergenti,
come i counselor, i coach, i consulenti filosofici, i mediatori familiari, che
ora possono autoregolamentarsi dopo la legge del 2013.
Queste professioni hanno colmato un
vuoto lasciato proprio dagli psicologi, svincolandosi dall’aura medica che
spesso frena proprio le persone bisognose di aiuto e sostegno, che non deriva
necessariamente da problematiche nevrotiche, bensì dal male di vivere attuale,
esistenziale, lavorativo, relazionale.
Sarebbe bene che gli psicologi riconoscessero,
come propria necessità formativa, una specializzazione in consulenza filosofica
che si affianchi a quella in psicoterapia con obiettivi e modelli d’intervento
diversi, perché diversa è l’utenza, sia delle persone sia delle organizzazioni.
Credo che sarebbe molto utile, a chi si oppone a queste logiche
protezionistiche, avere un suo parere.
Lettera
firmata.
Adesso,
che l’Ordine degli Psicologi voglia impedire a Socrate e ai suoi seguaci di
fare il mestiere di filosofo, se si è psicologi, mi pare eccessivo. La
filosofia non è nata nelle Università, ma nelle piazze e sotto i portici di
Atene, per insegnare come condurre la propria vita con saggezza e virtù,
seguendo le leggi di natura, in conformità alle quali occorre stabilire le
leggi della città e della buona conduzione dell’anima. E’ sufficiente leggere i
dialoghi di Platone, i testi di Aristotele dedicati all’etica e quelle degli
stoici e degli epicurei, per rendersene conto.
La
stessa psicologia nasce nell’Ottocento da una matrice filosofica, e per
acquisire una sua scientificità si è poi appiattita sul modello medico,
perdendo così la sua anima, come già peraltro aveva avvertito Eraclito, là dove
scrive: “Per quanto tu cammini e percorra ogni strada, non potrai raggiungere i
confini dell’anima, tanto è profondo il suo logos”.
Scientifica
è la psicologia delle Università, che studia l’intelligenza, la memoria, il
linguaggio, il pensiero, l’apprendimento, l’emozione, la motivazione, in una
parola le strutture fondamentali della mente umana, ma non è assolutamente
scientifica la psicoterapia, da un lato perché non ha alcun riscontro
sperimentale, oggettivamente documentabile, dall’altro perché, come dice
Aristotele, “dell’individuale non c’è sapere”. La psicoterapia non è una
scienza, ma un’arte, e male ha fatto il nostro legislatore a consentire
l’accesso solo ai medici e agli psicologi, escludendo i filosofi, quando sulla
cura dell’anima le cose più interessanti le hanno dette i filosofi.
Per
limitarci al secolo appena trascorso,
pensiamo a Jasper, Husserl, Heidegger, Sartre, Merleau-Ponty, che hanno posto
le basi della psichiatria fenomenologica di Binswanger, Minkowski, Gebsattel,
Strauss, e lo stesso Basaglia. Tutta gente da ignorare per non incorrere nelle
“gravi sanzioni” dell’Ordine degli Psicologi? E che dire di Foucault, Hadot,
Buber, Deleuze, Irigaray, Arendt, Jonas, Nussbaum, Zambrano? Sono tutti autori
da mettere all’indice, o quantomeno da non leggere per non inquinare la purezza
del sapere psicologico?
La
consulenza filosofica è nata in Germania negli anni Ottanta con Gerd Achenbach,
si è diffusa in Francia, Olanda, Stati Uniti, Israele, e ora anche in Italia.
L’Università di Venezia ha inaugurato da otto anni un master biennale di
consulenza filosofica con tirocini nelle scuole, negli ospedali, nelle aziende,
nelle carceri. L’università di Milano-Bicocca ha una cattedra di filosofia
morale e pratiche filosofiche tenuta dal prof. Romano Madera, che di recente ha
pubblicato La carta del senso. Psicologia
del profondo e vita filosofica (Raffaello Cortina ). Esistono poi scuole di
consulenza filosofica come “Phronesis”, che ha tra i suoi fondatori Neri
Pollastri, autore di Il Pensiero e la
vita, Guida alla consulenza e alle pratiche filosofiche (Apogeo), e Moreno
Montanari, autore di Vivere la filosofia
(Mursia). Conclusione: se l’Ordine degli Psicologi, invece di minacciare “gravi
sanzioni”, consigliasse ai suoi iscritti di leggere qualche libro di filosofia,
li aiuterebbe ad allargare l’orizzonte delle loro conoscenze e della loro pratica
terapeutica.
umbertogalimberti@repubblica.it
– Donna di Repubblica – 3-8-13
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