Figuracce E Polemiche Il Consueto Destino
Di Chi Tocca L’Economia
Qualcuno deve aver scagliato una
maledizione sul ministero dell’Economia perché chiunque vi capiti, ormai da
quasi vent’anni, riesce soltanto a rimediare pessime figure. Avevamo salutato in
molti con un discreto
Sollievo
la nomina di Fabrizio Saccomanni. Un grande esperto con il marchio di qualità
di Bankitalia. Uno che aveva l’aria di poter compensare la tragica assenza di
visione economica della politica italiana. Per quanto il Paese ne abbia un
disperato bisogno, i grandi partiti italiani non hanno una politica economica.
Fallito
il sogno liberista e l’idea di scopiazzare Reagna e la Thatcher, la destra
berlusconiana ha sostituito la politica economica con qualche becero e
furbissimo slogan elettorale. Il Pd che pure abbonda di presunti economisti, da
anni si fa imporre l’agenda degli slogan berlusconiani. Infatti da tre mesi si
parla soltanto di Imu. E’ piuttosto debole, per non dire ridicola, la politica
economica del Movimento 5 Stelle, almeno da quanto si ricava dal programma
ufficiale.
Le
uniche forze politiche dotate di un programma economico, peraltro opposto, sono
i montiani e Sel, che insieme non arrivano al dieci per cento.
In
un simile vuoto, uno come Saccomanni avrebbe praterie davanti, ma finora non è
stato in grado di decidere nulla. Sull’Imu, un’inerzia in confronto al resto,
il ministro è arrivato al grottesco di proporre nove diverse soluzioni (a se
medesimo), quasi fosse un consulente esterno del governo
Ma
se uno che deve fronteggiare il problema di 2.075 miliardi di debito pubblico
non è in grado di decidere neppure sul destino di tre o quattro miliardi di
tasse, allora tanto vale sostituirlo con uno sportello automatico.
Al
posto di visioni economiche, Saccomanni ci regala previsioni o miraggi.
Nell’unica uscita pubblica di un certo rilievo, il ministro ha previsto che ci
sarà la ripresa. Originale. Lo sentiamo ripetere da vent’anni. Quali siano i
segnali non è dato sapere.
La
disoccupazione è record, così come il crollo della produzione, il debito
pubblico è fuori controllo, oltre il 130 per cento del Pil, ma ci sarà sempre
la ripresa.
Forse c’è stato un volo di uccelli particolarmente
favorevole su Palazzo Chigi e gli
aruspici consulenti ne hanno tratto le conseguenze. Chissà.
Forse anche Saccomanni ha visto i ristoranti pieni,
come Berlusconi pria del disastro dello spread. Ma non si potrebbe rimanere su
argomenti un po’ più razionali?
Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 23 – 8 - 13
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