L’Inter Ora Farà La
Coppa Davis
Sempre più riccastri
stranieri si interessano alle nostre squadre di calcio. Thohir vuole iscrivere
i nerazzurri alla competizione tennistica. Cicikov invece vuole tutto il
campionato e farlo disputare a casa sua
Per uscire dal momento difficile il neoproprietario
dell’Inter Thohir ha regalato ai giocatori delle nuove mazze, molto pregiate,
in legno di palissandro. La squadra ha ringraziato, ma ha spiegato a Thohir che
il calcio non richiede l’uso di mazze. Dopo avere sorriso del divertente
equivoco, il presidente ha confermato di essere un tifoso appassionato
dell’Inter e si è detto convinto che presto saranno raggiunti i risultati
sperati. “Forse non siamo ancora pronti per la coppa Davis”, ha spiegato, “ma
con un poco di pazienza e molto lavoro sono sicuro che ci arriveremo.
Magnati I dubbi sulla competenza tecnica del
nuovo padrone dei neroazzurri passano in second’ordine di fronte al grande
contributo economico che un magnate come lui è in grado di offrire. I tifosi
più esigenti, insospettiti dal fatto che Thohir ha messo in vendita, oltre a
quasi tutti i giocatori, anche la sede della società e la casa di Massimo
Moratti, fanno notare che la qualifica di “magnate” viene concessa, sulla
stampa italiana, a una gamma molto ampia di uomini d’affari, senza approfondire
troppo. Thohir, per quanto se ne sa, potrebbe essere proprietario della Chase
Manhattan Bank o avere un negozio di scarpe a Bangkok: per i giornali sarebbe
comunque un magnate thailandese. Per chiarire ha distribuito ai giornalisti il
suo biglietto da visita: c’è scritto, effettivamente, “magnate thailandese”, e
i dubbi si sono subito diradati. La sua popolarità è in costante aumento. Nel
nuovo film dei Vanzina ci sarà un cammeo di Francesco Totti con la battuta “voi
magnate thailandese, io continuo a magnà alla romana”.
Altri Magnati Non si contano i magnati stranieri
interessati al calcio italiano. Oltre agli Agnelli, una ricchissima famiglia
svizzero-americana che ha rilevato la Juventus e guarda con molta simpatia
all’Italia pur avendo i suoi interessi economici altrove, si sono fatti avanti
altri facoltosi imprenditori di ogni continente. Si va dal petroliere arabo Abu
al Baruk, che ha offerto cinque miliardi di euro per rilevare il Napoli, con la
clausola di fargli disputare il campionato yemenita; al miliardario cinese Wu
Hu, che nei suoi stabilimenti di Shanghai ha realizzato a bassissimo costo una
copia quasi perfetta del Milan, che al suo ingresso in Italia ha passato con
successo tutte le visite mediche ma è stata sequestrata dai Carabinieri perché
alcune parti dei calciatori potevano staccarsi ed essere ingerite dai bambini.
Ancora Magnati Desta molta curiosità l’arrivo in
Italia del miliardario italoamericano Joe Cutrufio, che sostiene di essere
proprietario della catena di supermercati Cutrufio’s. Cercando sul Web il
marchio non compare, e Cutrufio risulta essere appena uscito dal carcere per
truffa aggravata e chiamarsi, in realtà, Slim Colangelo. Ma tutto questo – ha
detto Colangelo, molto adirato, in una conferenza stampa all’hotel Ritz – non
ha niente a che fare con la sua volontà di acquistare la Lazio, il Bologna e il
Bari. Secondo indiscrezioni, Colangelo sarebbe anche riuscito a vendere la
Fontana di Trevi al sindaco Ignazio Marino. A giorni dovrebbe approdare in
Italia anche Vladimir Cicikov, detto “il doppio Abramovich” perché possiede un
catamarano lungo 160 metri, formato da due panfili accoppiati identici a quelli
di Abramovic. Cicikov, non accontentandosi di una sola squadra, intende
rilevare l’intera serie A e far disputare il prossimo campionato a casa sua,
sulle rive del mar Caspio, per far piacere alla fidanzata Jolanka. Amico
personale di Putin, Cicikov deve la sua fortuna al fatto che, dopo la caduta
dell’Urss, si è intestato un centinaio di pozzi di petrolio dopo una breve
sparatoria. Rappresenta una decisa evoluzione della vecchia figura del
miliardario russo mafioso e cafone che si accende il sigaro con una banconota.
Lui fuma direttamente la banconota.
Michele Serra – L’Espresso – 6 febbraio 2014
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