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venerdì 11 aprile 2014

Lo Sapevate Che: La Bustina di Minerva...




Joyce e la Maserati di La Russa

Che senso ha svenarsi e comprare all’asta un’auto blu solo per posare il sedere sul posto già scaldato da un sottosegretario?
E fare follie per le lettere erotiche di uno scrittore?
Il collezionismo è sempre una forma di feticismo

Sfogliando i cataloghi di  case d’asta come Christie o Sotheby si vede che, oltre a opere d’arte, libri antichi, autografi e cimeli vari, sono battuti quelli che si chiamano “memorabilia”, tipo, che so, le scarpette portate dalla diva tale nel tale film, una penna appartenuta a Reagan, e cose del genere. Ora occorre distinguere tra collezionismo bizzarro e caccia feticistica al cimelio. Il collezionista è sempre un poco folle, anche quando si svena a raccogliere incunaboli della Divina Commedia, ma la sua passione è concepibile. Andando a sfogliare bollettini di collezionismo si vede che c’è anche chi raccoglie bustine di zucchero, tappi di Coca Cola o schedine telefoniche. Ammetto che sia più nobile collezionare francobolli che tappi di birra, ma al cuore non si comanda.
Diverso E’ Volere a tutti i costi le scarpette portate dalla diva in quel film. Se tu collezioni tutte le scarpette portate da dive, da Meliès in avanti, allora la tua follia ha un senso, ma che cosa te ne fai di un unico paio?
Su “Repubblica” del 28 marzo scorso ho trovato due notizie interessanti. La prima, che appare anche in altri quotidiani, riguarda l’offerta su Ebay delle auto blu messe all’asta da Renzi. Capirei ancora che qualcuno possa desiderare una Maserati e colga l’occasione di acquistarne una, sia pure onusta di chilometri, a prezzo stracciato, accettando poi di spendere un sacco di soldi per la sua manutenzione. Ma che senso gareggiare a suon di migliaia di euro per impadronirsi di quella comperata coi soldi nostri da la Russa, a un prezzo doppio o triplo di quello registrato nella lista dell’usato di “Quattroruote”? Qui il feticismo è evidente, anche se non si riesce a comprendere la soddisfazione di chi potrà posare il sedere sui sedili in pelle già riscaldati da un personaggio illustre. Per non dire di chi offre cifre esorbitanti per crogiolarsi là dove si è scaldato le natiche un semplice sottosegretario. Ma passiamo ora a un argomento apparentemente diverso, che appare sullo stesso numero, e in doppia pagina. Sono state messe all’asta lettere d’amore scritte a 26 anni da Ian Fleming, con prezzi intorno ai 60 mila euro l’una, lettere in cui il giovane agente non ancora troppo segreto scriveva “Vorrei baciarti sulla bocca, sul seno, sulle regioni più basse”. Ora esiste legittimamente un collezionismo di autografi e, autografo per autografo, può risultare più divertente uno alquanto pruriginoso. Anzi, persino un non collezionista sarebbe lieto di mettere le mani sulla lettera dove Joyce scriveva a Nora “sono il suo bambino, vorrei che tu mi picchiassi, frustassi persino…non per gioco ma sul sedere e sulla carne nuda”. O quella in cui Oscar Wilde scriveva all’amato lord Douglas “è un miracolo che quelle tue labbra rosse come petali di rosa siano fatte non meno per la musica del canto che per la follia dei baci”. Sarebbero se non altro ottime “conversation pieces” da mostrare agli amici per passare una serata spettegolando sulle debolezze dei grandi.
Quello Che Invece non mi pare sensato è il valore che si suole dare a questi reperti per la storia della letteratura e per la critica letteraria. Il sapere che Fleminga ventisei anni scriveva lettere tipiche di un adolescente in calore, cambia forse il nostro difetto nel leggere le storie di James Bond o il giudizio critico che si può pronunciare sullo stile del suo autore? Per capire l’erotismo di Joyce, quale fatto letterario, basta leggere lo “Ulisse”, specie l’ultimo capitolo – anche se chi lo ha scritto avesse vissuto vita castissima. Visto che per molti grandi non solo è accaduto che la loro fosse lasciva ma la vita proba, bensì che la loro pagina fosse proba ma la vita lasciva, cambierebbe il nostro giudizio su “I promessi sposi” se venisse alla luce che Manzoni a letto era un birichino e le sue due mogli sono morte sfiancate dalla sua satiriasi?
So che è diverso volere la Maserati di La Russa e avere documenti che provano come certi autori fossero fisicamente (o solo mentalmente!) erettili. Ma, tutto sommato, sono due forme di feticismo.
Umberto Eco – L’Espresso – 10 aprile 2014


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