Eppur mi ascolta
I cani ci sentono. E ci capiscono, o almeno capiscono dal
nostro tono di voce se siamo tristi, arrabbiati o di buon umore. La conferma
arriva da una ricerca realizzata dall’Università di Budapest, la prima di
questo tipo su animali diversi dai primati. Un équipe di neurologi
dell’Università di Glasgpw nel 2000 ha identificato, nel cervello umano,
un’area preposta all’analisi delle voci. E oggi si tratta di capire se nel
cervello di un animale esista qualcosa di simile. Non solo: “Ci interessava
vedere se gli animali fossero in grado di trarre qualche informazione dalle
nostre voci”, spiega il responsabile della ricerca, Attila Andics.
Per questo, i ricercatori hanno scelto un metodo non invasivo
che però ha reso necessario addestrare undici animali a sottoporsi a una
risonanza magnetica rimanendo immobili in uno scanner. Si è scoperto così che
il loro cervello distingue tra vari tipi di suoni, rispondendo alle voci umane
come all’abbaiare dei propri simili. Ed è proprio il contenuto emozionale della
comunicazione ad attivare la risposta, mettendo in moto i neuroni dell’area
cerebrale che reagisce alla voce.
“Altri studi confermano che i cani reagiscono soprattutto al
tono di voce”, spiega Andics. In questo ci somigliano, tanto che i ricercatori
hanno ipotizzato che cani e umani, e forse anche altri animali, abbiano
ereditato la struttura che processa questo tipo di messaggi da un antenato
comune, un insettivoro vissuto oltre 100 milioni di anni fa. “Forse è per
questo motivo che cani e umani comunicano così bene”. Osservano i ricercatori
ungheresi. Anche se gli animali, differenza degli umani, prestano più
attenzione ai rumori ambientali che alle voci.
Paola Emilia Cicerone – L’Espresso – 17 Aprile 2014
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