Noi strane creature tra
angeli e bestie
Siamo l’unico animale
capace di osservarsi dall’esterno, grazie alla facoltà di pensare. Ma la mente
umana è un mistero indecifrabile e oscilla sempre dalle aspirazioni spirituali
agli istinti più bassi
Da tempo sostengo che noi umani siamo un animale assai
strano, l’unico dotato d’un pensiero capace di guardare da fuori di sé in ogni
attimo della vita e di cogliere i mutamenti che il passare del tempo produce
nella tua persona: crescere, invecchiare, morire, ma anche amare, odiare,
sfidare, vincere, perdere.
E’ certamente così e quando ne diventi consapevole credi
d’aver raggiunto un risultato, una certezza, una verità. Ma se rifletti ancora
un poco ti accorgi che non c’è alcuna certezza e alcuna verità che possano
rassicurarti e darti quiete. Perciò il viaggio dentro di te deve continuare
oppure chiudersi sapendo che ciò che credevi d’aver scoperto non ha alcun
significato. A me sta accadendo questo. E me ne sono chiesto la ragione.
La Risposta Che Mi Sono
Dato deriva dal
mutamento della mente con la quale mi osserva dal fuori. L’osservazione avrebbe
un senso se l’osservatore – cioè la mente – non fosse soggetta anch’essa al
mutamento. Un orologio segna il tempo e il suo corso; la colonna di mercurio
d’un termometro registra la febbre di un corpo. Si presume che questi strumenti
siano inalterabili. Possono guastarsi ma vengono riparati oppure il guasto è
irreparabile e allora si gettano via e sono sostituiti da altri che adempiono
alla stessa funzione. Ma il caso della mente non è questo. In realtà la mente
di una persona non può esser sostituita. Se si guasta, ti guarda da fuori in
altro modo o addirittura perde il suo ruolo. Si tratta in questi casi di
malattie, transitorie o permanenti, disturbi mentali leggeri o gravissimi,
nevrosi, depressioni, ubriachezza molesta, dipendenza da droghe o addirittura
follia.
Se solo di questo si trattasse, esistono cure,
disintossicanti oppure luoghi di ricovero che mettono quella persona fuori
gioco.
Drammi e a volte tragedie, ma non è di queste anormalità, ben
note da tempo, che mi sono impegnato a riflettere.
La mia riflessione riguarda una mente che non soffre di alcun
disturbo eppure cambia. E’ un ordigno che ad un certo punto auto decide di
registrare il tempo con una velocità diversa da quella del corpo e con una
diversa sensibilità. La mente cioè ha una sua autonomia comportamentale perché
anch’essa cresce ed invecchia come gli altri organi del corpo, ma non
necessariamente in sintonia con essi.
Se La Mente Resta Giovane e gli altri organi
invecchiano, lei ti guarda con occhi
diversi e viceversa se invecchia più velocemente degli altri organi. Non è
ammalata ma cambia con autonomia così come autonomamente avviene il mutamento
del resto di te.
Ho visto di recente un film che racconta di un uomo
innamorato di una voce che esce da un computer. Lui sa bene che si tratta di
uno strumento elettronico e non di una persona. Lo sa, ma quella voce che è
stata programmata proprio per sedurre un uomo, è talmente perfetta per portare
a termine il suo compito che lui se ne innamora con passione. S’innamora di un
computer. La voce, cioè il computer, possiede anche una propria autonoma
capacità sentimentale capace di innamorarsi anche lei dell’uomo e in uno
slancio di sincerità gli confessa di essersi innamorata e ricambiata da altri
400 uomini con i quali parla contemporaneamente.
Ho citato questo film intitolato “Lei” perché rappresenta una
simulazione molto efficace della mente delle persone, in grado di soddisfare
sentimenti, desideri plurimi e simultanei.
La mente umana è dunque uno dei misteri del quale dobbiamo
tener conto quando viaggiamo dentro di noi. Siamo un animale pensante a mezza
strada tra la bestia e l’Angelo. Non ritorneremo mai più allo stadio animalesco
e selvaggio e non raggiungeremo mai quello angelico. La nostra identità è in
continua oscillazione e il pendolo non può fermarsi se non nel momento in cui
la persona diventa una spoglia inanimata.
Eugenio Scalfari – L’ Espresso – 17 aprile 2014
Nessun commento:
Posta un commento