La caffeina Nel caffè
certo.
Ma anche nascosta in
farmaci, bibite, cosmetici.
Con il risultato che ne
assumiamo troppa.
E diventa droga
La caffeina andrebbe trattata al pari di fumo e alcool. A
sostenerlo è Jack James, capo del dipartimento di psicologia dell’Università di
Reykjavik e direttore del Journal of Caffeine Research. Sulla testata è appena
apparsa una ricerca, firmata dagli studiosi dell’American University di
Washington DC, che afferma l’esistenza di un vero disturbo da caffeina –
definita la “droga più amata e socialmente accettata del mondo” dal giornalista
Murray Carpenter nel suo nuovo libro Caffeinated
(Hudson Street Press) – i cui effetti sono ampiamente sottovalutati. E lo
“spaccio” non avviene solo attraverso la tazzina. In Italia uno studio
effettuato alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di
Messina ha evidenziato un consumo di bevande energetiche, il cui contenuto può arrivare fino a 200 milligrammi
di caffeina, da parte del 57 per cento degli studenti. E in farmacia si possono
trovare integratori di caffeina pura, in pillole o polveri mescolate alla
vitamina B, che promettono di rinvigorire il corpo e la mente. Perché siamo
tutti pazzi per lei? Spiega il professor Roberto Cavallaro, psichiatra e
docente di psicofarmacologia delle funzioni cognitive dell’Università
Vita-Salute San Raffaele di Milano:”Amiamo la caffeina perché è uno stimolante:
aumenta l’attenzione, ci rende più vigili: Naturalmente ognuno di noi ha una
diversa sensibilità ai suoi effetti, sia positivi che negativi. Per esempio ci
sono persone che hanno una predisposizione, verosimilmente genetica, agli
effetti deleteri sul sonno o a sintomi di ansia. Altre, invece, non sono in
alcun modo disturbate. Ovviamente molto dipende dalle quantità giornaliere
assunte, poiché oltre certi livelli la predisposizione diventa secondaria
rispetto agli effetti tossicologici diretti della sostanza”.
Attenti Al Guaranà E
Agli Energy Drink
Per non superare i limiti, ci sono le app. Una delle più
scaricate è “Up coffee”: inserendo la tipologia di bevanda consumata, il
programma calcola non solo la quantità di caffeina ma anche se e quanto questa
può influire sulla qualità del sonno. I sintomi dell’overdose (o
dell’astinenza) sono simili a quelli indotti da altre sostanze stimolanti, e
gli studi dimostrano che insorgono quando si superano i 400 milligrammi
giornalieri. “I sintomi di un’intossicazione sono molteplici, fra cui ansia,
agitazione, irrequietezza, insonnia e tachicardia”, spiega Annalisa Pinna,
tossicologa e ricercatrice all’Istituto di neuroscienze di Cagliari del
Consiglio nazionale delle ricerche. “Mentre quelli dell’astinenza, che si
manifestano entro ventiquattr’ore, sono fra gli altri emicrania, sonnolenza,
umore depresso, irritabilità, indolenzimento rado di favorire l’effetto
analgesico"muscolare fino a nausea e vomito. Il problema non è della
caffeina in sé, ma dell’iperdosaggio, che non è legato solo alla quantità di
caffè ma anche all’azione sovrapposta di altri alimenti che contengono questa
molecola. Per esempio: la cioccolata, il tè, le bevande a base di cola, gli
Energy drink, gli integratori con guaranà e perfino alcuni farmaci
antidolorifici, perché la caffeina è in grado di favorire l’effetto
analgesico”.
La Sigaretta Accelera,
La Pillola Rallenta
La sensibilità individuale è legata anche alla capacità del
nostro corpo di metabolizzare, cioè “smontare” la caffeina, come rivela la
dottoressa Pinna: “La sostanza viene assorbita abbastanza velocemente, e i suoi
effetti si notano già dopo 20-40 minuti dall’assunzione. L’espulsione totale
avviene dopo circa due ore e mezza, fino a quattro ore e mezza. In alcune
condizioni però la caffeina può rimanere attiva per un periodo più breve o più
lungo. Per esempio nei fumatori, la caffeina viene metabolizzata più
velocemente, perché la nicotina interferisce con gli enzimi predisposti al suo
“smontaggio”. Al contrario, nelle donne che assumono la pillola viene
metabolizzata più lentamente. Infine: può essere molto pericoloso mescolare
alcolici ed Energy drink: si ha l’illusione di essere più lucidi grazie alla
caffeina, ma in realtà i riflessi sono rallentati per colpa dell’alcool, con
una falsa percezione della reale condizione psico-fisica”.
Meglio La Tazzina
Italiana Di Quella Usa
Per avere i benefici della caffeina e stare lontani dagli
effetti negativi, basta avere buon senso e non esagerare nelle dosi, come fa
notare il professor Alfredo Vanotti, responsabile del Centro di nutrizione
clinica degli Istituti Clinici Zucchi di Monza: “ La Caffeina è la sostanza più
studiata al mondo. Oltre 60mila ricerche
l’hanno esaminata sotto molteplici aspetti e nessuna ha mai trovato, per
esempio, un legame con l’insorgere del tumore. Anzi, si è scoperto che chi ha
bevuto per tutta la vita tre espressi al giorno, ha una maggiore probabilità di
essere protetto dal tumore al fegato, dal morbo di Parkinson e dal diabete. Gli
effetti devastanti denunciati dai medici americani sono quelli legati a un
consumo che si aggira intorno ai 2000 milligrammi giornalieri, facilmente
raggiungibili con il loro caffè, molto più carico, e la loro passione per le
bevande gassate a base di cola”.
Monica Marelli – Donna di Repubblica – 19 Aprile 2014
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