Sempre più italiani
scoprono il piacere di esplorare giardini, parchi e boschi, orti urbani: Mete
perfette per i prossimi ponti
E’ un modo di viaggiare
che non coinvolge botanici e appassionati. E che non si concentra nei soli mesi
estivi.
Si chiama “horticultural Tourism”, turismo di orti e
giardini, e piace sempre di più. Tanto da fare segnare dati positivi
all’interno della crescita più generale dell’intero comparto turistico (+ 5%
nei primi 8 mesi del 2013, secondo l’Organizzazione Mpndiale del Turismo). Una
buona onda lunga, di cui hanno beneficiato molti dei Grandi Giardini Italiani
(grandigiardini.it), un network con 96 parchi in dodici regioni, che l’anno
scorso ha avuto 8 milioni di visitatori, tra cui molti russi e americani. Grazie
anche a questo successo hanno reinvestito utili nelle proprietà, si sono dotati
di servizi di ristorazione e pernottamento (arrivando a creare posti di lavoro)
e hanno messo a punto progetti come i “100 Giardini per l’EXPO 2015”, tour che
parte da Milano e porta alla scoperta di parchi, vigneti e frutteti d’Italia.
Quest’anno poi sono entrati a far parte del loro network otto nuove mete, tra
cui il Giardino di Villa Metamorphosi a Castel San Pietro, in provincia di
Bologna. E’ stato creato dal nulla con 5 anni di lavoro, grandi spostamenti di
terra, sentieri realizzati con pietre e mattoni di recupero, e naturalmente
moltissime piante, da quelle di timo ai ciliegi, fino agli olivi provenienti
dai vivai di tutta l’Italia.
Ha una storia simile il Parco delle Erbe Danzanti di
Paratico, sulla sponda bresciana del Lago d’Iseo. Frutto di una buona politica
di gestione del territorio, è stato progettato da Cristina Massucchelli e ha
ricevuto una menzione speciale nel Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2012-2013.
Sono state ideate cinque zona a tema dove protagoniste sono erbe e fioriture
leggere, in grado di muoversi seguendo la brezza del vento. Salici, peri da
fiore, morbide graminacee fanno così da sfondo a due per percorsi ciclabili,
che si snodano in mezzo alle sculture di Paolo Mezzadri. E’ bello passeggiare
anche all’interno del Bosco del Sorriso, che deve il nome in cui liberarsi da
ogni stanchezza e preoccupazione: 15 ettari di faggera nel cuore dell’Oasi di
Zegna, non distante da Biella, dove l’intervento è stato quello di realizzare
un percorso esperienziale ad anello di 4,8 chilometri in giardini
bioenergetici, ha voluto far conoscere al pubblico, attraverso totem e una
segnaletica realizzata con vernici atossiche, gli effetti benefici dei campi
elettromagnetici emessi dalle piante. Sono anche state realizzate pedane che
permettono di abbracciare betulle, larici, abeti e faggi. Durante il percorso
ci si può sedere su massi di pietra o fermarsi a leggere libri realizzati in
legno di cedro sui quali sono incise storie con protagoniste le creature del
bosco.
Toccare, raccogliere e degustare frutta, magari come merenda
pomeridiana, è quello che avviene all’interno della serra realizzata
all’interno del nuovo. MuSe, il Museo delle Scienze Tridentine realizzato da
Renzo Pinao a Trento, che ospita un lembo di foresta pluviale africana. Fresco
d’inaugurazione dopo il restyling, è anche
Il Giardino all’italiana di Villa Duchessa di Galiera, a
Genova Voltri, uno dei parchi formali più maestosi della Liguria. Un’altra
bella novità viene dell’isola di Ischia, dove lo spazio verde della Mortella ha
deciso di non chiudere per la stagione invernale: un segnale positivo che
potrebbe far invertire la tendenza di andar per orti e giardini quasi solo tra
maggio e settembre. “Si tratta di un modo di viaggiare”, spiega Mirella Glora
Motta, rappresentante italiana dell’International Camellia Society, “che non è
più ristretto a botanici e appassionati. Chi fa visita a una città d’arte, a un
museo, a una chiesa, vi abbina oggi spesso quella a un orto urbano, un
giardino, un parco. Inoltre i turisti italiani, per formazione culturale e a
differenza degli inglesi e dei francesi, sono più attenti all’aspetto storico
della visita”.
I tour operator specializzati, ad esempio Best Garden Tours o
Linnea Tours, si adeguano con partenze lungo tutto l’anno. Dal 16 al 18 maggio,
per esempio, un soggiorno a Parigi si può prolungare per assistere a Les
Journeés des Plantes a Courson, uno degli eventi green più famosi di Francia,
che ha come sfondo l’elegante maniero di Courson – Monteloup. In Irlanda, da
Pasqua ad agosto, si possono visitare 40 giardini pubblici e privati, grandi e
non, anche non aperti al pubblico, che aderiscono al Wicklow Garden Festival.
Anche Orticola organizza viaggi in compagnia di esperti, tra i quali Giulia
Negri Santagostino e Paolo Saibeni. Accompagnano, dal 18 al 21 maggio, a
Londra per il Chelsea Flower Show,
oppure dal 18 L 24 giugno, nelle isole del Canale della Manica, per un percorso
tra i fiori, letteratura e design. Durante il tour è prevista una sosta
sull’isola di Guernsey, dove Victor Hugo scrisse “I Miserabili nella sua villa
coronata da un grande giardino, e in quello di Jersey, dove ammirare Coronation
Park e la Chiesa di cristallo abbellita dall’opera dall’artista Renè Lalique,
re del vetro Art Nouveau. E proprio in Gran Bretagna che si può assaporare al
meglio il piacere di andar per giardini, A confermarlo è Tom Richardson, tra i
fondatori del “fuori-salone” del Chelsea Flower Show. Nel suo “The New English
Garden” presenta 25 nuovi giardini realizzati o ristrutturati nell’ultimo
decennio, a testimonianza di un momento vivacissimo nella progettazione di
spazi verdi, come non succedeva dall’inizio del XVIII secolo. Ce ne sono di
eclettici, modernisti, verticali. Ci sono i nuovi “pocket garden”, “tascabili”,
da trasformare in orti urbani: li finanzia l’amministrazione londinese a patto
che sorgano in aree da riqualificare e siano coltivati da più persone: perché i
frutti della terra vanno sempre condivisi.
Luisa Taliento – 17 Aprile 2014
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