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domenica 20 aprile 2014

Lo Sapevate Che: Verde A Colori.....




Sempre più italiani scoprono il piacere di esplorare giardini, parchi e boschi, orti urbani: Mete perfette per i prossimi ponti

E’ un modo di viaggiare che non coinvolge botanici e appassionati. E che non si concentra nei soli mesi estivi.

Si chiama “horticultural Tourism”, turismo di orti e giardini, e piace sempre di più. Tanto da fare segnare dati positivi all’interno della crescita più generale dell’intero comparto turistico (+ 5% nei primi 8 mesi del 2013, secondo l’Organizzazione Mpndiale del Turismo). Una buona onda lunga, di cui hanno beneficiato molti dei Grandi Giardini Italiani (grandigiardini.it), un network con 96 parchi in dodici regioni, che l’anno scorso ha avuto 8 milioni di visitatori, tra cui molti russi e americani. Grazie anche a questo successo hanno reinvestito utili nelle proprietà, si sono dotati di servizi di ristorazione e pernottamento (arrivando a creare posti di lavoro) e hanno messo a punto progetti come i “100 Giardini per l’EXPO 2015”, tour che parte da Milano e porta alla scoperta di parchi, vigneti e frutteti d’Italia. Quest’anno poi sono entrati a far parte del loro network otto nuove mete, tra cui il Giardino di Villa Metamorphosi a Castel San Pietro, in provincia di Bologna. E’ stato creato dal nulla con 5 anni di lavoro, grandi spostamenti di terra, sentieri realizzati con pietre e mattoni di recupero, e naturalmente moltissime piante, da quelle di timo ai ciliegi, fino agli olivi provenienti dai vivai di tutta l’Italia.
Ha una storia simile il Parco delle Erbe Danzanti di Paratico, sulla sponda bresciana del Lago d’Iseo. Frutto di una buona politica di gestione del territorio, è stato progettato da Cristina Massucchelli e ha ricevuto una menzione speciale nel Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2012-2013. Sono state ideate cinque zona a tema dove protagoniste sono erbe e fioriture leggere, in grado di muoversi seguendo la brezza del vento. Salici, peri da fiore, morbide graminacee fanno così da sfondo a due per percorsi ciclabili, che si snodano in mezzo alle sculture di Paolo Mezzadri. E’ bello passeggiare anche all’interno del Bosco del Sorriso, che deve il nome in cui liberarsi da ogni stanchezza e preoccupazione: 15 ettari di faggera nel cuore dell’Oasi di Zegna, non distante da Biella, dove l’intervento è stato quello di realizzare un percorso esperienziale ad anello di 4,8 chilometri in giardini bioenergetici, ha voluto far conoscere al pubblico, attraverso totem e una segnaletica realizzata con vernici atossiche, gli effetti benefici dei campi elettromagnetici emessi dalle piante. Sono anche state realizzate pedane che permettono di abbracciare betulle, larici, abeti e faggi. Durante il percorso ci si può sedere su massi di pietra o fermarsi a leggere libri realizzati in legno di cedro sui quali sono incise storie con protagoniste le creature del bosco.
Toccare, raccogliere e degustare frutta, magari come merenda pomeridiana, è quello che avviene all’interno della serra realizzata all’interno del nuovo. MuSe, il Museo delle Scienze Tridentine realizzato da Renzo Pinao a Trento, che ospita un lembo di foresta pluviale africana. Fresco d’inaugurazione dopo il restyling, è anche
Il Giardino all’italiana di Villa Duchessa di Galiera, a Genova Voltri, uno dei parchi formali più maestosi della Liguria. Un’altra bella novità viene dell’isola di Ischia, dove lo spazio verde della Mortella ha deciso di non chiudere per la stagione invernale: un segnale positivo che potrebbe far invertire la tendenza di andar per orti e giardini quasi solo tra maggio e settembre. “Si tratta di un modo di viaggiare”, spiega Mirella Glora Motta, rappresentante italiana dell’International Camellia Society, “che non è più ristretto a botanici e appassionati. Chi fa visita a una città d’arte, a un museo, a una chiesa, vi abbina oggi spesso quella a un orto urbano, un giardino, un parco. Inoltre i turisti italiani, per formazione culturale e a differenza degli inglesi e dei francesi, sono più attenti all’aspetto storico della visita”.
I tour operator specializzati, ad esempio Best Garden Tours o Linnea Tours, si adeguano con partenze lungo tutto l’anno. Dal 16 al 18 maggio, per esempio, un soggiorno a Parigi si può prolungare per assistere a Les Journeés des Plantes a Courson, uno degli eventi green più famosi di Francia, che ha come sfondo l’elegante maniero di Courson – Monteloup. In Irlanda, da Pasqua ad agosto, si possono visitare 40 giardini pubblici e privati, grandi e non, anche non aperti al pubblico, che aderiscono al Wicklow Garden Festival. Anche Orticola organizza viaggi in compagnia di esperti, tra i quali Giulia Negri Santagostino e Paolo Saibeni. Accompagnano, dal 18 al 21 maggio, a Londra  per il Chelsea Flower Show, oppure dal 18 L 24 giugno, nelle isole del Canale della Manica, per un percorso tra i fiori, letteratura e design. Durante il tour è prevista una sosta sull’isola di Guernsey, dove Victor Hugo scrisse “I Miserabili nella sua villa coronata da un grande giardino, e in quello di Jersey, dove ammirare Coronation Park e la Chiesa di cristallo abbellita dall’opera dall’artista Renè Lalique, re del vetro Art Nouveau. E proprio in Gran Bretagna che si può assaporare al meglio il piacere di andar per giardini, A confermarlo è Tom Richardson, tra i fondatori del “fuori-salone” del Chelsea Flower Show. Nel suo “The New English Garden” presenta 25 nuovi giardini realizzati o ristrutturati nell’ultimo decennio, a testimonianza di un momento vivacissimo nella progettazione di spazi verdi, come non succedeva dall’inizio del XVIII secolo. Ce ne sono di eclettici, modernisti, verticali. Ci sono i nuovi “pocket garden”, “tascabili”, da trasformare in orti urbani: li finanzia l’amministrazione londinese a patto che sorgano in aree da riqualificare e siano coltivati da più persone: perché i frutti della terra vanno sempre condivisi.
Luisa Taliento – 17 Aprile 2014

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