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domenica 20 aprile 2014

Lo Sapevate Che: L'Antitaliano....




Quanto Dolore Per Una Legge

Le norme sulla fecondazione assistita sono oggi incostituzionali.
Hanno provocato sofferenze, discriminazioni, difficoltà inutili.
Sono lo specchio di una società arretrata e ignorante e di politici indifferenti

La storia di Forza Italia, poi diventata Popolo della Libertà, passata attraverso pittoresche coalizioni e ora ridiventata Forza Italia e Nuovo Centro destra, oltre che dai processi che coinvolono suoi esponenti a ogni livello, può essere esemplificata anche attraverso il racconto di ciò che è stata la legge sulla procreazione assistita, nota come legge 40/2004 rispecchia forse ciò che l’Italia è diventata: un paese in cui i diritti sono considerati privilegi e a orientare il corso delle cose non sono esperti e studiosi, non è la ricerca scientifica, non sono qualifiche e competenze acquisite dopo anni di studio, ma il peggior senso comune. Il più retrogrado, quello di politici il cui unico scopo è essere più solerti persino della chiesa in cui dicono di credere e nel cui nome giurano di agire. Un paese che fa della famiglia il nucleo sociale fondamentale ma che non ritiene sia poi diritto di tutti potersene costruire una. La legge 40/2004 è una legge iniqua e liberticida. E’ una legge mortificante per la donna, sprezzante del suo corpo e incurante delle sofferenze che vive una coppia che non riesce ad avere figli. Tutto questo, dal 2004 a oggi la Corte Costituzionale e le sentenze di diversi tribunali italiani, lo hanno a più riprese stabilito.
Difficilmente Troverete persone che abbiano voglia di raccontare la loro esperienza riguardo al percorso che hanno fatto per riuscire a avere un figlio. Questa difficoltà ha una doppia matrice: da una parte l’arretratezza della nostra società, una società che non conosce affatto le tecniche di procreazione assistita, per cui tutto – anche un semplice racconto – suonerebbe come troppo “tecnico”. Dall’altra, una morale pseudo cattolica secondo cui se non si riesce a procreare in maniera naturale allora non bisogna forzare la natura. La mancanza di informazioni e la mancanza – cosa assai più grave – di volontà di informarsi, rispetto a questi temi, è proprio di una società terribilmente arretrata, arroccata sulle proprie posizioni più che per convinzione, per non conoscenza.
La 40/2004 E’ Stata Dichiarata illegittima nelle sue parti fondamentali. Nei limiti alle modalità di procreazione, nell’impossibilità per coppie portatrici di malattie genetiche di acceder alle diagnosi reimpianto, nel numero di embroini che non doveva superare i tre, nell’unico impianto possibile e nel divieto di poter crioconservare gli embrioni. Se solo si sapesse cosa vive il corpo della donna che decide di intraprendere la strada della fecondazione assistita, si proverebbe in ogni modo a evitarle ulteriori sofferenze. Dpsi giornaliere di gonadotropina per poter stimolare l’ovulazione e poi il prelievo di ovociti, che è un intervento a tutti gli effetti e poi, dopo qualche giorno l’impianto. Tutto questo senza alcuna certezza che il risultato sia positivo. Stabilire di poter fecondare solo tre cellule uovo e di poter fare un unico impianto, significa che nel caso in cui questo processo non abbia esito positivo, e le probabilità sono in media del 30%, bisogna ricominciare tutto daccapo. E quando l’impianto non va a buon fine, nella migliore delle ipotesi c’è gran delusione, nella peggiore la donna deve sottoporsi a raschiamento. Ho spiegato ciò che il corpo della donna subisce, non riesco nemmeno a immaginare cosa debba provare lei e come possa stare il suo compagno. Ecco, generalmente tutto questo lo sa solo chi lo ha vissuto sulla propria pelle. Impossibile quindi sperare nell’empatia che simili storie dovrebbero necessariamente suscitare.
Oggi, però, arriva il colpo di grazia – ci sarebbe ancora tanto da fare  - alla 40/2004: la Corte Costituzione si pronuncia a favore della fecondazione eterologa e nessun Parlamento potrà più ripristinare il divieto. Un divieto che in Italia ha creato vergognose discriminazioni. Quando una legge viene trattata come la 40/2004, vuol dire che il governo che la ha prodotta non rappresentava nessuno, nemmeno chi lo ha votato.
Roberto Saviano  – L’Espresso – 24 aprile 2014

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