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mercoledì 2 aprile 2014

Lo Sapevate Che: Contromano....



 
Il patto fiscale europeo, ovvero il delitto perfetto
Della nostra economia

Matteo Renzi ha incontrato Fraçois Hollande a Parigi e tutti i media hanno
titolato sul nuovo asse fra Italia e Francia per contenere lo strapotere tedesco
in Europa. Il giorno dopo, sui giornali francesi, da Le Monde a le Figaro
A Libération, non si trova nemmeno una riga. In realtà, come ha spiegato Andrea Bonanni su Repubblica, tutte le volte che un nostro premier va in visita a Parigi torna lo slogan del patto italo francese. Ma è soltanto uno slogan: il nuovo asse mediterraneo non esiste.
Poi Renzi va a Berlino e tutti i media raccontano del successo della missione, dell’incantamento di Angela Merkel, della tanto agognata approvazione della cancellieria. Nemmeno su questo c’è una riga nei giornali tedeschi del giorno dopo. Della missione di Renzi a Bruxelles l’immagine che circola di più, stavolta anche sui media italiani, sono i sorrisini scambiati fra Barroso e Van Rompuy alla domanda sull’attendibilità degli italiani, lieve eco della celebre risata di Merkel e Sarkosy sulle promesse di Berlusconi.
Dopo la caduta del Muro di Berlino, la Germania aveva chiesto anche all’Italia il permesso di unificarsi: altri tempi. Dobbiamo renderci conto che, in vent’anni di berlusconismo e soprattutto negli ultimi dieci, l’Italia ha smesso di contare agli occhi dell’Europa. Abbiamo perso il ruolo di mediatori fra Germania e Francia, di grandi sostenitori di un’Europa equilibrata e solidale. In questi anni, i governi tedeschi hanno profittato al meglio della politica estera extraeuropea modellata sugli interessi di Berlusconi – la totale servitù agli americani, il legame affaristico con Putin e Gheddafi per imporre una loro guida, in accordo con Parigi.
Oggi l’Europa è una gerarchia a tre livelli. In cima, gli interessi di Berlino, che prevalgono ovunque, dal cambio assurdo dell’euro con il dollaro ai fiumi di soldi finiti per salvare le banche, soprattutto tedesche e francesi. Fino all’imposizione del Fiscal Compact al Sud. Al secondo livello, sono tutelati gli alleati della potenza egemone, Francia, Polonia, Paesi baltici. In fondo, fra i famigerati Pigs, languono Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, destinati a un futuro di sacrifici infiniti.
Soltanto così si spiega la follia d’imporre all’Italia un patto fiscale, purtroppo firmato con larga maggioranza, che prevede un tributo di 50 miliardi all’anno per un ventennio. L’impresa è impossibile, ma basteranno due o tre anni di questa cura da cavallo per togliere di mezzo la concorrenza dell’economia italiana, pur sempre la seconda nazione manifatturiera d’Europa, alle merci tedesche e francesi. E’ il delitto perfetto, con l’assenso della vittima. Il resto sono chiacchiere, slogan, sorrisetti
Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 28 marzo 2014 -

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