Etichette

mercoledì 2 aprile 2014

Lo Sapevate Che: A Chi Fanno Paura Le Femmine Adulte...



  
Di strada ne abbiamo fatta, anche se a fatica.
Davanti allo specchio però, ci assale ancora la paura delle nonne

Una sera come tante, in una casa come tante della borghesia milanese, catering tradizionale, uomini di gelida e fascinosa mezza età, signore oltre la cinquantina, truccate con sapienza, vestite con firma, scollate con ostentazione. Tutte impegnate a essere belle come lo erano vent’anni prima, una fatica a tempo pieno, stressante, che sempre si esprime con gli sguardi inquieti e i sorrisi troppo lucenti.
Erano quasi tutte professioniste di successo, quel tipo di donna ossessionata dalla sua immagine, che ritiene necessaria non come arma di seduzione, ma come accessorio professionale. Non solo essere bella, ma sembrare ventenne, il che è impossibile, anche sottoponendosi ai bisturi più famosi, che a poco a poco alterano visi e corpi, rendendoli estranei alla persona e alla sua storia. Perché poi alla fine le cinquantenni di oggi che non si lasciano andare, che seguono il corso degli anni sorvegliandoli ma non cancellandoli, possono essere molto attraenti nella loro naturalezza, se rinunciano a ingaggiare una guerra persa in partenza.
In questo senso anche noi siamo responsabili del fatto che gli uomini, invecchiando, sembrano preferire le donne più giovani: è una vicenda che parte da molto lontano, da quando migliaia di donne morivano di parto, non arrivavano neppure alla maturità, tanto che la medicina sapeva ben poco della menopausa.
L’immagine della donna matura era rara, anche perché presto, anche prima dei quarant’anni, si assumevano gli atteggiamenti e gli abiti che separavano dalla grazia fisica e anticipavano la vecchiaia. L’unico valore su cui le ragazze potevano contare, oltre alla freschezza della pelle, era la verginità. Cultura, esperienza, intelligenza, erano difetti quasi imperdonabili, e non solo cent’anni fa.
Quando ero una diciottenne miope, mia madre mi raccomandava sempre, “non farti vedere con gli occhiali, se no pensano che ti piaccia leggere!”. Il che avrebbe allontanato eventuali corteggiatori. Avevo già iniziato a fare la giornalista, quando nei quotidiani le donne erano ancora una rarità, e un giorno  mi avvicinai a un gruppo di colleghi che cercavano di ricordare il nome di un regista. Lo dissi io, e subito il più famoso di loro mi rimproverò: “Non fare la saccente!”.
In pochi decenni la condizione delle donne è molto cambiata, però dentro di loro è rimasto il terrore non di invecchiare, ma di non essere più giovani. Inseguiamo la giovinezza, dimenticandoci di avere il vantaggio di quella sapienza femminile che l’esistenza ci ha regalato.
E’ anche vero che gli uomini sentono scivolar via la certezza che per secoli li ha sostenuti, di essere in quanto uomini tanto meglio di qualsiasi donna, e avendo loro in mano ogni forma di potere, confermata da leggi discriminanti scritte da loro. Quindi, una donna più giovane non ha solo i capelli più lucenti e il seno più invitante (se non ricorre anche lei alla chirurgia che lo marmorizza), ma è più malleabile, meno esperta, fa meno paura.
Credo addirittura che i tanti uomini del tutto normali che fanno sesso con le adolescenti, cerchino in loro proprio questa sudditanza, questa immaturità non solo fisica, così allettante per la loro virilità. E’ vero che a prendere l’iniziativa sono spesso le ragazzine stesse, che però non hanno difficoltà a trovare clienti, i cosiddetti uomini per bene, quelli che temono le donne in grado di giudicarli.
Certo oggi a abbiamo un governo con sette ministre donne e sono stati gli uomini a deciderlo: eppure sono stati ancora gli uomini a escludere la parità nelle liste per le prossime elezioni. Non per sfiducia nelle donne ma perché quella era la posta in gioco per poter avere, dopo anni, una legge elettorale. Forza Italia non le voleva solo per mettere in imbarazzo il governo Renzi, il PD non le ha volute per non sabotare la legge. In questi casi le donne non sono che una pedina da usare per intrighi da cui sono escluse.
Che cosa fantastica sarebbe se un partito dispettoso, che per legge non ha il dovere di mettere nei primi posti della lista (i soli che contano) un ugual numero di donne e uomini, ci mettesse solo donne.
Natalia Aspesi – Donna di Repubblica – 29 marzo 2014

Nessun commento:

Posta un commento