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mercoledì 25 ottobre 2017

Lo Sapevate Che: Oramai se lo fanno proprio tutti? No, ancora no...



Se la scors estate al mare guardandovi intorno avete pensato di essere l’unica persona senza tatuaggi, ebbene la vostra era una percezione sbagliata. Gli italiani che hanno scelto di ornarsi la pelle con disegni indelebili sono poco più del dieci per cento, ricalcando nei numeri la media della popolazione europea. La percentuale è in aumento ma è ancora relativamente bassa e non allarmante rispetto al 20 per cento della popolazione neozelandese, al 22,5 per cento di quella statunitense e al 24 per cento della popolazione canadese, che vanta dunque il numero più consistente di tatuati dell’intero pianeta: in pratica quasi uno su quattro contro il nostro uno su dieci. Nel vecchio continente i tatuati sono circa 60 milioni, secondo un’analisi condotta dalla Commissione europea. Considerazioni socio-estetiche a parte, il fenomeno presenta rischi e incertezze dal punto di vista medico, che vengono pochissimo o per niente percepiti da chi sceglie di farsi tatuare. A essere potenzialmente pericolosi sono gli inchiostri, che nella maggior parte dei casi sfuggono a una regolamentazione. In Europa, così come negli Stati Uniti, rientrano tra i prodotti generici utilizzati dall’industria chimica per la produzione, ad esempio, di tessuti o materiali in plastica. E noi ce li spariamo sotto l’epidermide, in disegni sempre più ampi, più multicolor, più pigmentati, più elaborati. L’analisi della Commissione europea ha identificato in questi inchiostri sostanze potenzialmente dannose quasi nella metà dei casi. I dati mostrano che su 358 campioni analizzati il 43 per cento conteneva idrocarburi policiclici aromatici, sarebbe a dire potenti inquinanti atmosferici che si trovano anche nel carbon fossile e nel petrolio. Altri stud hanno riscontrato la presenza di ulteriori sostanze a rischio come le ammine aromatiche primarie, i metalli pesanti e conservanti di varia natura. Questo affinché nessuno possa poi dire: non lo sapevo.
Laura Laurenzi – Che Bellezza – Il Venerdì di La Repubblica – 20 ottobre 2017 -

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