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domenica 28 aprile 2024

ARTICOLO DELLE RICETTE DI CUCINA DEL 28 APRILE 2024


 

“Mio padre si compiaceva di dire che nella vita si ha bisogno di tre cose: un buon dottore, un prete indulgente e un bravo contabile.” Oscar Schindler

 

 

Apetizer con cavolo nero

 

Ingredienti:

 

Cavolo nero ½ kg, la scorza grattugiata di 2 limoni naturali e 3 cucchiai del loro succo, mezzo cucchiaino di pepe di Cayenna, 200 ml di tahina (pasta di sesamo), ½ cucchiaino di bicarbonato, sale rosa dell’Himalaya

 

Lavare con cura le foglie del cavolo, eliminando i gambi e le parti più dure. Tagliatele a pezzetti.

Mettere tutti gli ingredienti in un robot da cucina. Mescolare fino ad ottenere un composto cremoso.

Versare la crema sui pezzetti di foglie di cavolo. Metterle su due leccarde da forno e infornarle a 50° per circa 8 ore, per farle disidratare. Diventeranno chips deliziose e croccanti da usare come Apetizer e antipasto.

 

 

 

Pappardelle con i Gamberi

Per 4 persone

 

Ingredienti:

450 gr di pappardelle, 450 gr di code di gambero, 4 pomodori, 1 spicchio d’aglio, ½ bicchiere di vino bianco, basilico, olio, sale.

Togliete il carapace ai gamberi e il filino nero intestinale. Lavateli e asciugateli. Scottate i pomodori in acqua bollente. Pelateli e riducete la polpa a filettini. In una padella con 4 cucchiai d’olio, fate dorare lo spicchio d’aglio, tagliato a metà. Toglietelo e aggiungete i gamberi. Fateli cuocere per un minuto a fuoco vivo, bagnate con il vino e fate evaporare. Salate. Intanto, in una casseruola con abbondante acqua salata in ebollizione, fate cuocere la pasta al dente. Aggiungete i filettini di pomodoro ai gamberi e fate saltare il tutto per 1 minuto. Spegnendo la fiamma aggiungete qualche foglia di basilico, spezzettandola con le mani. Scolate la pasta e mettetela in una zuppiera, conditela subito con il sugo e servite.

 

 

 

Frittura di bollito di Manzo con Rucola

Per 4 persone

 

Ingredienti:

350 gr di bollito di manzo, 6 fette di pancarrè private dalla crosta, 2 uova, 4 pomodori maturi, un mazzetto di rucola già sfogliata e lavata, olio, sale, pepe.

 

Tagliare il bollito a fette sottili. Passare il pancarrè al mixer in modo da sbriciolarlo. Battere le uova in una scodella con un pizzico di sale e pepe. Immergere singolarmente le fettine di carne prima nell’uovo e poi passarle nel pane. Ripetere fino ad esaurimento degli ingredienti. Lavare i pomodori, e ridurli a dadini, Fare friggere le fettine impanate in una padella con abbondante olio caldo in ebollizione. Quando sono dorate da entrambe le parti, sistemarle su carta assorbente in modo da perdere l’olio in eccesso. Condire i pomodori in una terrina con mezza rucola, tagliata a pezzetti corti, un pizzico di sale e un filo d’olio. Servire la frittura con la rucola tagliuzzata e l’insalata preparata.

 

 

Tarte au Sucre

Per 6 persone

 

Ingredienti:

280 gr di farina, 140 gr di burro, zucchero, sale, 1 bustina di lievito in polvere. Per la copertura: 1 uovo, 160 gr di zucchero di canna, 50 gr di burro, latte.

 

Fare ammorbidire a temperatura il burro a pezzettini. In una terrina mettete 260 gr di farina mischiata alla bustina di lievito, 130 gr di zucchero, un pizzico di sale e 130 gr di burro ammorbidito. Lavorare accuratamente, formare una palla della pasta e lasciare riposare per 15 minuti. Stendere la pasta su di un piano di lavoro e posarla in una pirofila imburrata e infarinata. Cospargerla con lo zucchero di canna. In una ciotola battere l’uovo con 2 cucchiai di latte, cospargere la torta e ricoprire con fiocchetti di burro. Mettere in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti. Servire la torta tiepida o fredda.

 

Lo Sapevate Che: Inaugurati gli studi di Cinecittà: Da strumento di propaganda e di "distrazione di massa" nato negli anni bui del regime, Cinecittà diventa in poco tempo la grande fabbrica di sogni made in Italy, capace di tenere testa ai mitici studios hollywoodiani. Oggi, oltre ad essere la più grande città del cinema in Europa, è la memoria storica di ottant'anni di settima arte.


Dall'inizio degli anni Trenta, il regime fascista intuisce le potenzialità del cinema come strumento di propaganda e adotta una serie di provvedimenti, che hanno l'effetto da un lato di scoraggiare le importazioni di film stranieri, dall'altro di alimentare una produzione locale. Il prodotto finale di questa strategia è la cosiddetta Legge Alfieri del 1939, che istituisce l'Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC).

Nel frattempo, la fine dei vecchi studi Cines nel 1935, distrutti da un incendio, crea le condizioni per la costruzione di un nuovo e più vasto complesso, rispondente alle ambizioni "imperiali" dell'Italia mussoliniana. La zona in questione viene individuata in un terreno di 500mila metri quadrati, lungo la via Tuscolana, a 9 chilometri dal centro di Roma. Del progetto vengono incaricati l'architetto Gino Peressutti e l'ingegnere Carlo Roncoroni.

Partiti a gennaio del 1936, i lavori vengono ultimati in appena 15 mesi. Il 28 aprile del 1937 è il giorno dell'inaugurazione e a presiederla è Benito Mussolini. Il complesso che si trova davanti è qualcosa di completamente inedito in Europa e potrebbe fare invidia agli Americani: 73 edifici (tra cui 16 teatri di posa, dotati delle strumentazioni più all'avanguardia), 40mila mq di strade e piazze, tre piscine per le riprese sott'acqua, 35mila mq di giardini, 900 dipendenti fissi.

Una vera "città del cinema", di nome e di fatto, dove trovano spazio l'Istituto Luce (memoria storica degli albori del cinema italiano) e il Centro Sperimentale di Cinematografia (tutt'oggi la più antica fucina italiana di attori e registi). Prima pellicola ad uscire dai nuovi studios è Scipione l'Africano (1937) di Carmine Gallone. La censura fascista non consente grande libertà di generi, per cui prevale in questa prima fase un cinema d'evasione, fatto di sentimenti passionali e di uomini forti e risoluti come Amedeo Nazzari e Massimo Girotti.

Il periodo d'oro per Cinecittà arriva negli anni Cinquanta con il filone peplum (termine che nell'antica Grecia indicava la tipica tunica femminile), ossia dei "film storici in costume" (legati al contesto biblico o all'Impero romano), che trovano qui la location ideale: da Quo vadis? a Ben Hur, passando per Gli ultimi giorni di Pompei. Negli stessi anni escono i primi capolavori firmati da ViscontiDe Sica e Fellini, destinati a fare scuola nei decenni a venire.

Qui vengono girati oltre tremila film, di cui 47 ricevono l'ambito Premio Oscar. In questo arco di tempo il complesso di via Tuscolana conserva il suo primato europeo, tenendosi al passo con il progresso tecnologico; dal 2001, ad esempio, viene aperto uno spazio interamente dedicato al digitale, con attrezzature tra le più sofisticate in campo mondiale.

Il ruolo di memoria storica del cinema italiano e internazionale si conferma in questi anni, soprattutto attraverso il prezioso lavoro del centro per il restauro e recupero di pellicole, sia in bianco e nero che a colori.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/666001

 

Lo Sapevate Che: Nasce il Fondo per l'Ambiente Italiano: Storia, arte e natura da salvare e restituire ai cittadini italiani, rinverdendo in questi ultimi la consapevolezza e l'orgoglio di avere a pochi passi da casa un patrimonio inestimabile da preservare per le future generazioni. Un merito che da decenni viene riconosciuto agli attivisti del Fondo per l'Ambiente Italiano, il cui atto di nascita venne sottoscritto il 28 aprile del 1975, a Milano.


Fu, allora, Elena Croce, figlia del celebre filosofo abruzzese, ad ispirarne la creazione all'imprenditrice Giulia Maria Mozzoni Crespi, che avviò il progetto insieme a Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russo e guidò il FAI, in veste di presidente, per oltre trent'anni. Come modello si guardò al National Trust inglese, nel finanziare le attività di restauro e recupero dei beni acquisiti, attraverso donazioni, eredità e comodati d'uso unitamente a una capillare campagna di sensibilizzazione attraverso media e testimonial d'eccezione.

Altrettanto efficaci nel coinvolgimento dell'opinione pubblica sono i numerosi eventi organizzati dal FAI, in primis le Giornate di primavera, che ogni anno aprono i cancelli di luoghi solitamente inibiti al pubblico grazie all'impegno di migliaia di volontari che affiancano la fondazione.

Presieduto dal 2013 al 2021 dall'illustre archeologo Andrea Carandini e poi da Marco Magnifico, il FAI ha sotto la sua tutela 50 beni (38 aperti al pubblico) e conta oltre 210.000 iscritti e donatori attivi ed oltre 11mila volontari, dislocati nelle 20 regioni italiane.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/445001

 

 

Lo Sapevate Che: Laura Boldrini: Terza donna a ricoprire lo scranno più alto di Montecitorio, è un esponente di primo piano della politica italiana e una strenua paladina dei diritti delle donne e dei rifugiati.


Marchigiana di Macerata, coniuga gli studi in legge alla Sapienza di Roma con lunghi viaggi in giro per il mondo. Dopo un'esperienza da giornalista e autrice per la RAI, nel 1989 inizia a lavorare con la FAO, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, occupandosi di produzione video e radio.

Successivamente e per cinque anni, lavora presso il Programma alimentare mondiale (WFP) come portavoce per l'Italia, fino a quando riceve l’incarico di ambasciatrice dell’UNHCR, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per coordinare le attività di informazione in Sud Europa; carica che ricopre fino al 2012.

Candidata nel 2013 per Sinistra Ecologia Libertà, viene eletta e il 16 marzo diventa Presidente della Camera. È rieletta alla Camera nelle elezioni 2018 con Liberi e Uguali e nel settembre 2022 con il Partito Democratico. In carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2004, il Premio Consorte del Presidente della Repubblica nel 2006 e il Premio giornalistico alla carriera Addetto stampa dell'anno del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti nel 2009.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/644002

 

 

Lo Sapevate Che: Oskar Schindler: «Chiunque salva una vita salva il mondo intero.» è scritto nel Talmud babilonese, testo sacro dell'Ebraismo. Una massima che ispirò la vita di quest'imprenditore tedesco che con la sua provvidenziale "lista" sottrasse alla ferocia nazista centinaia di ebrei.



Nato a Svitavy, città un tempo dell'ex Impero austro-ungarico e oggi nella parte orientale della Repubblica Ceca, Oskar Schindler si trasferì a Cracovia e, sotto l'occupazione nazista, aprì una fabbrica di pentolame, la “Deutsche Emaillewaren-Fabrik”, nella quale impiegò circa 1100 operai, tutti ebrei.

Convertita la produzione in munizioni, fu spinto dal rastrellamento nel ghetto di Cracovia del 1942 ad usare le proprie doti diplomatiche per difendere i cosiddetti Schindlerjuden, gli ebrei di Schindler, puntando sulla loro indispensabilità per le attività della fabbrica e, di fatto, salvandoli dai campi di sterminio del regime hitleriano.

Finita la guerra, emigrò in Argentina e in seguito ritornò in patria, accolto con calore dai sopravvissuti in Israele. Visse gli ultimi anni proprio tra Israele e la Germania, dove morì nell'ottobre del 1974.

Nel 1999, a Stoccarda, fu ritrovato il manoscritto originale della lista di Schindler, in una valigia lasciata dal Giusto tra le nazioni, così come è stato definito da un’apposita commissione israeliana, in casa di amici. Una copia-carbone della lista, invece, è custodita in una biblioteca australiana, in mezzo ai manoscritti di Thomas Keneally. Quest’ultimo è lo scrittore australiano che, venuto a conoscenza della storia casualmente dallo stesso imprenditore, scrisse il romanzo “La lista di Schindler” da cui, successivamente, è stato tratto il film Schindler's List, diretto da Steven Spielberg.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/650001

 

 

Lo Sapevate Che: Benito Mussolini: I libri di storia lo ricordano come Duce e personaggio storico tra i più influenti della prima metà del Novecento. Per l'Italia è stato il capo di una dittatura che ha rappresentato un passaggio decisivo nella successiva nascita della Repubblica e nella crescita democratica del Paese.



Emiliano di Dovia di Predappio, nella provincia di Forlì-Cesena, Benito Amilcare Andrea Mussolini fu indirizzato dal padre al socialismo militante, completando nel contempo gli studi e conseguendo il diploma di maestro elementare. L'attività politica nel Partito Socialista Italiano proseguì parallelamente a quella giornalistica che lo portò a dirigere l'Avanti! dal 1912 al 1914.

Uscito dal PSI perché in contrasto con la sua linea interventista nel primo conflitto mondiale, fondò e diresse il quotidiano Il Popolo d'Italia, che in seguito divenne l'organo ufficiale del Partito Nazionale Fascista, fondato da Mussolini nel 1921. Profittando dell'instabilità politica per gli scarsi vantaggi riconosciuti all'Italia dopo la vittoria nella "Grande guerra", mise in atto con la celebre marcia su Roma (28 ottobre 1922) un golpe di Stato, impossessandosi del potere e instaurando un regime dittatoriale.

Ispiratore di una condotta squadrista e intimidatoria nei confronti degli avversari del regime, come Giacomo Matteotti che fu assassinato per ordine dello stesso Mussolini, si alleò con la Germania nazista di Hitler (Patto d'Acciaio del 1939), sposandone, con le famigerate "leggi razziali", la politica discriminatoria nei confronti degli ebrei.

Dopo il disastroso bilancio della Seconda guerra mondiale e la conseguente caduta del regime (25 luglio del 1943), guidò la Repubblica Sociale Italiana fino alla sua cattura da parte dei partigiani, dai quali, il 28 aprile 1945, venne giustiziato insieme alla compagna Clara Petacci nel comune di Giulino, nel comasco. I corpi di entrambi vennero esposti a piazzale Loreto (Milano), per tutta la giornata del 29 aprile.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/12278001

 

 

Lo Sapevate Che: Ciccio Ingrassia: Palermitano doc, come il suo collega e compagno di lavoro Franco Franchi. Assieme diedero vita al celebre duo comico Franco e Ciccio, tra i più prolifici del cinema italiano.

Cominciò a calcare il palcoscenico nel 1944 e in seguito girò i teatri di mezza Italia facendo da spalla a Gino Bramieri. Nel 1954 l'incontro del destino con Franco Franchi che inaugurò un lungo sodalizio artistico.


Apprezzato anche in ruoli drammatici, vinse tra gli altri un Nastro d'Argento, per "Todo modo" di Elio Petri (1975) e un David di Donatello per "Condominio" (1991). Si spense a Roma nell'aprile del 2003.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/1469001

 

 

 

sabato 27 aprile 2024

ARTICOLO DELLE RICETTE DI CUCINA DEL 27 APRILE 2024

 

“Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio.” Antonio Gramsci

 

 

Pesto alle Olive Taggiasche

Per il pesto di olive: 130 gr di olive taggiasche, 1 dl d’olio, 2 cucchiai d’aceto bianco.

 

Preparare il pesto di olive: snocciolare le olive, frullarle con 2 cucchiai d’aceto bianco e incorporatevi a filo l’olio. Ottimo per condire verdure e pesce e crostini di pane.

 

 

Risotto e Bietoline

Per 4 persone

 

Ingredienti:

200 gr di riso Arboreo, 6 dl di brodo di pollo caldo, un cucchiaio di prezzemolo, 5 foglie di basilico, 150 gr di bietoline, 2 cucchiai di erba cipollina e dragoncello, 100 gr di panna, 60 gr di parmigiano grattugiato, 2 cucchiai di burro, sale, pepe.

Pulire, lavare e lessare le bietoline in acqua calda per 2 minuti, scolarli e strizzarli molto bene. Raccogliere nel bicchiere di un mixer il prezzemolo, il basilico, le bietoline e le erbe aromatiche, unire un mestolo di brodo tiepido e frullare fino a ottenere una salsa densa e morbida. Tenerla da parte. In un tegame fare sciogliere il burro, aggiungere il riso e farlo tostare per 1 minuto, mescolando spesso con un cucchiaio di legno. Alzare la fiamma e aggiungere il brodo poco per volta. Fare cuocere sino a quando il riso non avrà assorbito tutto il brodo. Pochi minuti prima che il riso sia cotto, unire la salsa alle erbe e portare a cottura il risotto. Spegnere la fiamma. Mantecare con la panna e il parmigiano grattugiato, lasciare riposare per 1 minuto. Regolare di sale e pepe.

 

 

Moussakà. Variante della ricetta Greca

Per 6 persone

 

Ingredienti:

700 gr di polpa di vitello tritata (o di agnello), 350 gr di zucchine, 350 gr di patate, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 carota, ½ kg di pomodori maturi (o in mancanza 1 bottiglia di pomodoro tritato), un ciuffo di prezzemolo, alloro, vino rosso, olio, sale e pepe.

Lavare le zucchine e la carota e spuntarle. Pelare le patate e lavarle. Pelare l’aglio e la cipolla. Tritare molto fini carota, aglio e cipolla. Fare scottare brevemente i pomodori in acqua in ebollizione. Scolarli, pelarli e tritarli. Fare appassire in un tegame con 4 cucchiai d’olio l’aglio, la carota e la cipolla finemente tritati. Unire la carne e farla rosolare a fuoco vivo, schiacciandola con i rebbi di una forchetta, e dorandola da tutte le parti a fuoco vivo. Unire un bicchiere di vino rosso corposo e farlo evaporare. Unire i pomodori tritati, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 2 foglie di alloro, salare e pepare. Mescolare e fare cuocere a tegame coperto e fuoco dolce per 1 ora. Mescolare ogni tanto. Tagliare le patate a fette di 4 cm e farle cuocere a vapore per 5 minuti. Fare soffriggere le zucchine a rondelle in una padella con poco olio e lasciarle asciugare su carta assorbente da cucina. Ungere di olio uno stampo rotondo da forno e disporvi uno strato di patate, coprirle con uno strato di ragù, continuare con uno strato di zucchine e ricoprire col ragù. Continuare con lo stesso procedimento sino ad esaurimento degli ingredienti, terminando con uno strato di zucchine. Mettere la pirofila in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti. Servire la preparazione calda o fredda.

 

 

Ciambella Veronese

Per 4 persone

 

Ingredienti:

400 gr di farina, 150 gr di burro, 150 gr di zucchero, 150 gr di latte, 4 uova, 20 gr di lievito in polvere, sale.

In un grande contenitore impastare la farina, lo zucchero, il burro ammorbidito, il latte tiepido, due uova intere, due tuorli e il lievito. Aggiungere i 2 rimanenti albumi montati a neve. Lasciare riposare l’impasto ricoperto da un pano per mezz’ora. Trasferire l’impasto in uno stampo antiaderente a forma di ciambella, imburrato e infarinato. Fare cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti e comunque sino a che la superficie del dolce sia dorata. Lasciare che il dolce si raffreddi sulla bocca del forno aperto.

Lo Sapevate Che: Posta la prima pietra per il Palazzo di Westminster: La casa del più antico parlamento della storia ha avuto due diverse vite sulla riva settentrionale del Tamigi. La prima finì con un incendio che la distrusse quasi completamente. La seconda iniziò a pochi anni di distanza da quell'evento funesto e la vide assumere quell'aspetto inconfondibile che insieme con il "grande Ben" è ancora oggi il simbolo di Londra.



Fin dall'anno Mille nelle acque del Tamigi si era specchiata una costruzione destinata alle massime istituzioni del regno d'Inghilterra. Residenza reale dai tempi di re Canuto il Grande, il Palazzo di Westminster (nome ripreso dalla celebre abbazia, formato dall'unione delle parole west, "occidente", e minster, "monastero", quindi "monastero occidentale"), iniziò ad ospitare il Parlamento inglese fin dalla sua nascita (il cosiddetto Model Parliament), nel lontano 1295.

Di dimensioni molto più ridotte rispetto a quelle che ha attualmente, l'antico edificio era comunque considerato una fortezza inespugnabile, che aveva superato indenne diversi tentativi di distruggerlo. L'episodio rimasto memorabile, per le trasposizioni letterarie e cinematografiche (il film più recente è V per Vendetta del 2005), è quello della Congiura delle polveri, avvenuto nel 1605: un gruppo di estremisti cattolici capeggiato da Guy Fawkes tentò di farlo saltare in aria ma venne scoperto poco prima di mettere in atto il piano.

L'incendio che si scatenò il 16 ottobre 1834 gli fu invece fatale. Le fiamme, originate da una stufa utilizzata per bruciare la corrispondenza, risparmiarono soltanto Westminster Hall, la Jewel Tower, la cripta della cappella di Santo Stefano e il chiostro. Dopo un lungo dibattito condotto all'interno di un'apposita Commissione Reale, incaricata di decidere come e dove ricostruire l'edificio, si stabilì di conservare l'antica collocazione e che la nuova struttura avrebbe dovuto inglobare le parti sopravvissute all'incendio.

Una nuova discussione nacque sullo stile architettonico da adottare. Una parte preferiva lo stile classico, ritenuto più consono al prestigio dell'istituzione parlamentare. Altri invece sostenevano lo stile "gotico", in quanto tratto identitario delle costruzioni cristiane e in particolare della vicina Abbazia di Westminster, da secoli un luogo simbolo della capitale britannica. Prevalse questa seconda ipotesi, in base alla quale venne bandito un concorso.

Tra 97 progetti presentati venne premiato quello dell'architetto Charles Barry, che disegnò un palazzo di quattro piani, articolato in 1.100 stanze, 100 scalinate e 5 km di corridoi. All'esterno risaltava la facciata neogotica, nella linea esile e slanciata terminante in una serie di piccole guglie. Un aspetto importante è che nel progetto era previsto che le due camere avessero ognuna una sede propria, riconoscendo di fatto il ruolo principale di casa del Parlamento.

Completavano la struttura tre torri, una di medie dimensioni in posizione centrale, e due più alte poste alle due estremità, rispettivamente a sud la Victoria Tower (chiamata così successivamente in onore della regina Vittoria) e a nord la Torre dell'orologio, poi ribattezzata Big Ben e più recentemente Elizabeth Tower.

Fu la moglie di Barry, Sarah, a presiedere la cerimonia della posa della prima pietra, il 27 aprile 1840. Nel 1847 venne completata la Camera dei Lords, cinque anni dopo la Camera dei Comuni. I lavori terminarono definitivamente nel 1870. I bombardamenti tedeschi della Seconda guerra mondiale distrussero completamente la Camera dei Comuni, per cui si rese necessaria un'opera di restauro completata nel 1950.

Posto sotto egida UNESCO come Patrimonio dell'Umanità, Westminster è oggi uno dei luoghi più visitati di Londra.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/662001

Lo Sapevate Che: Riccardo Iacona: Nato a Roma, apprezzato giornalista per le sue inchieste sempre caratterizzate da un forte coinvolgimento personale. Dopo la laurea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bologna, inizia la carriera come aiuto regista sia per il cinema che la televisione.


Alla fine degli anni Ottanta incomincia a lavorare per la terza rete della Rai, prima in “Scenario” di Andrea Barbato e “Duello”, poi in “Samarcanda”, “Il Rosso e il nero” e “Temporeale” di Michele Santoro. Intraprende una fattiva collaborazione con quest’ultimo e, per seguirlo, lascia la Rai ed entra in Mediaset. Qui veste i panni di autore, insieme a Sandro Ruotolo, dei programmi “Moby dick” e “Moby's” su Italia 1. Ritorna in Rai, ancora insieme a Santoro, lavorando in “Circus” e “Sciuscià”.

Dal 2004, firma per Rai Tre, una serie di inchieste giornalistiche sulle varie realtà della vita italiana, spaziando dalla politica alla ricerca, dagli ospedali ai tribunali, dal mercato alle guerre. Nel 2008 ha, infatti, realizzato due reportage sui conflitti in Afghanistan e in Kosovo.

Dal 2009, sempre per Rai 3, conduce Presa diretta, programma di approfondimento giornalistico che analizza un particolare fenomeno sotto svariati punti di vista, così da fornire allo spettatore un’ampia panoramica, più sviscerata rispetto a quella normalmente proposta dal servizio radiotelevisivo in generale.

Per la sua attività d’informazione, gli sono stati attribuiti numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Ilaria Alpi, il Premio Flajano, il Premio Città di S. Marinella, il Premio giornalistico “Nino Culicchia” 2006, il Premio Itaca 2007 e, infine, il Premio giornalistico Sulmona 2008, assegnato da una commissione presieduta da Sandro Curzi.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/638003

 

Lo Sapevate Che: Il regista Theo Angelopoulos: Pochi hanno saputo raccontare fedelmente il proprio paese, come Theodoros Angelopoulos ha fatto con la sua Grecia per quasi quarant'anni, dieci dei quali vissuti da esule per via della repressione del regime dei colonnelli.


Completati gli studi sul cinema tra Atene e Parigi, nella capitale francese girò le prime pellicole, tra cui la trilogia sulla dittatura I giorni del '36 (1972), La recita (1975) e I cacciatori (1977), quest'ultimo premiato con l'Orso d'oro al Festival di Berlino. Davanti alla sua cinepresa si alternarono attori del calibro di Marcello Mastroianni (con cui firmò il suo capolavoro Il passo sospeso della cicogna) e Bruno Ganz.

Vittima di un tragico incidente stradale, nel 2012 avrebbe compiuto 77 anni e per l'occasione Google gli ha dedicato un doodle locale (visibile in Grecia).

https://www.mondi.it/almanacco/voce/408001

 

 

Lo Sapevate Che: Antonio Gramsci: Intellettuale tra i più eminenti del secolo scorso, fu il principale ideologo, oltre che co-fondatore, del Partito Comunista Italiano.


Nato ad Ales, in provincia di Oristano, e morto a Roma nell'aprile del 1937, trascorse un'infanzia tormentata, sia per problemi fisici (cagionati da una brutta caduta), sia per disavventure familiari, che videro suo padre finire in carcere e moglie e figli finire in miseria.

Iscrittosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino, qui sposò le idee del socialismo, che ispirarono la sua attività di giornalista prima dell'Avanti e poi di Ordine nuovo, settimanale da lui fondato insieme a Palmiro Togliatti.

Negli anni Venti sostenne la lotta operaia nelle fabbriche del Nord e contro le posizioni riformiste del PSI promosse, insieme con Amedeo Bordiga, la fondazione di un nuovo partito, che vide la luce il 21 gennaio 1921, nel Teatro San Marco di Livorno: nacque così il PCI, tra le cui fila venne eletto deputato il 6 aprile del 1924.

Finito nel mirino di Mussolini e della repressione fascista, fu processato e condannato a 20 anni di carcere. Rinchiuso nella prigione di Turi (a Bari), qui scrisse i Quaderni del carcere, una raccolta di appunti di storia, politica e filosofia pubblicata postuma e destinata ad entrare tra i grandi classici del pensiero politico.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/4188001

 

 

venerdì 26 aprile 2024

ARTICOLO DELLE RICETTE DI CUCINA DEL 26 APRILE 2024

 

“Io che in tutto quel che faccio ci metto l’anima
sogno un amore da favola.” (Un amore da favola) Giorgia

 

 

Polpettine marinate, ricetta Greca

Per 10 persone

 

Ingredienti:

500 gr di carne macinata, non completamente magra, 2 cipolle tritate, 2 fette di mollica di pane bagnata, aceto, farina, 1 bicchiere di brodo di carne, 150 gr di pomodoro passato, 3 spicchi d’aglio, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, pepe rosa, pepe nero, origano, olio, sale.

In una terrina mischiare la carne macinata, le cipolle, la mollica di pane, un pizzico di sale, 2 cucchiaiate di aceto e un pizzico di origano. Amalgamare molto bene gli ingredienti e formare delle polpette piccole e tonde. Infarinarle e friggerle in una padella in abbondante olio in ebollizione. Scolarle su carta assorbente da cucina a perdere l’olio in eccesso. Filtrare l’olio di cottura e usarne 5 cucchiai che riverserete nella padella prima pulita. Aggiungere 2 cucchiaiate di farina e mescolare sino ad imbiondirla. Versare il succo di pomodoro, il brodo, l’aglio tritato finissimo, 3 cucchiai di aceto e il prezzemolo. Portare a bollore la salsa e versarla sulle polpette che saranno state posate in un piatto largo e profondo.

 

 

Spaghetti di Riso Cinese ai Peperoni

Per 4 persone

 

Ingredienti:

Abbrustolite sulla fiamma un peperone rosso e uno giallo, spellateli, puliteli e tagliateli a dadini. Quindi mettete in un una piccola casseruola 4 spicchi d’aglio e 100 gr di panna, portate a ebollizione, fate addensare a fuoco basso, eliminate gli spicchi d’aglio, aggiungete un pizzico di peperoncino in polvere, un cucchiaino di capperi e 6 filetti di acciuga sott’olio, che farete sciogliere mescolando, regolate di sale e togliete dal fuoco.

Fate scaldare in una padella 4 cucchiai di olio, unite i peperoni, un pizzico di peperoncino, 1 cucchiaino di origano e cuocete per 5 minuti.

In una casseruola con acqua bollente salata, fate cuocere 320 gr di spaghetti di riso cinesi, per 5 minuti. Scolate unite la panna e fateli saltare nella padella dei peperoni.

 

 

 

Spezzatino di Manzo alle Acciughe

Per 4 persone

 

Ingredienti:

8 etti di spezzatino di manzo, 2 cipolle, 1 spicchio d’aglio, 6 filetti d’acciuga, foglie di alloro, vino bianco, ½ kg di pomodori pelati, farina, brodo, olio, burro, sale e pepe.

Pelare 2 cipolle e tritarle finemente con lo spicchio di aglio. Porre una casseruola sul fuoco con olio e burro, aggiungere il trito preparato e 6 filetti di acciughe, sminuzzati, mescolare, condire con una presa di sale e pepe. Appena le acciughe si sono disfatte, unire le foglie di alloro e bagnare con vino bianco secco, poi incorporare i pomodori e  schiacciarli con la forchetta. Aggiungere i cubetti di carne , infarinati e lasciare rosolare. Chiudere col coperchio e terminare la cottura della carne, aggiungendo se necessario, un po’ di brodo.

 

 

 

Torta al Marzapane

Per 6 persone

 

Ingredienti:

1 confezione di pasta frolla surgelata, gr 70 di uvetta, gr 220 di frutta secca mista, gr 90 di burro, gr 60 di canditi misti, un cucchiaio di pane grattugiato, 1 limone, 1 arancia, 2 bicchierini di liquore dolce, una tavoletta di cioccolato, gr 400 di marzapane bianco, gr 200 di marzapane verde, 25 confetti argentati, 1 uovo, farina.

 

In una terrina riunite l’uva, prima ammollata nel liquore e poi strizzata, gr 70 di burro, la frutta secca spezzettata, i canditi tritati, il cioccolato a dadini, la scorza di limone e dell’arancia, il pane grattugiato soffritto in pochissimo burro. Legate il composto prima con il tuorlo, poi con l’albume montato a neve. Stendete la pasta frolla scongelata, adagiatela in una tortiera imburrata e infarinata, ricopritela con il composto preparato e mettete in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti. Sformate la torta quando sarà raffreddata e rivestitela con il mascarpone bianco tirato con il mattarello. Con il mascarpone verde formate dei rametti con le foglioline e decorateli con i confettini.

 

Lo Sapevate Che: Vallenato Festival: Le origini di questa festa, tra le più importanti nel panorama musicale della Colombia, risalgono agli anni Sessanta del secolo scorso e sono legate al culto della Vergine del Rosario, molto sentito nel dipartimento di Cesar. La manifestazione si tiene nella città di Valledupar, verso la fine di aprile, e consiste in una kermesse sul Vallenato, genere musicale folkloristico, di derivazione caraibica.


I partecipanti si misurano a colpi di fisarmonica, di caja vallenata (sorta di tamburo fatto di legno e pelle di mucca) e di guacharaca (strumento musicale a percussione, formato da due pezzi a forma cilindrica), su quattro ritmi principali: paseo, figlio, puya e merengue. L'edizione 2011 del festival ha trovato spazio sull'home page di Google, con un doodle locale (visibile in Colombia) che, oltre agli strumenti musicali, ritrae una paglietta colombiana.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/407001

 

Lo Sapevate Che: Michele Ferrero: Papà di marchi noti a piccoli e grandi golosi, con un patrimonio di oltre quindici miliardi di euro, secondo la celebre rivista "Forbes", è stato nel 2014 l’uomo più ricco d'Italia e tra i primi 30 nel mondo.


Nato a Dogliani, in provincia di Cuneo, eredita dallo zio Giovanni il laboratorio di pasticceria fondato dal padre Pietro ad Alba, negli anni Trenta, trasformatosi con lui in una multinazionale del settore dolciario. A lui si devono le creazioni dei marchi Nutella nel 1964 e Kinder Cioccolato nel 1968 che, grazie a massicce campagne pubblicitarie televisive, diventano ben presto conosciute e fin da subito apprezzate.

Negli anni Settanta, l'azienda sponsorizza le più rinomate manifestazioni sportive, diventando leader nel mercato dolciario ed espandendosi in seguito oltreoceano. Nominato nel 2005 Cavaliere di Gran Croce, per il suo impegno civile e sociale, dall'allora presidente Ciampi, è il fondatore della "Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero" che, tra l'altro, assegna borse di studio e di ricerca.

Stabilitosi da tempo a Montecarlo, qui scompare dopo una lunga malattia, il 14 febbraio 2015.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/754001

 

Lo Sapevate Che: Giorgia: Star del pop italiano con oltre sette milioni di dischi venduti, la sua è una delle voci più belle e potenti della storia della musica.


Nata a Roma, Giorgia Todrani sale alla ribalta con "Sanremo Giovani 1993" che vince con il brano Nasceremo e con "Sanremo 1994" dove arriva settima tra le nuove proposte con E poi. Il palco dell'Ariston la consacra definitivamente l'anno seguente con il trionfo di Come saprei. Seguono album di straordinario successo, come "Come Thelma & Louise" (1995), "Mangio troppa cioccolata" (1997) e "Girasole" (1999).

Vincitrice di un Nastro d'argento nel 2003 (con Gocce di memoria, tema del film "La finestra di fronte" di Ozpetek), mette in bacheca anche otto Italian e Wind Music Awards e un Premio Lunezia. Impegnata come ambasciatrice dell'Unicef per l'istruzione dei bambini e delle donne nel sud del mondo, nel 2013 ottiene il disco di platino per l'album "Senza paura", trascinato dal singolo Quando una stella muore.

Nel 2015 riceve il disco di platino per il "Greatest Hits" del 2002, con cui supera complessivamente un milione di copie vendute. L'anno seguente, sforna il decimo album di inediti, Oronero, trascinato dall'omonimo singolo. Nel gennaio 2018 esce l'album Oronero live, con brani dal vivo di cui due inediti. Nel successivo mese di novembre pubblica Pop Heart, il suo primo album di cover.

Nel febbraio 2023 esce l'album Blu, che contiene il brano Parole dette male, con cui partecipa per la quinta volta al Festival di Sanremo, classificandosi al sesto posto.
L'anno dopo è la co-conduttrice della seconda serata del Festival e ripropone E poi a 30 anni dal suo esordio sul palco dell'Ariston.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/642001

 

 

Lo Sapevate Che: Disastro alla centrale nucleare di Chernobyl: Un test di sicurezza compromesso dalla cieca ambizione e dalla sciatteria umana scatena l'inferno nel cuore dell'ex Unione Sovietica. Alle vite cancellate in un istante dalla tremenda esplosione se ne aggiungono altre, innumerevoli, avvelenate lentamente dalle radiazioni. Anche oggi nessuno è in grado di dire con certezza quante perdite umane sono legate a quella sciagurata notte.


Il 1986 è un anno cruciale nell'evoluzione della "guerra fredda" tra Stati Uniti e URSS. L'elezione di Mikhail Gorbaciov a segretario generale del Partito comunista sovietico (massima carica del regime) sembra promettere l'inizio di una nuova era nei rapporti tra le due superpotenze e soprattutto una svolta nella febbrile corsa agli armamenti, scongiurando l'imminenza di un conflitto nucleare. Ma è un processo lento.

Nella primavera di quell'anno, infatti, il clima è ancora teso ed è forte in URSS la paura di un attacco alle centrali nucleari. Per questo si effettuano numerosi test di sicurezza per verificare il funzionamento dei reattori in condizioni "limite". Simili operazioni avvengono nel sito nucleare di Chernobyl, situato nelle adiacenze della città ucraina di Pripjat', a 16 km dal confine con la Bielorussia. Utilizzata per produrre energia elettrica ad uso civile e plutonio per scopi militari, la centrale funziona attraverso 4 reattori.

Gli standard di sicurezza sono lontani da quelli adottati a quel tempo nel mondo occidentale e la storia della sua costruzione è costellata di elementi allarmanti sotto il profilo dell'affidabilità. La notte di sabato 26 aprile tutto ciò emerge con estrema drammaticità incrociando l'errore umano. Il vice capo ingegnere Anatoly Dyatlov ha il comando delle operazioni e decide di verificare se la turbina del reattore 4 è in grado di generare energia per inerzia, anche in presenza di un'interruzione della corrente elettrica.

Per gli altri tecnici si tratta di un'operazione rischiosa, per via delle condizioni non ottimali della potenza del reattore. Dyatlov non sente ragioni, accecato dall'ambizione di prendere il posto del suo superiore. All'1.23 si dà avvio all'esperimento ed è l'inizio della fine. La catastrofe si materializza in appena un minuto: la pressione del reattore è alle stelle e il disperato tentativo di bloccarne la potenza si rivela fatale, aumentandone di cento volte la potenza distruttiva. A una prima esplosione ne segue una seconda di maggiore portata, che disperde nell'aria 50 tonnellate di carburante nucleare. Scattano immediatamente i soccorsi ma il rischio radioattivo è di fatto inarginabile: il primo bilancio ufficiale parla di 31 vittime che sale a 65 tra tecnici della centrale e soccorritori.

Nelle prime ore le autorità sovietiche sono impegnate a minimizzare l'incidente agli occhi del mondo, salvo poi fare dietrofront quando la nube radioattiva raggiunge il resto dell'Europa, arrivando a lambire l'area del Mediterraneo. Nel frattempo viene fatta sgombrare l'intera città di Pripjat', decisione poi allargata a tutti i residenti nel raggio di 30 km dall'impianto. Centri abitati e vegetazione assumono l'aspetto di luoghi fantasma che conserveranno nei decenni a seguire.

Il rischio contaminazione scatena il panico nell'opinione pubblica europea, in particolare in Italia dove si vieta il consumo degli alimenti più a rischio come latte e insalata. In quel periodo prende forza il movimento antinucleare, che con il referendum del 1987 porta allo stop definitivo della produzione di energia nucleare in Italia.

Ricordato come il più grave incidente nucleare della storia, l'unico insieme a quello di Fukushima del 2011 a far registrare il massimo livello previsto dalla scala INES dell'IAEA, Chernobyl resta una questione aperta su cui si dividono istituzioni e associazioni antinucleariste. Esiste infatti una guerra di cifre sul numero reale delle vittime delle radiazioni, stimabile secondo l'ONU intorno ai 4mila casi tra tumori e leucemie, in un arco di tempo di ottant'anni. Per Greenpeace il rischio decessi potrebbe interessare 6 milioni di persone.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/432004

giovedì 25 aprile 2024

ARTICOLO DELLE RICETTE DI CUCINA DEL 25 APRILE 2024

 

“Buona festa della liberazione a tutti quelli che credono nella libertà, nell’uguaglianza, nel coraggio e nella speranza.”

 

 

Antipasto di Cocktail di Gamberetti

Per 4 persone

 

Ingredienti:

500 gr di gamberetti nordici, maionese, creme fraiche o yogurt, un cucchiaio di uova di pesce, un mazzetto di aneto, un cucchiaino di scorza di limone grattugiata, succo di limone, pepe nero. Pane integrale a fette, tostato q.b.

 

Scottare in acqua leggermente salata i gamberetti per tre minuti. Scolateli subito. Sbucciateli e conservatene 4 interi. Tagliate i rimanenti a tocchetti e sminuzzateli. In una ciotola mescolate 6 cucchiai di creme fraiche o yogurt con 6 cucchiai di maionese. Sistemate i gamberetti in un piatto di portata e versatevi sopra la crema preparata, insaporire con le foglioline di aneto, il succo di limone e la scorza, pepare leggermente sulla superficie. Fare raffreddare in frigorifero sino al momento di servire. Decorare con le uova di pesce e ciuffetti di aneto. accompagnare con le fette di pane tostate.

 

 

Pizza di Patate Tricolore

Per una persona

 

Ingredienti:

2 patate di media grandezza, farina bianca, un cucchiaio di olio, mezza zucchina, una fetta di peperone, qualche oliva nera, un pizzico di sale, prezzemolo.

 

Fate lessare le patate con la buccia in acqua salata. Sbucciatele e schiacciatele. Unite alla purea un po’ di farina, un goccio d’olio, un pizzico di sale e lavorate con le mani sino ad ottenere un impasto omogeneo. Stendetelo in una teglia leggermente unta d’olio, dopo averlo portato ad uno spessore di 3 mm. Decorate la superficie con la zucchina tagliata a rondelle sottili, e il peperone a listerelle. Completate con le olive nere e poco sale. Infornate a 180° per circa 30 minuti. Se necessario per evitare che le verdure secchino, a metà cottura, copritela con un foglio di carta di alluminio. Al momento di servire bagnate con un filo d’olio. E guarnite con qualche foglia di prezzemolo (si può sostituire la farina bianca con quella integrale).

 

 

Coq au Vin con Champignon

Per 4 persone

 

Ingredienti:

1 pollo di circa 1,500 kg tagliato a pezzi, 80 gr di pancetta a cubetti, 2 cipolle, 2 carote, 200 gr di cipolline di Ivrea, 300 gr di champignon, alloro, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, Cognac, ½ lt di vino rosso, farina, olio, sale, pepe.

 

In un tegame fare rosolare la pancetta con 2 cucchiai d’olio, fin che risulti dorata e croccante. Togliere dal tegame, facendola sgocciolare e tenerla da parte. Nello stesso tegame, mettere i pezzi di pollo infarinati e farli rosolare da tutti i lati. Sbucciare le cipolle, pulire le carote. Tritare le verdure e farle rosolare con 2 cucchiai d’olio in una padella. Poi trasferirle nel tegame del pollo, bagnare con ½ bicchiere di Cognac e fare evaporare a fuoco vivace. Regolare di sale e pepe e versare il vino rosso, portando ad ebollizione. Nel mentre sbucciare le cipolline e aggiungerle con qualche foglia di alloro e un cucchiaio di prezzemolo tritato alla preparazione. Coprire il tegame e proseguire la cottura per 30 minuti. Nel mentre pulire i funghi e aggiungerli verso fine cottura nel tegame, mescolare e proseguire la cottura, sempre a tegame coperto. A fine cottura, quando il fondo di cottura sia addensato, spolverare col prezzemolo residuo e servire.

 

 

Seadas con Formaggio di Capra

Per 6 persone

 

Ingredienti:

250 gr di farina di semola, 2 uova, 300 gr di formaggio di capra fresco, la buccia grattugiata di un limone non trattato, vino bianco, Marsala, liquore all’anice, 200 gr di miele, 1 albume, zucchero a velo, olio, sale.

 

Mettere la farina a fontana in una terrina. Mettere nel centro le uova, un pizzico di sale 30 gr di burro a dadini, la buccia del limone, un pizzico di sale e un cucchiaio di Marsala. Lavorare energicamente gli ingredienti aggiungendo vino bianco in quantità tale da poter ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere l’impasto a palla in un foglio di alluminio e lasciarlo riposare per ½ ora. Su di un piano da lavoro infarinato stendere la pasta a 2 mm di altezza e ricavarne dei dischi di circa 8 cm di diametro. Spennellare la metà dei dischi con l’albume battuto. Mettere al centro un poco di formaggio tagliato a fettine sottili, qualche goccio di anice e una spolverata di zucchero. Appoggiarvi sopra un altro disco di pasta e premere bene lungo tutto il bordo per sigillare la seadas. Friggere le seadas in abbondante olio in ebollizione, facendole dorare dalle due parti. Prelevarle con un mestolo forato e appoggiarle su carta assorbente da cucina a perdere l’olio in eccesso. Sistemarle su un piatto da portata. In un padellino far riscaldare il miele con 1 cucchiaio d’acqua. Cospargere le seadas con dello zucchero a velo irrorandole col miele.

 

Lo Sapevate Che: Emilio Salgari: Nato a Verona, è stato uno scrittore italiano, celebre per i suoi romanzi d'avventura ambientati in luoghi esotici (che studiò leggendo racconti e mappe nelle biblioteche di Verona e Torino). Morì suicida nel capoluogo piemontese, il 25 aprile del 1911.



Tra gli autori più prolifici del panorama italiano (200 opere tra romanzi e racconti), Salgari regalò alla letteratura personaggi intramontabili, portati al successo da trasposizioni cinematografiche e televisive.

Da Sandokan e Yanez de Gomera, protagonisti del cosiddetto "ciclo dei pirati della Malesia", al Corsaro nero, principale personaggio dei primi due romanzi del "ciclo I corsari delle Antille", i suoi eroi conquistarono i lettori di ogni epoca, tra questi anche il rivoluzionario Che Guevara.

Libri come Le tigri di MompracemIl Corsaro Nero e La regina dei Caraibi sono oggi dei classici del genere letterario.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/1283001

Lo Sapevate Che: Torquato Tasso: Massimo esponente della corrente letteraria del Manierismo e figura tipica del poeta cortigiano, fu uno dei maggiori autori del Cinquecento.


Nato a Sorrento, in provincia di Napoli, e morto a Roma nel 1595, non visse un'infanzia serena, a causa delle ritorsioni politiche subite dal padre e per via della separazione forzata dalla madre. Esperienze che influirono non poco sulla sua indole tormentata e afflitta da mania di persecuzione.

Dal punto di vista poetico rifletté appieno il clima del tempo, segnato dallo spirito della controriforma del Concilio di Trento e da un ritorno a un raffinato formalismo fine a se stesso e privo di stimoli culturali. A tale contesto si richiamano le sue opere, dal romanzo cavalleresco "Rinaldo" alle "Rime", fino al capolavoro della Gerusalemme liberata.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/275001

 

Lo Sapevate Che: L'artista Karel Appel: L'arte come ribellione, anarchia di colori e forme, fu alla base del movimento pittorico CoBrA, di cui l'olandese Karel Appel fu cofondatore insieme con altri artisti europei. Formatosi all'Accademia reale di Arti Visive ad Amsterdam, Appel diede la prima mostra a 25 anni, prendendo spunto da grandi maestri del primo Novecento come Picasso e Matisse, e strizzando l'occhio alle nuove avanguardie, in particolare l'Art Brut (basata sul concetto di arte spontanea, senza pretese culturali e fuori dalle norme estetiche convenzionali) del francese Jean Dubuffet.


La sua affermazione artistica avvenne nell'ambito del movimento CoBrA (nome formato con le iniziali delle città Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam, da cui provenivano gli artisti che vi aderirono), in cui si fondeva l'intensità emotiva degli espressionisti tedeschi con l'astrazione tipica del Cubismo sintetico e del Bauhaus. L'impronta dello stile di Appel rivive nel doodle locale (visibile in Olanda), che Google ha pubblicato nel 2011, nel 90° anniversario della sua nascita.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/406001

Lo Sapevate Che: Ella Fitzgerald: La musica jazz ha prodotto alcune delle espressioni più mirabili grazie alla sua voce maestosa e alla capacità di improvvisare e riprodurre il suono di strumenti musicali, attraverso la tecnica dello scat.


Nata a Newport News, in Virginia, e scomparsa a Beverly Hills nel giugno del 1996, Ella Jane Fitzgerald si lasciò alle spalle un'infanzia di privazioni e vagabondaggio, debuttando verso la metà degli anni Trenta. Il decennio successivo la lanciò come solista in grado di eccellere in vari generi, dallo swing al gospel, dal blues al calypso.

Stimata da grandi musicisti, su tutti Louis Armstrong (con il quale incise tre dischi), nella maturità regalò alla storia del jazz interpretazioni di brani immortali come Summertime di Gershwin e "Dream a Little Dream of Me".

https://www.mondi.it/almanacco/voce/638004

 

 

Lo Sapevate Che: Al Pacino: Con Robert De Niro e Dustin Hoffman è nella ristretta cerchia dei mostri sacri della recitazione di Hollywood.


Newyorkese doc, la sua reale identità, Alfredo James Pacino, palesa le lontane origini siciliane della sua famiglia. Forgiatosi come attore a teatro, attraverso il repertorio classico shakespeariano (da Riccardo III ad Amleto), al terzo film è già una star grazie al ruolo di Michael Corleone ne Il padrino (di cui interpreta anche i due sequel), concorrendo per l'Oscar come "migliore attore non protagonista".

Entrato nel mito dei "duri" del grande schermo con Scarface (1983), conquista l'agognato Oscar nella maturità, grazie a Scent of a Woman - Profumo di donna (1992), remake di un omonimo film con Vittorio Gassman. Tra le tante performance memorabili, quelle in "Serpico" (1973), "Heat - La sfida" (1995), "Carlito's Way" (1993) e "L'avvocato del diavolo" (1997).

Molto attivo anche in TV, sia come attore che come regista, nel 2016 ottiene una nomination ai Golden Globe come "migliore attore in un film commedia o musicale" per il film La canzone della vita. Nel settembre 2019 arriva nelle sale italiane C'era una volta a... Hollywood, film di cui è regista e sceneggiatore con protagonisti Brad Pitt e Leonardo DiCaprio. Due mesi dopo è tra i protagonisti di The Irishman, disponibile su Netflix.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/638005

 

 

Lo Sapevate Che: Guglielmo Marconi: Tra i più grandi inventori di tutti i tempi, è considerato il padre della radio e in generale il principale artefice della comunicazione a grandi distanze.


Nato a Bologna da famiglia nobile, il marchese Guglielmo Giovanni Maria Marconi studiò da autodidatta e compì i primi esperimenti sulla trasmissione telegrafica senza fili, ottenendo nel 1897 un primo brevetto sui "Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi".

Ignorato dalle istituzioni italiane, trovò ampio consenso e sostegno economico alle sue ricerche in Inghilterra, dove fondò una sua società, Marconi Wireless Telegraph Company Limited. La grande sfida di trasmettere a grandi distanze (negata dalla maggior parte dei suoi colleghi, per via della curvatura terrestre) fu vinta una prima volta nel 1899, con la prima comunicazione radiotelegrafica internazionale (attraverso la Manica), e una seconda nel 1901, mettendo in collegamento le due sponde dell'Atlantico (da Poldhu, in Cornovaglia, alla stazione di Saint John, sull'isola di Terranova).

Fu una svolta per le comunicazioni delle navi, e più tardi degli aerei, che da quel momento divennero più sicure grazie alla figura del "marconista" (dal nome appunto dell'inventore italiano) o "radiotelegrafista". Meriti che nel 1909 valsero a Marconi, e al collega tedesco Braun, il Nobel per la fisica «in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili».

Nominato nel 1914 senatore a vita del Regno d'Italia, ottenne numerosi attestati e riconoscimenti (tra cui 16 lauree honoris causa), oltre ad incarichi di prestigio su tutti quello di presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. La notizia della sua morte, avvenuta il 20 luglio del 1937, fu accolta dalle stazioni radio di tutto il mondo con due minuti di silenzio.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/640001

 

 

Lo Sapevate Che: 25 aprile, Festa della Liberazione: storia e significato


25 aprile, Festa della liberazione: storia, spiegazione e significato di questa data, simbolo della Resistenza italiana, che ricorda come, nel 1945, iniziò la ritirata dei tedeschi. Ecco cosa e perché si festeggia

25 aprile, Festa della Liberazione

L'Anniversario della Liberazione o Festa della Liberazione si celebra ogni anno il 25 aprile, per ricordare la liberazione d'Italia dal governo fascista e dall'occupazione nazista del paese. La Festa del 25 aprile, durante la quale non si lavora né si va a scuola, è conosciuta anche come anniversario della Resistenza, una festività dedicata anche al valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del paese

In Italia le formazioni partigiane si costituirono infatti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943, per iniziativa di antifascisti e di militari del dissolto regio esercito. Inizialmente composta da poche migliaia di uomini, la Resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, contadini e dei giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò che portarono nell'esercito partigiano circa 300.000 persone.

Le bande partigiane diedero vita alla 
resistenza armata contro l’occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista ed è per questo che fu nel contempo una guerra di liberazione contro lo straniero e una guerra civile.

 

Storia e significato della Festa della Liberazione

L’azione della Resistenza fu coordinata dai Comitati di Liberazione Nazionali il primo dei quali sorse a Roma il 9 settembre 1943 mentre il Re e Badoglio fuggivano. Nei CLN erano rappresentati i partiti sorti e ricostituitisi durante il 1943.
Le formazioni partigiane si distinguevano a loro volta per orientamento politico: vi erano le brigate 
Garibaldi (comuniste), le Matteotti (socialiste) e Giustizia e libertà (del partito d’azione). Nel giugno 1944 si costituì anche il CLN Alta Italia (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia). Grazie all'attività di questi gruppi a cui si affiancò la partecipazione diretta della popolazione civile, molte zone furono liberate dai partigiani prima dell’arrivo degli alleati.

Le formazioni partigiane operavano di preferenza lontano dai centri abitati per sfruttare i vantaggi offerti dalla natura montagnosa del paese, lanciando attacchi improvvisi a reparti nemici o a strutture di interesse militare.
Le rappresaglie tedesche furono feroci: lo testimoniano i 335 civili massacrati a Roma nelle Fosse Ardeatine e la strage di Marzabotto, nei pressi di Bologna, dove si contarono 1830 vittime.

Rivestirono grande importanza anche altre forme di resistenza. Nel marzo del 1944 un grande sciopero generale - l’unico nell’Europa occupata dai nazisti - bloccò la produzione del triangolo industriale.

Perché la Festa della Liberazione è il 25 aprile

Nella primavera del 1945 le truppe anglo americane sfondarono la linea Gotica che si sviluppava da La Spezia fino a Rimini lungo l’Appennino dilagando nella Pianura Padana.
Il 25 aprile la resistenza italiana, che poteva ormai contare più di 200.000 uomini, scatenò l'insurrezione nazionale contro i tedeschiMussolini tentò la fuga in Svizzera unendosi a una colonna tedesca ma riconosciuto e catturato dai partigiani fu giustiziato il 28 aprile nel villaggio di Dongo assieme alla compagna Claretta Petacci e ad altri gerarchi. I loro corpi, appesi per i piedi, furono esposti in Piazzale Loreto a Milano.

Il 25 aprile viene festeggiato in tutta Italia quale Festa della Liberazione. La data fu scelta dal CLN perchè proprio il 25 aprile, da Milano, partì l'appello per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano.

 Il ruolo delle donne nella resistenza partigiana e nella liberazione

Le donne, spesso dimenticate nelle narrazioni storiche tradizionali, hanno contribuito in modo significativo al movimento di resistenza, non solo sul fronte domestico ma anche come combattenti attive, staffette, e supporto logistico e informativo. Le donne:

  • facevano propaganda antifascista;
  • recuperavano beni di prima necessità pe ri compagni combattenti;
  • erano impegnate in operazioni militari ma anche nel mantenimento delle comuniczioni;
  • all'interno delle fabbriche avevano preso il posto degli uomini e da qui organizzavano manifestazioni e scioperi contro il fascismo;

Facevano parte di organizzazioni come il GAP (Gruppi di Azione Patriottica), SAP (Squadre di Azione Patriottica) e fondarono i Gruppi a difesa della donna. Tra le donne che si sono distinte per la loro attività troviamo Carla Capponi, Nilde Iotti (che sarà anche la prima donna Presidente della Camera dei Deputati), Irma Bandiera e moltissime altre.

25 aprile: gli eventi

In occasione di questa importante festa, si organizzano ogni anno eventi di vario genere: manifestazioni, cortei e appuntamenti culturali nelle varie città d'Italia. Spesso, tra le varie iniziative molto apprezzate c'è anche l'apertura di musei e parchi archeologici che possono essere visitati gratuitamente dal pubblico interessato. Ma anche concerti, incontri, mostre e proiezioni per ricordare valori e ideali della Resistenza. Tra le varie iniziative, il 25 aprile sarà possibile accedere gratuitamente ai musei e i parchi archeologici statali di tutta Italia.

·  Perché si festeggia il 25 aprile?

In questa data si ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista.

·  Cosa accadde il 25 aprile del 1945?

Si tratta di una data simbolica con cui si vuole ricordare la liberazione dell'Italia alla fine della seconda guerra mondiale. La liberazione iniziò dopo l'armistizio di Cassibile a settembre del 1943 e si conclusero con la fine della guerra.

·  Chi ha deciso di istituire questa festa?

E' stato il governo provvisorio, guidato da Alcide De Gasperi, a stabilire per decreto che il 25 aprile di ogni anno sarebbe stata festa nazionale. Era il 22 aprile del 1946.

https://www.studenti.it/25-aprile-resistenza-partigiana.html