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martedì 31 dicembre 2013

pensieri: Saluti


Roberto Tona - Foto di Cornici Gagliardi Fans Club

Auguri agli anziani abbandonati,a quelli ignorati dalle proprie famiglie, auguri ai nonni e alle nonne del mondo perchè in loro è racchiusa la nostra storia passata e da loro ha inizio la nostra vita futura.Auguri ai genitori con la speranza che facciano un buon lavoro con le proprie creature,evitando di comportarsi in maniera diversa con ognuno dei propri figli…essi sono tutti parte di loro e vanno rispettati e trattati con grande equilibrio ed affetto profondo.. Auguri ai malati terminali,a quelli che hanno perso la speranza,a quelli che soffrono e non mostrano il proprio dolore per non angosciare i loro cari,auguri a coloro che non ci sono più ma che restano vivi in noi con il loro ricordo

Auguri veramente  a tutti! Buon 2014

Pensieri: Saluti


Fausto Maraldii - (tradizione solare)
"L’amore non è per tutti, io credo. L’amore è solo per chi ha la forza, il coraggio e la voglia di rischiare anche se è stato ferito, anche se ha paura."

Anna, L’Ombrα Dεl Vεnto

Buon fine anno a tutti!

Lo Sapevate Che: L'Antitaliano...


Cosa ci insegna il caso Ai WeiWei

L’artista è blogger, attivista per i diritti umani, viene perseguitato dal regime di Pechino. Ma non si ferma. E ora sta preparando alcune installazioni nel famoso carcere americano di Alcatraz. Soggetto: la perdita di libertà individuale.

L’ultimo scritto dell’anno per definizione è uno scritto pieno di nostalgia. Nostalgia e timore per ciò che ci aspetta e in nessun modo si riesce a prevedere. Sarebbe importante avere in questa fase certezze. Certezza, che le cose possano andare meglio e non peggiorare. La certezza che ciò che vediamo sia esattamente quel che di telespettatori. Sarebbe meraviglioso poter scrivere senza essere fraintesi e, soprattutto, senza essere strumentalizzati. Sarebbe altrettanto meraviglioso poter leggere senza dover fare sempre la tara. Se dicessi che l’evasione fiscale è un’accusa molto diffusa tra gli oppositori dei regimi totalitari, sono certo che ad alcuni verrebbero in mente le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. E questo perché l’attenzione si fermerebbe alle parole”evasione fiscale” e “accusa”. Naturalmente Berlusconi non è mai stato un oppositore e non ha mai vissuto in alcun regime totalitario, anche se lui la pensa diversamente. La mia affermazione, quindi, con ogni evidenza non si riferisce a Berlusconi e non, ovviamente, all’Italia. Ma alla Cina di Ai WeiWei. Artista, architetto, blogger, attivista per i diritti umani, dissidente: un uomo che sfugge alle definizioni. Sarebbe meglio per conoscerlo avvicinarsi alle sue opere e ai suoi spazi online in continuo aggiornamento.
AI WEIWEI AD APRILE 2011 viene arrestato con l’accusa di frode fiscale. La notizia è diffusa da una fonte non ufficiale, un quotidiano cinese, il Wen Wei Po, che negli ultimi decenni è stato organo di propaganda filogovernativa e che aggiunge arbitrariamente alle accuse di evasione fiscale a carico di Ai WeiWei anche quella di diffusione di materiale pornografico via web e di bigamia. Per 81 giorni l’artista è detenuto in una località segreta senza un regolare processo. A maggio 2011 alla moglie viene accordato il permesso di incontrarlo. Lu Qiong riferisce che il marito è in buono stato di salute, ma che non ha avuto la possibilità di poter parlare con lui liberamente su come fossero realmente trascorsi quei due mesi di reclusione. La storia di Ai Weiwei l’ho apprezzata in un documentario bellissimo trasmesso su Laeffe TV “Ai Weiwei: Never Sorry” e subito mi è stata chiara una cosa: Ai è un personaggio incredibilmente moderno, e in quanto tale, troverete persone capaci di dirvi che ha costruito la sua fama sulla detenzione, come se qualcosa di buono da 81 giorni di allontanamento dalla vita possa davvero venire. Incredibile il cinismo cui ci siamo assuefatti: siamo diffidenti al punto che tutto ciò che sa di buono diventa espressione di un buonismo che quasi non riusciamo a tollerare, etichettiamo come falso tutto ciò che non abbia un marchio di infamia evidente. Siamo convinti ormai che tutto sia una presa in giro e navighiamo a vista per non essere fregati. Ma è ovvio che questa attitudine ci sta penalizzando più di quanto non immaginiamo e più di quanto non siamo disposti ad ammettere. E, dopo tutto, non ci rende immuni da sviste e falsi profeti.
INVECE ESISTE UNA CONNESSIONE evidente tra l’arresto di Ai Weiwei e l’inchiesta che aveva condotto sulla sicurezza nelle scuole dopo il terremoto del Sichuan nel 2008 e con la notizia dell’arresto iniziano le petizioni online cui partecipano, spesso come promotori, i principali musei del mondo. Ciò che si vedeva a rischio erano il diritto inalienabile a un processo equo e la libertà di espressione perché era evidente che Ai Weiwei fosse stato arrestato da un regime che è solito reprimere il dissenso e che non apprezza le provocazioni. La liberazione è avvenuta poi a giugno 2011, come fa notare più di una fonte, poco prima che il premier Wen Jiabao intraprendesse un viaggio programmato in Europa. Ora Ai Weiwei è impegnato in un nuovo progetto. Un progetto necessario: da settembre 2014 ad aprile 2015 si apriranno per lui le porte di Alcatraz. Per la prima volta un artista avrà accesso al più famoso penitenziario del mondo e potrà attraversare con le sue opere quegli spazi. Le installazioni non avranno alcun riferimento autobiografico, ma si occuperanno di una questione fondamentale: la perdita di libertà individuale. Tutto questo riguarda Cina e Stati Uniti, ma non posso fare a meno di ricordare la condizione delle carceri italiane. Non posso fare a meno di ricordare che anche il 2013 è stato un annus horribilis  per i suicidi in carcere. Non posso fare ameno di pensare che questa sia un’emergenza, l’ennesima che la politica non riesce a considerare tale. Buon 2014.

Roberto Saviano – L’Espresso – 2 gennaio 2014

Lo Sapevate Che: Per Certi Vecchi i Giovani Sono Quello Che Ci Vuole...


Finalmente arrivano i giovani! E noi vecchi? Niente paura, c’è posto anche per noi. Ho provato un senso di commozione, una capacità di respirare meglio, quando ho visto i nomi e le facce della nuova segreteria del Partito Democratico. Sette donne, cinque uomini, età media 36 anni, a me sconosciuti, scelti subito dal nuovo responsabile del PD Matteo Renzi, 38 anni, che è piaciuto a chi l’ha votato per quella carica di entusiasmo e fiducia, senso del futuro e passione, e persino educazione, che è riuscita a smuovere le nostre delusioni e la nostra pigrizia.
Non tutti i giovani ovviamente sono uguali, neppure in politica: ci sono i giovanottini azzimati e le ragazze dai tacchi a spillo di Forza Italia, totalmente sedotti dal vecchio Berlusconi, ci sono i giovani affascinanti dalle parolacce di Grillo, che a loro volta riempiono blog e twitter di insulti, come se la volgarità potesse risolvere i problemi del paese. Allora io mi affido davvero, con speranza, ai tanti giovani la cui ambizione non è rivolta a sé ma agli altri: che non vogliono solo attirare l’attenzione su di sé parlando di sputi di escrementi, ma che finalmente dicono cose come ai vecchi tempi, senza furore ma con convinzione, per il loro significato, senza voler divertire, o offendere, ma solo far capire e risvegliare.
Penso per esempio, al di là della politica, a quella bella ragazza di Vibo Valentia, Maria Giovanna Pietropaolo, 25 anni, che è stata la prima italiana a vincere uno dei premi internazionali più prestigiosi, l’Henry Dunant, dal nome di chi nel 1863 fondò la Croce Rossa e che nel 1901 fu il primo vincitore del Premio Nobel per la Pace. La ragazza calabrese, laureata a Firenze in diritto internazionale, cattolica praticante, lavora a Ginevra presso la Croce Rossa e si occupa di diritti umani in eventi tragici come le catastrofi naturali, le guerre, i genocidi, l’immigrazione di massa: non di soccorso medico, certo prioritario, ma di assistenza legale individuale, molto importante in situazioni di caos e violenza. Maria Giovanna lavora a Ginevra perché solo lì ha potuto realizzare il suo sogno di aiutare i più sfortunati attraverso una grande organizzazione  internazionale come la Croce Rossa, e mi ha detto: “Qui lavorano tanti italiani e tutti ci sentiamo cittadini del mondo, ma saremmo felici di aver la possibilità di fare la nostra parte anche nel nostro paese”. Ecco, può darsi che le cose anche in Italia cambino davvero, e che Maria Giovanna e tanti altri italiani all’estero possano trovare le ragioni per tornare in patria. Qui intanto, bisognerebbe smettere di brontolare, lamentarsi e ingiuriare e cominciare a impegnarsi personalmente, fare insomma, perché questo momento di cambiamento non venga soffocato e annullato.
Impegnarci anche noi vecchi? Certo: per esempio sostenendo questi nuovi giovani impazienti e pronti ad affrontare le difficoltà grandi che li aspettano, in questa Italia immusonita e invecchiata. Con la speranza che altri vecchi, quelli che si sentono defraudati dal potere, non li ostacolino, non gli facciano la guerra, preferendo il caos che non hanno saputo gestire al ritorno alla normalità, alla serenità alla speranza. Sarà forse per ricompensarli dei fastidi dell’età, che da un po’ di tempo, gli anziani sono molto di moda, almeno al cinema, e persino nell’arte contemporanea. Così all’ultima Biennale d’Arte veneziana hanno ricevuto il premio alla carriera due grandi artiste, l’italiana Marisa Lassnig, 94 anni. Sempre a Venezia, alla Mostra del Cinema hanno premiato l’italiana Elena Cotta, 82 anni, di Via Castellana Bandiera, regia di Emma Dante, al festival di Cannes come migliore attore l’americano Bruce Dern, 77 anni, di Nebraska, regia di Alexander Payne. Potrebbe vincere l’Oscar l’inglese Judi Dench, 79 anni, meravigliosa protagonista di Philomena di Frears, mentre Hollywood continua a riciclare le sue star, invecchiate, per questo nuovo cinepubblico di coetanei pieni di curiosità e di vita: vedi Last Végas, nelle nostre sale in questi giorni, dove quattro ex-giovani tuttora affascinanti, Morgan Freeman, 76 anni, Robert De Niro, 70 anni, Michal Douglas, 69 anni, Kevin Kline, 67 anni si divertono come ragazzini al matrimonio di chi tra loro era ancora scapolo.

Natalia Aspesi – Donna di Repubblica – 21 dicembre 2013

I Dolci per festeggiare....


Tarte au Sucre

Per 6 persone

280 gr di farina, 140 gr di burro, zucchero, sale, 1 bustina di lievito in polvere. Per la copertura: 1 uovo, 160 gr di zucchero di canna, 50 gr di burro, latte.


Fare ammorbidire a temperatura il burro a pezzettini. In una terrina mettete 260 gr di farina mischiata alla bustina di lievito, 130 gr di zucchero, un pizzico di sale e 130 gr di burro ammorbidito. Lavorare accuratamente, formare una palla della pasta e lasciare riposare per 15 minuti. Stendere la pasta su di un piano di lavoro e posarla in una pirofila imburrata e infarinata. Cospargerla con lo zucchero di canna. In una ciotola battere l’uovo con 2 cucchiai di latte, cospargere la torta e ricoprire con fiocchetti di burro. Mettere in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti. Servire la torta tiepida o fredda. 

Zuccotto al Grand Marnier

Per 6 persone

130 gr di zucchero semolato, 5 tuorli, ½ lt di panna, liquore Grand Marnier, 3 dischi di Pan di Spagna dello spessore di 1 cm, zucchero a velo.

Foderare uno stampo da zuccotto con il Pan di Spagna. In una casseruola mettere 1 dl di acqua e lo zucchero. Portare a ebollizione mescolando e far cuocere per circa 8 minuti sin che lo sciroppo risulterà trasparente. In una terrina lavorare i tuorli con una frusta sin ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Versare lo sciroppo a filo caldo, lavorando velocemente, sempre con la frusta, aggiungere il Gran Marnier ed infine incorporare la panna prima montata. Mescolare delicatamente il tutto e versare nello stampo del zuccotto fino a 1 cm dalla superficie. Ricoprire con un disco di Pan di Spagna e porre nel congelatore la preparazione ricoperta da pellicola per alimenti, per 2 ore. Al momento di servire, sformare lo zuccotto sul piano di portata e cospargerlo con zucchero a velo. 


Charlotte al Caffè

Per 6 persone

200 gr di Pan di Spagna, 3 tuorli, 120 gr di burro, 150 gr di zucchero a velo, latte, 2 tazzine di caffè forte, 1 bustina di vanillina, 2 fogli di colla di pesce. Qualche granello di caffè.

Fare ammorbidire il burro ridotto a pezzettini a temperatura ambiente. Mettere a bagno in una ciotolina la colla di pesce in acqua fredda. Preparare in una caffettiera un caffè ristretto per consumarne due tazze e lasciarlo raffreddare. In una ciotola lavorare con un cucchiaio di legno il burro a cui avrete incorporato gr 120 di zucchero a velo mischiato con la bustina di vanillina. Mescolare sino a che il composto risulti morbido e cremoso. Unire i tuorli delle uova e amalgamarli bene. Fare scaldare il latte e fuori dal fuoco unirvi i fogli di gelatina ben strizzati, Amalgamando fino a completo scioglimento della gelatina. Aggiungere le tazzine di caffè e unite al composto di uova, amalgamando bene il tutto. Foderare uno stampo rotondo con il Pan di Spagna preventivamente tagliato a fettine, (lasciarne anche per la copertura) versarvi la crema, ricoprire con altro Pan di Spagna e far raffreddare la composizione in frigorifero per 3 ore. Sformate il dolce su un piatto di portata e spolverarlo con lo zucchero a velo rimasto. Mettere i chicchi di caffè sistemati gradevolmente sulla superficie. 

I Secondi Piatti per fine e inizio anno...


Stinchetti di Maiale al Forno  con Lenticchie 
al Vino Rosso

Per 6 persone

6 stinchetti di maiale, 200 gr di castagne lesse pelate, 1 cipolla, salvia, Marsala secco, olio, sale, pepe.
Condire gli stinchetti col sale, pepe e metterli in una pirofila insieme alla cipolla a pezzi, della salvia, un filo d’olio. Metterli in forno preriscaldato a 200 per 1 ora e mezza. Quando saranno ben rosolati, (ogni tanto girarli), bagnarli con 2 bicchieri di Marsala e proseguire la cottura, irrorandoli di tanto in tanto con il loro sugo e con un mestolo di acqua calda. A cottura avvenuta, togliere gli stinchetti e tenerli in caldo. Filtrare il loro sugo, portarlo sulla fiamma viva e farlo restringere, unire le castagne per farle insaporire. Servire il sughetto con gli stinchetti.


Lenticchie al Vino Rosso

Per 6 persone

300 gr di lenticchie di Castelluccio messe a bagno in acqua tiepida salata per 3 ore, 500 cl di vino, 4 scalogni tritati finemente, brodo vegetale, burro, sale pepe.
Fare bollire il vino con gli scalogni affettati sino a che il liquido si riduca della metà. Nel mentre lavare le lenticchie e scolarle bene. Farle soffriggere in 40 gr di burro le lenticchie e aggiungerle al vino e agli scalogni. Aggiungere anche 2 dl di brodo caldo e fare cuocere a fuoco medio per 30 minuti, aggiungendo in caso di necessità altro brodo. Verso fine cottura salare e pepare.



Salamelle in Zuppa con Scarola

Per 6 persone

12 salamelle, 5 cespi di scarola, 2 patate a pasta bianca, 3 pomodori maturi, 2 spicchi d’aglio, 750 gr di brodo vegetale, 80 gr di pecorino grattugiato, olio, sale, pepe.
Sbucciare le patate e tagliarle a pezzetti. Pulire la scarola e tagliarla a pezzi . Fare rosolare l’aglio in una casseruola con 2 cucchiai d’olio, aggiungere le 2 verdure e mescolare per farle bene insaporire. Versare nella casseruola il brodo caldo, salare e cuocere a fuoco medio per 10 minuti. Unire le salamelle e proseguire la cottura ancora per 10 minuti. Eliminare l’aglio, spolverare la zuppa con pecorino e una macinata di pepe. Servire la zuppa caldissima.


Cotechino in Galera con Torta di Lenticchie

Per 6 persone

1 cotechino di circa 7 etti, 1 fetta di manzo di 300 gr, 3 fette di prosciutto crudo, ½ cipolla, ½ lt di brodo, ½ lt di lambrusco secco, sale e pepe.
Lessate il cotechino , lasciandolo a metà cottura, quindi spellatelo. Fatevi preparare una sola fetta di manzo, piuttosto sottile, di circa 300 gr, apritelo sul tagliere, salatela, pepatela, e copritela con 3 fette di prosciutto crudo, adagiatevi quindi il cotechino, arrotolate stretta la carne e legatela con lo spago. Fate appassire in un tegame mezza cipolla affettata, con olio e aggiungete il cotechino. Versate il brodo e il lambrusco, sino a ricoprire il cotechino e cuocete a fuoco lento per 1 ora. Levate lo spago e servite a fette spesse.

La stessa ricetta può essere eseguita anche con uno zampone.

Torta Di Lenticchie

Per 6 persone

250 gr di lenticchie, 50 gr di funghi champignon o porcini, 1 cipolla rossa, 1 carota, un cuore di sedano, un cespo di radicchio travisano, 1 uovo, 30 gr di parmigiano grattugiato, timo secco, 1 cucchiaio di succo di limone, 2 foglie di alloro, olio, sale, pepe.


Lavare le lenticchie e metterle in una casseruola coperte in abbondanza con acqua fredda. Lessarle con 1 foglia di alloro per circa 60 minuti e comunque sino a quando siano morbide. Scaldare in una padella 2 cucchiai di olio e dorarvi la cipolla finemente affettata, unire le altre verdure a tocchettini e i funghi affettati, il succo del limone. Far rosolare a fuoco lento per 10 minuti e poi unire le lenticchie scolate, fare insaporire per 5 minuti. Mettere poi il composto in una terrina e lasciarlo intiepidire, aggiungere l’uovo, il parmigiano, il timo e il sale. Versare il tutto in una pirofila rivestita da carta da cucina, prima lavata e strizzata. Fare cuocere in forno preriscaldato per 35 minuti a 180°.

lunedì 30 dicembre 2013

Pensieri: Saluto


Sulle Strade Del Cuore

Non esiste modo migliore di gestire la propria vita se non toccare la vita di un altro, con amore e un sorriso.

Og Mandino

Felice serata a tutti!

Pensieri: Saluto..


Un cuore a spasso di Antonio Curnetta -

Perché a volte ci vuole il coraggio di essere davvero felici, di raccogliere un momento ordinario e trasformarlo in epico.
Ci vuol coraggio a ridere di gusto di fronte a questa vita, ci vuole forza per scartare il negativo e portar dentro solo il meglio, conservare solo l’essenza della gioia.
E quel coraggio ce l’abbiamo dentro, è tutta una questione di scelta.

A. Vanligt

Felice giornata a tutti!

Lo Sapevate Che: 2013 Addio a.....


Giulio Andreotti
Era la Prima Repubblica
Sette volte presidente del Consiglio. Otto ministro della Difesa, cinque degli Esteri, tre delle Partecipazioni statali, due delle Finanze, del Bilancio e dell’Industria, una del Tesoro, dell’Interno, dei Beni culturali e delle Politiche comunitarie. Sempre presente nelle assemblee legislative italiane dal 1945 al 2013. Giulio Andreotti è stato tra i leader della Dc e protagonista assoluto della Prima Repubblica. Nella tomba si è portato molti segreti della nostra storia. Diversi i processi in cui è stato imputato. Clamoroso quello di Palermo per associazione mafiosa, reato da cui è stato assolto per i fatti dopo il 1980 e prescritto per quelli precedenti. Assolto anche nel processo per l’omicidio Pecorelli.
Margaret Thacther
Rivoluzione neoliberista
La chiamavano The Iron Lady. Era l’emblema della svolta neoliberista in Europa e un po’ in tutto il mondo. Per Margaret Thatcher, scomparsa l’8 aprile, all’età di 88 anni, primo ministro della Gran Bretagna dal 1979 e fino al 1990, la società non esisteva; c’erano solo degli individui. E anche il successo nella vita era questione di capacità individuali. Fu protagonista di una rivoluzione che trasformò il suo Paese da una società quasi socialista in un regno di capitalismo senza freni.
Margherita Hack
Comunista tra le stelle
Fiorentina, classe 1922, la più celebre e amata scienziata italiana si è spenta nella sua casa di Trieste il 29  giugno. Ha iniziato a studiare il cosmo all’Osservatorio di Arcetri e ha continuato in Europa e negli Stati Uniti, per poi approdare all’università di Trieste. Era atea e comunista. Si è spesa con passione perché si potesse diffondere in Italia l’amore e la considerazione per il metodo scientifico e il rigore delle affermazioni comprovate dai fatti. Per questo ha scritto molti libri e apparsa spesso in televisione. L’ultima apparizione ha voluto regalarla a “l’Espresso”, partecipando al Dialogo sulla scienza a Pisa il 9 maggio.
Nelson Mandela
Invictus
Raramente un decesso ha suscitato tanta e trasversale emozione nel mondo come quello di Nelson Mandela (5 dicembre, aveva 95 anni). Mandela se ne è andato da “Invictus” come dal titolo della poesia che amava di William Ernest Henley e dall’omonimo film a lui ispirato di Clin Eastwood. E’ stato il principale leader del movimento anti-apartheid in Sudafrica e ha contribuito a demolirlo nonostante i 27 anni passati in carcere. Uscito di galera nel 1990, è stato insignito del premio Nobel per la pace nel 1993 e l’anno succe
Sivo è diventato il primo presidente nero del Paese. Istituì un tribunale speciale, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione, per favorire la delicata fase della transizione. Dopo il ritiro dalla vita politica attiva, ha continuato a battersi per i diritti umani diventando un punto di riferimento per tutti coloro che, a ogni latitudine, si oppongono alle dittature di qualsiasi tipo e colore. Sposato per tre volte (l’ultima con Graça Machel, vedova del presidente del Mozambico), gli eredi stanno combattendo una complessa battaglia per l’eredità economica. Quella politica, è patrimonio dell’intero pianeta.
Peter O’Toole
Leggendario Lawrence
Peter O’Toole, attore irlandese, morto il 14 dicembre a 81 anni. Per gli appassionati del cinema la sua figura sarà per sempre legata al leggendario personaggio di “Lawrence d’Arabia” a cui il regista britannico David Lean nel 1962 consacrò il Kolossal da sette premi Oscar. O’Toole mostrò il meglio di sé in film come “Becket e il suo re”, di Peter Glenville, e “Il leone d’inverno”, diretto da Anthony Harvey. Detiene lo sfortunato record del maggior numero di nomination all’Oscar come migliore attore protagonista (otto) senza averlo mai vinto. L’Academy nel 2003 cercò di rimediare con l’Oscar alla carriera.
Stéphane Hessel
Indignarsi è giusto
Aveva 93 anni quando, nel 2010, con il pamphlet “Indignatevi!”, diventò il profeta dei giovani no global. Stéphane Hessel se n’è andato il 27 febbraio. Nato in Germania, naturalizzato francese, fu collaboratore di De Gaulle, partigiano e prigioniero a Buchenwald. Filosofo, allievo di Maurice Merleau-Ponty, partecipò alla scrittura della Dichiarazione universali dei diritti dell’uomo.
HUGO cHàVEZ
Nemico degli Stati Uniti
Il presidente del Venezuela Hugo Chàvez, scomparso per un tumore il 5 marzo all’età di 58 anni, è stato uno dei protagonisti della rinascita in America Latina di una politica ostile agli Stati Uniti che da sempre considerano la parte sud del Continente come il “giardino di casa”. Strenuo oppositore del credo neoliberista, militare di carriera, fu eletto per la prima volta nel 1999 per essere riconfermato in altre tre occasioni elettorali, non senza le accuse di brogli da parte degli avversari dell’opposizione. I quali gli hanno sempre imputato il pugno di ferro e il mancato rispetto dei diritti umani. Ha lasciato un Paese in precarie condizioni economiche, nonostante i capaci giacimenti di petrolio.
Lou Reed
Voce magica
Aveva una voce aspra, trascinante, che conteneva in sé elementi di magia. E del resto la magia è la più grande dote dei veri poeti. Se n’è andato il 27 ottobre, Lou Reed, cantore di ogni avanguardia newyorkese degli ultimi quarant’anni , amico e sodale di Andy Warhol e David Bowie, per citare i più famosi. Era nato nel 1942, in una famiglia ebrea. Da ragazzo fu sottoposto a trattamenti di elettroshock per “guarire” dalla omosessualità (in realtà era bisessuale). Nella storia della musica rock e della cultura è entrato con l’indimenticabile gruppo Velvet Underground e una canzone che è un manifesto, “Walk on the Wild Side”.
Addio a …
Vittorio Missoni, stilista, era nato nel 1954, Luigi Spaventa, Economista, presidente Consob, ministro (1934), Mariangela Melato, attrice (1941), Prospero Gallinari, terrorista delle Brigate Rosse, indicato a lungo come l’esecutore materiale dell’omicidio di Aldo Moro prima che Mario Moretti si assumesse la paternità dell’assassinio (1951), Damiano Damiani, regista e scrittore (1922), Sereno Freato, politico, capo della segreteria di Moro (1928), Antonio Manganelli, Capo della polizia (1950), Pietro Mennea Medaglia d’oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Mosca e politico (1952), Boris Berezovskij, matematico e oligarca russo anti-Putin (1946), Enzo Jannacci, cantautore, cabarettista e attore (1935), Franco Califano, cantautore e paroliere (1938), Umberto Scapagnini, medico (di Berlusconi) e politico (1941), Ugo Vetere, Ex sindaco di Roma (1924), Juan José Bigas Luna, regista e sceneggiatore spagnolo (1946), Angelo Rovati, cestista e politico, consigliere di Romano Prodi (1945), Antonio Maccanico, segretario generale della presidenza della Repubblica e ministro (1924), Teodoro Buontempo, politico di destra (1946), Anna Proclamer, attrice (1923), Massimo Catalano, musicista, trombettiere e personaggio tv (1936), Rossella Falk, attrice (1926), Ferruccio Mazzola, calciatore (1945), Ottavio Missoni, atleta e stilista, padre di Vittorio (1921), Jorge Videla, militare e dittatore argentino, responsabile per i desaparecidos (1925), Georges Moustaki, cantante greco (1934), Mario De Biasi, fotografo (1929), Little Tony, nome d’arte di Antonio Ciacci, cantante (1941), Nino Baragli, montatore (1926), Franca Rame, attrice e politica, moglie di Dario Fo (1929), Claudio Rocchi, cantautore (1951), James Gandolfini, attore ( I Soprano”) e produttore Usa (1961), Emilio Colombo, Presidente del Consiglio, senatore a vita (1920), Stefano Borgonovo, calciatore (1964), Vincenzo Cerami, scrittore, sceneggiatore del film premio Oscar “La vita è bella” (1940), J.J. Cale, musicista statunitense (1938), Ersilio Tonini, cardinale (1914), Renato Ruggiero, diplomatico e politico (1930), Nello Ajello, giornalista (1930), Jacques Vergès, avvocato francese, famoso per aver difeso terroristi e criminali tra cui il nazista Klaus Barbie e IIich Ramirez Sànchez detto Carlos lo sciacallo (1925), Luigi Lucchini, imprenditore, già presidente della Confindustria (1919), Alberto Bevilacqua, scrittore (1934), Steno Marcegaglia, imprenditore (1930), Jimmy Fontana, cantautore (1934), Roman Vlad, compositore rumeno (1919), Alvaro Mutis, scrittore colombiano (1923), Giuliano Gemma, attore (1938), Serges Belov, cestica russo, primo non americano inserito nella Hall of Fame (1944) , Carlo Lizzani, regista (1922) , Rolly Marchi, scrittore (1921), Sergio Stansani, politico radicale (1923), Zuzzurro, nome d’arte di Andrea Cipriano Brambilla, attore e conduttore tv (1946), Luigi Magni, regista (1928), Tadeusz Mazowiecki, politico polacco (1927), Doris Lessing, scrittrice britannica, premio nobel per la letteratura (1019), Marcello D’Orta, insegnate e scrittore di “Io speriamo che me la cavo” (1953), Tony Musante, attore americano (1936), Rossana Podestà, attrice (1934), Gipo Farassino, cantante e politico (1934), Angelo Rizzoli, imprenditore (1943)

L’Espresso – 2 gennaio 2013

Lo Sapevate Che: Il Mondo In Movimento...

Il Mondo in Movimento
 -         Indagati
-         Non Indagati

La segnaletica, oltre che nelle foto anche nei trasporti. C’è una volontà diffusa,  spesso inespressa, di facilitare l’accesso ai luoghi di detenzione. E’ la crisi, che nessuno ci ha ancora spiegato bene dove nasca e dove intenda arrivare. Il tasso finanziario è più pericoloso di quello alcolico, e i giudici in motocicletta sorvegliano il traffico. Poi dipende dalle zone. C’è chi viene scoperto con uno o più corpi in macchina e riesce a farla franca affermando che sono parenti. C’è chi si è dato ad amori mercenari senza pagare l’Iva, e la ragazza l’ha denunciato. C’è chi ha sopraelevato il Suv togliendo il panorama agli altri, e allora ci si possono aspettare faide sanguinose. Un tizio è stato ucciso vicino a un distributore non si sa bene di che cosa. Il mondo, comunque, è in movimento.

www.massimobucchi.com – Venerdì di Repubblica – 27 dicembre 2013

I Primi Piatti per Fine e Inizio d'Anno....

Calamarata Con Calamari, Verza e Finocchi

Per 6 persone

½ kg di pasta calamarata, ½ kg di calamari tagliati ad anello, 1 cipolla bianca, 1 spicchio d’aglio, 300 gr di verza, 2 piccoli e teneri finocchi, ½ bicchiere di vino bianco secco, olio, sale, pepe nero macinato al momento, peperoncino piccante in polvere (facoltativo).
Pulire e tagliare a fettine sottilissime la cipolla. Sfogliare e lavare le foglie di verza e i finocchi. Tagliare tutto a fettine sottili per il lungo della verdura. In un tegame capiente, con 5 cucchiai di olio evo, far dorare la cipolla e lo spicchio d’aglio in camicia. Togliere l’aglio e aggiungere gli anelli di calamari lavati, poi le verdure preparate. Salare la preparazione e sfumare col vino bianco secco, lasciare evaporare, mescolare il tutto delicatamente con un cucchiaio di legno. Aggiungere 1 bicchiere di acqua tiepida, coprire il tegame e lasciare cuocere, a fuoco moderato, ancora per 10 minuti. Mentre in una casseruola con abbondante acqua in ebollizione, far cuocere la pasta al dente e salare gli ultimi minuti di cottura. Scolare la pasta e unirla nel tegame con il pesce e le verdure, mescolare accuratamente e servire spolverando con una generosa spruzzata di pepe nero macinato al momento. A piacere si può aggiungere una spolverata di peperoncino piccante in polvere.

La pasta calamarata, è un tipo di pasta che ha la forma di anelli. La ricetta tradizionale, dal nome, prevede quindi la preparazione con calamari 8° totani o pesci della famiglia stessa), tagliati ad anelli.


Riso Con Vongole E Fagioli

Per 6 persone

450 gr di riso carnaroli, 800 gr di vongole veraci, 200 gr di fagioli cannellini secchi, 3 spicchi d’aglio, rosmarino, un ciuffo di prezzemolo, ½ bicchiere di vino bianco, olio, sale e pepe.
Sciacquate i cannellini e metteteli a bagno in acqua tiepida salata per una notte. Sciacquarli nuovamente e fateli cuocere in acqua per 1 ora e mezza. Scolateli e lasciateli raffreddare. Lasciate le vongole per 1 ora sotto il getto dell’acqua corrente, per eliminare i residui di terra al loro interno e poi scolatele. Mettetele in un tegame largo e basso con 2 spicchi d’aglio tagliati in quattro, il prezzemolo, un cucchiaio di olio e un dito d’acqua. Coprite il tegame e farle aprire. Sgusciarle, eliminate quelle rimaste chiuse. Filtrate il liquido di cottura con un colino coperto da una garza, e tenetelo da parte. Tritate lo spicchio d’aglio rimasto. Passate i fagioli al passaverdura. Versate in un tegame 3 cucchiai d’olio e unitevi l’aglio un cucchiaino di rosmarino tritato, fate tostare il riso, bagnarlo con vino bianco e farlo cuocere aggiungendo acqua calda all’occorrenza, per 10 minuti. Gli ultimi 5 minuti, unire i cannellini passati, il liquido di cottura delle vongole e fate insaporire, unite le vongole, salate e pepate. Fate cuocere sino a cottura perfetta del riso. Mescolate con delicatezza la preparazione e portate subito in tavola.


Spaghetti  Della Mezzanotte

Per 6 persone

600 gr di spaghetti n° 5, 1 spicchio d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, 4 cucchiaiate di uova di lompo, succo di limone, olio, sale e pepe nero.
In una casseruola con abbondante acqua salata in ebollizione, fate cuocere la pasta al dente. Nel mentre, tritate finemente il prezzemolo ben lavato e asciugato con lo spicchio d’aglio. Ponete al fuoco un tegame con 4 cucchiai d’olio, fate scaldare, aggiungete gli spaghetti ben scolati, il battuto di prezzemolo e aglio, le uova di lompo. Rimescolate amalgamando bene gli ingredienti e togliete subito il recipiente dal fuoco. Spolverizzate con una generosa dose di pepe nero macinato al momento, spruzzate poche gocce di succo di limone e servite subito.

domenica 29 dicembre 2013

Pensieri: Saluto


Fausto Maraldii - (tradizione solare)

Se hai qualcuno nel cuore, l’hai vicino per sempre.


Buona serata a tutti!

Pensieri: Saluto


Silenzio a ore - Un cuore a spasso di Antonio Curnetta

Breve è la vita che viviamo davvero, tutto il resto è tempo. Seneca

Buona giornata a tutti!

Lo Sapevate Che: Contromano...


Bossi, Berlusconi, Grillo:
i nemici della casta sono i suoi migliori amici

Per riformare le pensioni ci hanno messo una settimana. Il finanziamento
pubblico ai partiti, illegale da quindici anni secondo la Corte dei Conti, sparirà
 nel 2017. Vale a dire, vent’anni dopo il referendum che l’aveva abolito.
Forse. Perché da qui al 2017, con le elezioni di mezzo, tutto può accadere. Questa pagliacciata del taglio ai costi della politica, promessi da destra e sinistra e anche da quelli “né di destra né di sinistra” da un ventennio, prima o poi dovrà finire. E’ già imbarazzante che sia ormai da anni il principale argomento di dibattito in un Paese con problemi assai più seri. A riprova dell’estrema modestia del personale politico e giornalistico in circolazione.
I costi della politica italiana sono una barzelletta nel resto d’Europa. I 25 miliardi calcolati dalla ricerca della Uil, con una stima molto prudente, potrebbero essere ridotti di un terzo da domani senza intaccare minimamente l’efficienza della macchina statale, anzi. Non esiste davvero una ragione al mondo per cui il Quirinale debba avere il triplo dei dipendenti dell’Eliseo o di Buckingham Palace o perché gli stipendi dei parlamentari siano i più alti d’Europa e così pure i vitalizi, senza contare lo spreco delle province, l’incredibile montagna di soldi buttati in consulenze agli amici degli amici, eccetera. Detto questo, in un Paese con il terzo debito pubblico del Pianeta, la più alta pressione fiscale delle nazioni Ocse, la disoccupazione giovanile al 40 per cento e un terzo del territorio in mano alle mafie, discutere ogni giorno da anni di queste inerzie, senza peraltro cambiare di una virgola l’andazzo, è francamente da dementi.
Capisco che la (non) volontà della politica di riformare se stessa sia diventata per gli italiani una faccenda d’alto valore simbolico. Ma il livello di retorica e demagogia della discussione è un insulto all’intelligenza. Otto milioni d’italiani hanno votato un comico plagiato da un guru informatico quasi soltanto perché promette di costare meno degli altri partiti. Si tratta di un calcolo ridicolo e anche smemorato. Negli ultimi vent’anni molti hanno costruito le proprie fortune politiche e quindi personali sulla promessa di abolire i privilegi del palazzo, dai primi Bossi e Berlusconi fino all’ultimo Di Pietro. E’ finita che Berlusconi si è enormemente arricchito impoverendo il resto del Paese, con Bossi e il Trota come sappiamo e con Di Pietro ricco immobiliarista. Possiamo stare sicuri che anche Grillo e Casaleggio non ci rimetteranno.
Poche attività, nella crisi italiana, fanno guadagnare come la guerra alla “casta”. E fintanto che la risposta sarà di mettere in cantiere riforme per il 2017, continueranno a guadagnarci.

Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 27 dicembre 2014

Lo Sapevate Che: A Casa Nostra...


(….)
A casa nostra il vino era una costante e mi veniva somministrato anche come farmaco. D’inverno, quand’ero raffreddata, mi mettevano a letto temendo che il malanno evolvesse in polmonite e mi facevano bere il “vin brulé, vino rosso scaldato sul fuoco, speziato con cannella e chiodi di garofano, addolcito con lo zucchero.
A Natale, nel piatto dei ravioli in brodo, si aggiungeva uno spruzzo di Brunello Barbi Colombini, un vino superbo che compariva sulla tavola unicamente per quella grande festa. Poi, a fine pranzo, ricevevo la mia fetta di panettone che inzuppavo nel bicchiere di Moscato d’Asti Gancia.
A Capodanno il papà stappava una bottiglia di Prosecco Carpené Malvolti. Ne bevevo anch’io e dopo mi abbuffavo di zuppa inglese fatta con il pan di Spagna affogato nel Marsala Pellegrino.
Quando arrivavano in visita alcune signore, la nonna offriva subito un “vermutino” Gancia e ne dava un bicchierino anche a me, allungandolo con l’acqua.
C’era la guerra, c’era penuria di cibo, tuttavia in casa nostra non mancavano vini e liquori.
Il vino entrava come ingrediente fondamentale anche nella preparazione di risotti, carni, sughi, zabaioni.
Per non parlare dei giorni in cui non c’era quasi niente da mangiare e, a merenda, la mamma spruzzava un po’ di grappa Nardini su una fetta di pane e me la offriva con una spolverata di zucchero.
Quand’ero ormai ragazza, di fronte alle mie ribellioni sconsiderate, la mamma urlava: “ Sei una deficiente!”.
Io, che nel frattempo ero diventata quasi astemia e tale continuo ad essere, replicavo: “E ti stupisci? Pensa a tutto l’alcol che mi hai fatto bere da bambina”.
(….)

Sveva Casati Modigliani – Il Diavolo E La Rossumata

Qualche Antipasto per Fine e Inizio Anno...


 Crostini di Fegatini alla Toscana di Nonna Linda

Per 6 persone

Pancarré o due francesine, o pane toscano non salato, 6 fegatini di pollo, ½ cipolla, 60 gr. di prezzemolo, un cucchiaio di salsa di pomodoro, 3 filetti di acciuga, capperi, sale, olio, pepe, 1 bicchiere di latte.
Tagliare a fettine il pane, togliendone tutta la crosta ( a piacere tostarlo in forno) e poi inumidirlo leggermente col latte. Pulire i fegatini sotto l’acqua corrente, togliere fiele, pellicine e nervetti. Tagliarlo con la mezzaluna molto finemente. Tritare prezzemolo e cipolla. In una casseruola mettere olio, prezzemolo e cipolla. Far soffriggere leggermente, unire i fegatini tritati, poi i filetti di acciuga e i capperi tritati. il cucchiaio di salsa di pomodoro, salare e pepare. Se necessario unire un po’ di brodo, perché l’impasto non risulti molto asciutto. Farlo freddare e poi spalmarlo sulle fettine di pane preparate precedentemente.


Crostini Toscani Al Baccalà

Per 6 persone

Pancarré o due francesine o pane toscano non salato, 2 patate, 1 filetto di baccalà non molto grande ( o uno congelato ), 2 bicchieri di latte, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, olio, sale. Foglioline di prezzemolo per guarnire.
Se si usa il baccalà fresco si deve mettere in acqua fredda per 3 notti, cambiandogli l’acqua 2 volte nella giornata. Tagliare a fettine il pane, togliendone tutta la crosta. Tostarlo leggermente in forno. Fare bollire le patate con la buccia in acqua in acqua leggermente salata. Poi spellatele e riducetele a pezzi. In un lt e mezzo di acqua con un bicchiere di latte, fare bollire il baccalà per 10 minuti. Scolarlo e fare raffreddare, eliminare le spine e la pelle. (se fosse surgelato, farlo bollire con la stessa procedura ancora surgelato sempre per lo stesso tempo di cottura). Mettere nel mixer il baccalà ridotto a tocchetti, le patate, lo spicchio d’aglio affettato, il prezzemolo, il latte residuo portato a bollore. Frullare gli ingredienti riducendo il composto alla consistenza di una mousse, aggiungere a filo 90 gr di olio evo, continuando a lavorare adagio il composto. Spalmarlo sulle fette di pane tostate guarnendole con foglioline intere di prezzemolo. Servite i crostini accompagnandoli da un ottimo fiasco di Chianti.


Crostini Di Aringa, Arancia E Gin

Per 6 persone

300 gr di filetti di aringa affumicata, una grande cipolla bianca, una arancia bionda, capperi sotto sale, gin, erba cipollina, olio, sale e pepe. Fette di pane a cassetta, burro.
Dividete a filetti 300 gr di aringa affumicata e metteteli in una larga terrina. Bagnateli con un bicchierino di gin, distribuitevi sopra una cipolla bianca affettata molto sottilmente, nel senso della larghezza. Versateci sopra 8 cucchiai d’olio evo emulsionato con il succo di una arancia bionda, 7 steli di erba cipollina tritata, un cucchiaio di capperi sotto sale, ben sciacquati e asciugati, una macinata di pepe. Coprite con pellicola e mettete in frigo a marinare per una notte. Servite con fette di pane a cassetta tostate e spalmatele di burro. Adagiatele su un piatto da portata e guarnite con fette di arancia bionda, accompagnando con la terrina preparata.


Tartine Di Spada

Per 6 persone

6 fette di pancarré ai 5 cereali, 6 fette di pesce spada tagliate sottilmente, 6 pomodorini verdi, 3 cipollotti, due cucchiai di capperi in salamoia, 3 cucchiai di maionese, 4 spruzzi di salsa Worcester, pepe bianco.
Incorporate un cucchiaio di capperi in salamoia ben sciacquati, sgocciolati e tritati finemente a 3 cucchiai di maionese. Insaporite con 4 spruzzi di salsa Worcester e spalmate il composto su 6 fette di pancarré ai 5 cereali tagliate a metà e tostate in forno. Distribuite sulle tartine una fettina sottile di pesce spada affumicato, 2 sottili fettine di pomodoro verde e 4 anelli di cipollotto. Finite con una macinata di pepe bianco e servite.


Tartine Di Foie Gras E Cetriolini  

Per 6 persone

6 fette di pancarré, 1 scatola di fois gras, 1 confezione di cetriolini sott’aceto, 36 fettine di olive nere.

Tagliare a triangolo le fette di pane e farle tostare in forno. Quando saranno freddi, ricoprirle con il fois gras, livellandolo. Guarnire con cetriolini tagliati  a ventaglio e 3 fettine di oliva nera su ogni triangolo. Tenere in frigo sino al momento di servire. 

sabato 28 dicembre 2013

Pensieri: Saluto


Fausto Maraldii - (tradizione solare)

L'amore di una mamma ha garanzia illimitata...

Felice chiusura di giornata a tutti!

Pensieri: Saluto


Liana Dainese

  
Siamo bambini di un po' di anni fa... Quelli che si divertivano giocando a palla quelli che davano la caccia a una farfalla quelli che correvano per i campi sterminati come dei dannati sotto al sole sudati dalla pioggia bagnati. In ogni stagione l' unico pensiero l' unica ragione essere tutti amici legati ,dal non avere nulla ma liberi e felici. Spensierati solo come i bimbi lo sanno essere e lo sanno fare. Non contava nulla importante era giocare. Ridere e correre a perdifiato ore ed ore per il prato. Ora e' tutto calato pochi bimbi e poco prato. Ma la voglia di correre quella e' rimasta e' sempre la stessa...liana<3

Buona giornata a tutti!


Lo Sapevate che: Satira Preventiva...


Arrivano I Cobas Dei Tatuatori

Le varie componenti dei forconi si dividono.
Tra calciatori senza contratto e comparse degli enti lirici, Napolitano riesce a stroncare il movimento. Con un severo monito e un discorso che strema i manifestanti

Come sarà il clima politico e sociale nel 2014? Secondo gli analisti lo scontro tra Piazza e Palazzo potrebbe arroventarsi fino a diventare ingovernabile.
 Vediamo alcuni possibili scenari futuri.
Il Movimento Quante sono le componenti del movimento? E soprattutto, quante diventeranno? Né la sociologia né la matematica bastano più a stabilirlo. La crisi economica galoppa e le categorie sul lastrico sono ormai migliaia. Anche i produttori di parapendio, i lettori radiofonici di notiziari meteo e i Cobas dei tatuatori si uniscono ai cortei. Fa sensazione un blocco autostradale dei calciatori senza rinnovo di contratto, una lunga barriera umana, spalla a spalla, con le mani unite a riparo dei genitali, posta esattamente a 9,15 metri dai camion in arrivo. Si riscoprono mestieri ritenuti scomparsi: i cardatori di lana, le entraineuse di scuola classica (ricevono solo in salottini con tappezzeria fiorata), le commesse che non danno del tu ai clienti. Il Censis diffonde uno studio allarmante: una sola categoria, tra le oltre 10 mila censite, può vantare un netto aumento degli occupati, gli ospiti di talk-show dedicati alla crisi.
Dialogo Giorgio Napolitano, con un gesto irrituale, riceve al Quirinale una delegazione del movimento dei Forconi, formata da un camionista con sei figli rimasto senza lavoro e dal padroncino che lo ha appena licenziato. I due, nel corso dell’animata discussione nel Salottino Beige, vengono alle mani e si rotolano avvinghiati sul pavimento, tra insulti atroci e urla di dolore. In attesa che i corazzieri riescano a separarli, Napolitano rivolge alla delegazione “il più sentito ma anche vigile sollecito affinché le ragioni del dialogo prevalgano, mettendo da parte le inaccettabili inimicizie che tanto danno arrecano al corretto dipanarsi della dialettica tra le parti sociali”.
Le Roncole Un ramo oltranzista dei Forconi genera le Roncole, che in una manifestazione di protesta disboscano Villa Borghese e con la legna ricavata formano una gigantesca pira attorno alle mura del Quirinale, appiccando il fuoco. In un comunicato ufficiale, ancora leggibile nonostante sia parzialmente annerito dalle fiamme, Napolitano “con pacatezza, ma anche con fermezza, invita le parti sociali a non cedere a facili scorciatoie e a perseguire con determinazione quella ricerca del dialogo che, unita alla necessaria analisi delle concrete possibilità di intervento economico e legislativo da parte del governo e delle sue diverse componenti, è in grado di individuare quelle soluzioni che possono avviare un processo di distensione”.
L’Assedio Il movimento compie il suo definitivo salto di qualità. Tra le sue componenti prendono il sopravvento i costumisti, i coristi e le comparse degli enti lirici (circa 300 mila, tutti in attesa del rinnovo del contratto) che saccheggiano i magazzini dei loro teatri e allestiscono un’imponente armata in costume. Una moltitudine impressionante di armigeri egizi (Aida), guardie pontificie (Tosca), sentinelle cinesi (Turandot), banditi messicani (Fanciulla del West) e lombardi alla prima crociata marciano su Roma. Incurante del nugolo di frecce che tempesta i suoi appartamenti e dei tremendi colpi d’ariete che scuotono le mura, il Capo dello Stato si affaccia alla finestra e rivolge agli assedianti “un severo monito affinché la legislatura posa seguire il suo percorso naturale, senza quelle deplorevoli forzature che impedirebbero ai diversi attori politici e alle parti sociali di stabilire i provvedimenti necessari, e le tempistiche opportune, per affrontare con la dovuta serenità le difficili prove che attendono la nostra comunità nazionale”. Stremati dal discorso, i manifestanti tolgono l’assedio e fanno ritorno alle loro case. E’ la fine del movimento.
Michele Serra – L’Espresso – 2 gennaio 2014


Lo Sapevate Che: L'intestino...col Cervello...


Quando L’Intestino Decide Come Sta Il Nostro Cervello

Intervista a Scott Gilbert, il biologo che mette in connessione
batteri e Salute Mentale

Sono anni che la scienza definisce l’Homo Sapiens come una specie di superorganismo composto da miliardi di batteri e l’intestino come un secondo cervello dal quale dipende il nostro benessere, e non solo fisico. Nuovi studi che partono da quest’ipotesi metterebbero ora in evidenza correlazioni più concrete tra i batteri intestinali e la salute della mente. Tra gli ultimi, ci sono quelli firmati e appena pubblicati sulla rivista Cell dal biologo americano Scott Gilbert, della Swarthmore University in Pennylvania, insieme alla ricercatrice Rochellys Diaz Heijtz del Karolinska Unstitutet di Stoccolma. “E’ ormai certo che esiste una correlazione tra flora intestinale, elaborazione dello stress da parte del cervello e altre modalità comportamentali” dice Gilbert.
Ma come fanno i batteri dell’intestino a interagire con il cervello? “Questo è esattamente l’oggetto dei nostri studi. Sicuramente possiamo già dire che alcuni neurotrasmettitori giocano un ruolo fondamentale. Soprattutto serotonina, dopamina e noradrenalina, che vengono prodotti nei batteri intestinali e immessi nel sangue. Stiamo inoltre scoprendo effetti sul sistema nervoso della digestione dei carboidrati complessi nel duodeno”.
Stati di disagio psicologico, ansia, depressione, tono dell’umore basso, possono dunque essere correlati con una flora intestinale “cattiva”? “Assolutamente sì. E perfino disfunzioni cerebrali come autismo e schizofrenia. I nostri studi sono proprio partiti dall’analisi delle flore batteriche di bambini autistici, in cui abbiamo scoperto i rarissimi batteri della Sutterella”.
Gli ultimi esperimenti sono ancora più concreti. Cavie nate e cresciute in ambienti sterili sottoposte a situazioni di stress reagiscono con molta più difficoltà di cavie nate e cresciute con una normale flora batterica.
Altra scoperta: se i batteri vengono somministrati alle cavie adulte, queste continuano ad avere disfunzioni cerebrali. Perché? “E’ ormai chiaro che l’uomo, per avere un normale sviluppo cerebrale, ha bisogno di nascere e crescere con l’intestino popolato di microorganismi”. L’evoluzione insomma ha programmato lo sviluppo del cervello legandolo a doppio filo con la flora intestinale. Adesso non resta che cercare di capire in che modo intestino e cervello collaborano. “Penso che potremmo trovare la risposta nel nervo vago” dice Gilbert, “quello che parte dall’encefalo ed è preposto alla produzione dell’acido gastrico e a regolare i movimenti compiuti dallo stomaco e dall’intestino durante la digestione”
Se i batteri sono parte integrante delle nostre esperienze cerebrali, la psichiatra si troverebbe all’alba di una rivoluzione. Lo conferma su Cell il collega Paul Patterson del California Institute of Technology. “Benvenuti nel nuovo mondo dei farmaci “batterici”.

Simone Porrovecchio – Venerdì di Repubblica – 20 Gennaio 2013

Delizia del Palato...



Frittelle con Sciroppo d’Acero 

Ingredienti:

½ lt di latte inacidito, 400 gr di farina, 2 uova, 1 stecca di vaniglia, zucchero, bicarbonato, sale, burro, sciroppo d’acero o miele.

Fate riscaldare il latte (senza che raggiunga il bollore altrimenti si caglierà) con la stecca di vanglia, poi spegnete e lasciate intiepidire, Eliminate la stecca di vaniglia, e unite un uovo alla volta, sbattendo il composto con le fruste elettriche, Aggiungete 3 cucchiai di zucchero, un pizzico di bicarbonato e, gradatamente, la farina sbattendo con le fruste elettriche fino a ottenere un impasto fluido. In un padellino antiaderente fate fondere pochissimo burro, versate 1 mestolino di pastella e, quando la superficie sarà asciutta e cosparsa di bollicine, rigirate la frittella e lasciate dorare anche l’altro lato. Proseguire fino a terminare il composto conservando le frittelle impalate al caldo. Servitele con lo sciroppo d’acero o con del miele.

Mangiar Leggero...


Insalata di Foglie

E poi ci sono tutte le foglie delle verdure, ravanelli, carote, rape, barbabietole, sedano…..

Le foglie di un mazzo di carote, le foglie di un mazzo di ravanelli, 2 gambi di sedano con le foglie, 1 mazzetto di coriandolo fresco, 1 mela renetta, 1 limone, 1 manciata di pinoli, olio evo, sale e pepe.

Lavate e asciugate tutte le verdure e la frutta. Tritate finemente il coriandolo fresco: In una ciotola fate sciogliere 1 cucchiaino di sale con il succo filtrato di ½ limone, poi, sbattendo con la forchetta, unite 3 cucchiaiate d’olio d’oliva per emulsionare la vinaigrette. Infine aggiungete il coriandolo tritato e una manciata di pepe. Tagliate la mela, con la buccia, in quarti e poi a fettine sottili e spruzzatela con il restante ½ limone a fettine sottilii. Disponete tutti gli ingredienti in un’insalatiera e conditeli con la vinaigrette.

 Cucinare senza sprechi – Andrea Segrè


Insalata di Pompelmo e Carote

Per 4 persone

1 pompelmo, 4 carote, mezzo cavolo, 2 limoni, 8 noci, 8 olive nere, 4 foglie di lattuga, 2 uova, senape, olio, sale e pepe.

Tagliate a metà orizzontale il pompelmo, vuotatelo della polpa e tagliatela a pezzettini. Metteteli in una terrina e conditeli con sale, pepe e poco succo di limone. Raschiate le carote, lavatele, asciugatele e grattugiatele, tagliate finemente a filettini, il cavolo mondato. Mettete tutto in una insalatiera, unitevi i gherigli di noce sminuzzati e le olive snocciolate e tritate. Mescolate dolcemente tutti gli ingredienti. Preparate la maionese: mettete i tuorli d’uovo i una scodella, salate, pepate e mescolate, incorporando a goccia a goccia due decilitri d’olio alternato a qualche goccia di succo di limone, infine amalgamatevi la senape. Con la maionese condite l’insalata. Foderate con le foglie di lattuga delle coppette e distribuitevi il composto.


Insalata siciliana di arance e pesce spada affumicato

Per 4 persone

4 piccole arance rosse, 1 limone non trattato, un ciuffo di cerfoglio, 250 gr di pesce spada affumicato, olio, sale pepe.

Sbucciate al vivo 4 piccole arance rosse e tagliatele nel senso della lunghezza , a fette dello spessore di circa ½ cm. In una ciotola emulsionate 6 cucchiai d’olio con 2 cucchiai di succo di limone, sale, pepe e le foglioline di un ciuffo di cerfoglio, tagliuzzate con le forbici. Distribuite nei piatti le fette di arance e 250 gr. di pesce spada affumicato, affettato sottilmente. Versatevi sopra la citronnette e servite.


 Insalata di Puntarelle con Cialdine di Grana

Per 4 persone

250 gr di puntarelle (sono le punte più giovani della catalogna), 4 uova, 2 spicchi d’aglio, 8 ravanelli, 120 gr di parmigiano grattugiato, olio, sale, pepe.

Pulire le puntarelle, tagliarle a fettine sottili nella lunghezza e metterle in una ciotola con dell’acqua fredda, poi porre la ciotola in frigorifero. Mettere le uova in una casseruola, coprirle con acqua fredda e portarle a bollore, e, da quel momento calcolare 10 minuti. Farle raffreddare sotto il getto dell’acqua corrente. Dividere il parmigiano in 4 parti e sistemarlo sulla placca del forno foderata con carta da forno, formando 4 dischetti poco spessi e ben separati tra loro. Fare cuocere le cialdine in forno preriscaldato a 220° per 3 minuti, facendo attenzione a non farle dorare troppo. Togliere le piadine e appoggiarle estraendole con l’aiuto di una paletta, su un foglio di carta da forno prima oliata, facendole raffreddare. Sbucciare l’aglio e farlo rosolare in una padella con 3 cucchiai d’olio, scolare bene le puntarelle e condirle con l’olio all’aglio, poco sale e pepe. Sistemare l’insalatina sul piatto di portata aggiungendo le uova sgusciate e tagliate a spicchi, i ravanelli mondati, lavati e affettati. Accompagnare con le cialdine di parmigiano. Servire subito.

venerdì 27 dicembre 2013

Pensieri: Saluto


Fausto Maraldii (tradizione solare)

E poi, improvvisamente, alcune persone ti cadono dal cuore così come le foglie si staccano dai rami.


Buona serata a tutti!

Pensieri: Saluto


Fausto Maraldii (tradizione solare)


Non viene cosi spontaneo.
Non si ama il primo passante, la prima mano calda che ti sfiora o il primo abbraccio che ti fa stare bene. Non è un pensiero, l’amore. Non è una parola, non è nemmeno un “ti amo”.
L’amore è smettere di parlare. È guardarsi negli occhi, capire tutto e anche a distanza di anni sentire il cuore tremare ad un suo sorriso.

Un dolce risveglio per il mio maritino e un augurio di buona giornata a tutti!

Lo Sapevate Che: Per Posta...


Anni passati a resistere evitando il peggio al Paese.
Ora è il caso di vincere….

Caro Serra, ho votato Renzi e ho ascoltato il discorso della vittoria. Forse
è giunto davvero il momento di abdicare. Noi ultracinquantenni abbiamo combattuto la nostra battaglia: abbiamo resistito e creduto nella democrazia
quando i nostri compagni prendevano la strada della follia e della P38; abbiamo resistito negli anni cinici del Caf, magari impegnandoci nel sociale, lontani dalla politica; abbiamo sperato in una vera rivoluzione morale dopo la caduta del Muro, dopo Tangentopoli, dopo le stragi di mafia; abbiamo creduto con passione e impegni nell’Ulivo ma ci hanno gelato il cuore nel ’98; abbiamo resistito, a milioni, negli anni del forza leghismo; abbiamo impedito che l’Italia diventasse peggiore ma non siamo riusciti a vincere davvero.
Ora passiamo il testimone. Auguro buon lavoro a questi ragazzi. E comunque, se serve una mano, noi siamo sempre qui.
Marino Rama

Mi riconosco nelle sue parole riga per riga e le controfirmo. Mi colpisce, rileggendole, quante volte lei usa il verbo “resistere”. Forse passare una vita a “resistere” non è abbastanza, e alla lunga deprime. Bisognerebbe, qualche volta, andare all’attacco, ed è per questo che Renzi ha avuto tutti quei voti, tra i quali il suo e il mio.

Michele Serra – Venerdì di Repubblica – 20 dicembre 2013

Lo Sapevate Che: Il Supersalmone...


Il Supersalmone OGM è già pronto
a saltare in tavola

Cresce in diciotto mesi anziché in tre anni, però minaccia di far estinguere i fratelli “normali”.

Dopo le piante alimentari Ogm. Con il loro seguito di polemiche, ecco arrivare i primi animali da allevamento geneticamente modificati. A fare da apripista saranno probabilmente i salmoni: una società biotecnologica canadese, la AcquaBounty, ha ottenuto infatti l’autorizzazione a produrre (ed esportare, anche se per ora solo verso un altro suo vivaio a Panama), 100 mila uova l’anno di una varietà transgenica di salmone, chiamata AcquAdvantage, ottenuta inserendo due geni estranei nel Dna del salmone atlantico. Il primo gene è quello che produce l’ormone della crescita nel salmone del Pacifico, che ha una taglia doppia del cugino atlantico. Il secondo gene inserito è invece quello che regola la crescita dello Zoarces americanus, una specie simile all’anguilla che vive in acque molto fredde.
I salmoni crescono lentamente e hanno bisogno di tre anni per raggiungere la taglia commerciale di tre chili, perché il gene che regola la loro crescita è inibito dal freddo. Possedendo il gene dello Zoarces, AcqAdvantage invece raggiunge i tre chili in soli 18 mesi. Per adesso però l’AcquaBounty può produrre le uova del suo  “Frankenfish” (come l’hanno chiamato i tavloid inglesi) su scala industriale e spedirle al suo vivaio di Panama per ulteriori esperimenti sull’allevamento del “superpesce”, in vasche lontane dal mare, così da evitare possibili fughe di esemplari transgenici. I salmoni AcquAdvantage non possono invece essere ancora venduti sul mercato: perché questo possa avvenire serve infatti l’autorizzazione dell’americana Food and Drug Administration. Se questa verrà concessa, non solo il salmone Ogm si troverà in decine di allevamenti e finirà sui mercati di tutto il mondo, ma si apriranno le porte a molte altre specie di animali, dalle carpe alle mucche, modificati geneticamente per essere più produttivi, più resistenti alle malattie o con carni contenenti meno grassi.
Produrre salmoni transgenici, quindi, è cosa buona e giusta?
Risponde Simone Mirto, biologo marino dell’Istituto dell’ambiente marino e costiero del Cnr a Mazara del Vallo. “Ci sono due considerazioni da fare. La prima è che, come è noto, dagli allevamenti in mare i pesci fuggono. Se fuggono salmoni con geni modificati che li rendono più grandi e voraci, si rischia, attraverso competizione per il cibo e incroci con esemplari selvatici, di danneggiare o persino far estinguere le attuali popolazioni di salmone, con conseguenze imprevedibili su tutto l’ecosistema. La seconda è che si insiste ad allevare specie carnivore di pesci, che richiedono la pesca di dieci volte il loro peso in pesci da trasformare in mangime e quindi, indirettamente, esercitano una pressione insostenibile sulle popolazioni ittiche. I sodi investiti nella modifica genetica dei salmoni sarebbero stati spesi meglio per studiare l’allevamento di specie di pesce non carnivore, o per la produzione di mangimi che non contribuiscano alla distruzione del’’ambiente marino”

Alex Saragosa – Venerdì di Repubblica – 20 dicembre 2013