Dormiente Sul Tavolo di cucina, in agguato dietro
arance, peperoni e pomodori, l’assassina attendeva sorniona di colpire. Se non
avessi seguito le notizie quotidiane con l’attenzione professionale che ogni
giornalista deve esercitare 24 ore al giorno festivi inclusi, mi avrebbe potuto
colpire. Ma con coraggio e sprezzo del pericolo, tra le domande sbigottite
della moglie che si chiedeva se fossi impazzito, l’ho neutralizzata,
distruggendola nel tritarifiuti. Trattandosi di lattuga romana, non ha neppure
opposto molta resistenza. L’insapore e a me poco gradito ortaggio era infatti
diventato, alla fine di aprile, l’ultima micidiale minaccia alla nostra salute
e il Cdc, il Centro per il controllo delle malattie, aveva emesso un bollettino
urgente alla nazione per sospenderne il consumo, dopo che un’insalatina aveva
mandato 68 persone in codice rosso all’ospedale e una al cimitero. La variante
patogena dell’Escherichia Coli, il
batterio generalmente inoffensive che può trasformarsi e diventare micidiale,
si era diffusa ai campi di lattuga in Arizona e aveva raggiunto gli scaffali
dei supermercati in tutti gli Stati Uniti. Superato lo shock e trovato il
pretesto per respingere le insalate per qualche giorno, nel segno della “scusa,
amore, non si sa mai, evitiamo per ora”.si è naturalmente scatenata sui media e
Internet, in quei gioeni privi di altre £emergenze” e “Allarmi rossi” da
montare, la caccia al peperone assassino, al rapanello tossico, alla ciliegia
stregata. Tossicologi largamente ignorati per anni si sono vendicati, e alzati
per illustrare la vertiginosa quantità di veleni che i prodotti di madre terra
contengono, spesso per proteggere se stessi dai parassiti, anche quando
perfettamente biologici. I comunissimi fagioli, dei quali si diffida temendone
soltanto gli effetti gassosi, contengono una cosa dal nome terrificante, la fitoernoagglutinina,
capace di scatenare, se i fagioli non sono ben cotti, tempeste
gastrointestinali micidiali, Le patate (e cito sempre dai documenti ufficiali
del governo), le stupidissime patate, nascondono soprattutto nella buccia i
terribili glicoalcaloidi, anch’essi capaci di indurre ser disturbi e bruciori.
I noccioli delle ciliegie – e chi non ne ha mai inghiottito involontariamente
uno? – contengono come quelli di albicocche o di pesche, cianuro,
fortunatamente passano ed escono senza produrre danni, essendo indigeribili.
Senza arrivare al glutine divenuto, ben oltre la legittima celiachia, uno dei
grandi nemici dell’alimentazione corretta detta “ortoressia”, un elenco dei
nomi terrificanti di tossine prodotte naturalmente da frutta e verdura potrebbe,
all’apparenza convertire anche il vegano più militante a una grigliata di
pesce. Se non fosse che peschi e molluschi sono noti ricettacoli di batteri e
microrganismi vari, oltre che di possibile mercurio. Le fobie alimentari sono
ormai un fenomeno diffusi nelle nazioni dove c’è troppo da mangiare, e quindi
ci si può permettere di essere molto schizzinosi, perché il periodico risveglio
del fratello cattivo dell’E. Coli (presente nella sostanza fecali portate
dall’acqua di irrigazione) possa davvero spaventare per più di qualche giorno.
Tutto può essere mortale, come aveva avvertito il celebre medico alchimista e
filosofo svizzero del 1500 Paracelso, spiegando che il veleno sta nella
quantità e anche l’acqua più pura. Se ingerita a litri in poche ore, può
provocare edemi cerebrali e uccidere. La lattuga assassina è facilmente
disarmata lavandola per bene sotto l’acqua corrente senza mai fidarsi del
“prelavato” nei sacchetti di plastica. Anche questa “emergenza” è passata. E mi
sono ritrovato la lattuga nel piatto.
Vittorio Zucconi - Opinioni – Donna di
La Repubblica – 19 maggio 2018 -
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