Il fidanzato ideale?
Un uomo
innamoratissimo, ma che viva in Australia
Ho 53 anni, un lavoro
che non mi stimola più tanto, due convivenze alle spalle, una tormentata e
profonda storia d’amore finita qualche mese fa, poche ma buone amicizie, uomini
che mi girano attorno, ma almeno per il momento preferisco un buon libro. Sono sempre stata una
formidabile ascoltatrice: lascio parlare l’interlocutore senza interrompere o
quasi. Ascolto attivamente perché mi piace, mi fa crescere (non sempre. Però
raramente all’interlocutore viene in mente di stare a sentire me. E’ pur vero
che io mi annoio a parlare di me stessa, dopo un minuto già sbadiglio, ma ora
comincia a mancarmi qualcuno che mi guardi e mi faccia scendere le scale al suo
braccio. Insomma, sono in piena contraddizione: da una parte non mi piace
parlare di me, dall’altra vorrei qualcuno che sappia ascoltarmi, anche solo per
poco tempo.
“Ilpiù bello dei mari è quello che non navigammo”. Rubo
questa bellissima frase a Nazim Hikmet perché meglio dipinge il mio stato
d’animo in questo momento della mia vita. Voglio vivere da sola ma vorrei
vedere oggetti maschili sparsi per casa, anche solo nel fine settimana. Esco
insieme alle mie amiche e spesso non vedo l’ora di tornare a casa a finire quel
libro che mi piace tanto, insomma quello di più bello che correi vivere deve
ancora arrivare.
Rubo un’altra frase a uno scrittore che amo “La felicità
esiste, ne ho sentito parlare”.
Per quel che riguarda il raccontarsi, mi trovo nella sua
stessa situazione; un po’ perché sono gelosa di me e non mi sento un oggetto di
conversazione, un po’, a parte le mie amiche più care, incontro solo gente che
mi racconta tutti i trionfi della sua vita, senza mai dirmi, che so, e tu cosa
fai?
Devo dire che la cosa mi diverte, perché ritengo queste
chiacchierone (e chiacchieroni, ma meno frequenti) persone così insicure da
dover sempre imporre agli altri la propria fortuna. Siamo però fortunate,
perché un libro ci basta per sentirci serene. E le amiche, quelle vere, sono
molto importanti e a loro si può chiedere conforto, perché se ci vogliono bene,
sanno ascoltare come noi ascoltiamo loro.
Attualmente, data anche la mia età, non solo mi bastano, ma
non sarei in grado di confidarmi con un uomo per timidezza e per orgoglio.
Credo nell’amicizia uomo-donna., entro certi limiti: ma del
profondo di sé si può solo parlare con l’uomo amato e che ci ama, ammesso che
non sia di quelli, e ce ne sono tanti, che pur amando, non vogliono accogliere
o affrontare certi discorsi personali di coppia.
Mi perdoni il cattivo gusto: penso che il suo desiderio di
cinquantenne con storie alle spalle, cioè di vivere sola pur avendo un
compagno, potrebbe esaudirlo magari tralasciando il fine settimana, con un
amante sposato, con cui passare bellissime ore ma non tutto il tempo. Lo
pensavo già sui trent’anni: il mio ideale era di innamorarmi di un uomo che mi
amasse moltissimo e vivesse però in Australia, potendoci incontrare quindi, meravigliosamente
non più di tre volte l’anno.
Natalia Aspesi – Venerdì di Repubblica - 28 Marzo 2014
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