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domenica 1 marzo 2015

Lo Sapevate Che: Pelle di Mela (e non è una favola)...



Sapevamo che del maiale non si butta via niente. Ora possiamo dirlo anche delle mele. Perché gli scarti, come torsoli e bucce, sono ricchi di cellulosa e zuccheri da riutilizzare. Per produrre carta, per esempio. Il primo a pensarci è stato l’ingegnere altoatesino Alberto Volcan, che ha usato un metodo poi sviluppato dalla Frumat di Bolzano. Così è nata “cartamela”, con la quale si fanno carta igienica, rotoli da cucina, fazzolettini da naso, scatole per il packaging. In cinque anni il quantitativo di scarti usato per realizzare questi prodotti ecosostenibili è passato da 0 a 30 tonnellate al mese. Ora, dopo la carta, Frumat sta pensando di realizzare anche “pelle mela”, un’ecopelle destinata alla legatoria, alle calzature e ai rivestimenti di divani e sedie. L’idea parte dal brevetto di un particolare procedimento di essicazione. Gli scarti delle mele vengono sottoposti a un trattamento di disidratazione, raffreddamento e macinazione che va a bloccarne decadimento e fermentazione lasciando inalterato il contenuto di zuccheri e di cellulosa. Il prodotto finito costa in media un 10 per cento in più rispetto ad analoghi presenti sul mercato, dice l’azienda. Ma è un costo che viene ammortizzato: gli scarti delle mele, per la loro acidità, rientrano infatti tra i “rifiuti speciali” e quindi hanno un costo maggiorato per lo smaltimento in discarica.
Giovanna Lodato – Il Venerdì di Repubblica – 20 febbraio 2015 -

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