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giovedì 19 marzo 2015

Lo Sapevate Che: La parola "nomade" sulla carta d'identità....



Forse Non Sono Il Solo a domandarsi, senza retorica, cosa spinga le persone ad accettare alcuni stili di vita e rifiutarne altri. Se è la profonda diversità dalle proprie abitudini, la mancanza di comprensione, il timore che qualcosa nelle proprie vite possa cambiare se solo si provasse a comprendere quel che di profondamente diverso vediamo attorno a noi. In Italia la cultura cattolica, pur se ci diciamo atei cresciuti al di fuori della comunità religiosa, è architrave del nostro quotidiano, soprattutto nel senso di colpa, atavico e inestinguibile. Qualsiasi sacrificio non servirà a lavarlo, lo porteremo con noi in ogni momento della nostra vita, qualunque sia la nostra professione.(..). Non lontano da noi, nel mondo della riforma protestante, c’è un altro modo di concepire il lavoro, il guadagno e la vita, non migliore ma diverso. Il lavoro non è un castigo di Dio inflitto all’uomo, ma l’unico modo attraverso cui trovare salvezza. Non c’è nulla di sconveniente nel guadagnare, è la mancanza di guadagno, anzi, a essere stigmatizzata.(..). E Ora Veniamo alle terze vie. A quelle vie che non riusciamo ancora a contemplare. Le terze vie crescono all’interno delle società stesse, maturano dai suoi fallimenti e diventano visibili solo quando ormai adulte. Le terze vie sono fatte di allontanamenti, di spostamenti, di persone che vanno via a fare qualsiasi tipo di lavoro, da quelli che implicano alto grado di specializzazione, a quelli che presuppongono tanta buona volontà e capacità di adattamento.(..). E poi ci sono i Rom. Quelli che Matteo Salvini (un po’ ovunque) e Gianluca Buonanno da Corrado Formigli, hanno recentemente definito “rompiballe ai semafori” e “feccia della società”. Alle Invasioni Barbariche e a Piazza Pulita il pubblico ha applaudito. Il pubblico ha applaudito. Lo riscriverei altre cento volte perché davvero non potevo credere che a tali parole, così banalmente aggressive – l’aggressività di Salvini è semplice, basica, da ultras brillo, e non ha creato nemmeno una nuova grammatica d’odio come per esempio Marine Le Pen in Francia – il pubblico potesse applaudire. Una terza via che non è scelta, anche se molti la credono tale, con le leggende metropolitane dei rapimenti di bambini, dei denti d’oro, dei matrimoni opulenti, dei milioni che i rom tirano su a 5 centesimi alla volta. Ilaria Urbani, un’amica giornalista, ha scritto un interessante articolo su cosa viene scritto sulle carte di identità delle persone che vivono nel campo nomadi a Scampia: “Napoli, viale della Resistenza 185 Isolato NOMADI “. Isolato nomadi, ovvero ghetto, ovvero persone che vivono in un ghetto. E questo messo nero su bianco sul documento di riconoscimento, perché a nessuno sfugga quella diversità. Mi domando chi avrà dato ai funzionari del comune tali direttive. E Poi Mi Viene in mente un brano di un genio del pensiero nichilista contemporaneo, Gianfranco Marziano. Si intitola “I zincari”. Il protagonista, dopo aver subito una serie di furti attribuiti alla comunità locale di zingari, invece di radicalizzarsi e prendersela con loro, come farebbe un Salvini qualunque, va alla ricerca del campo rom e quando lo trova chiede: “Scusate, siete coi i zincari? Ma mica me ne posso venire con voi?”.
Roberto Saviano – l’antitaliano www.lespresso.it  - L’Espresso – 19 marzo 2015 -

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