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giovedì 26 marzo 2015

Lo Sapevate Che: Grandi Opere vecchi pirati...



La Corruzione è una guerra corsare combattuta con altri mezzi illeciti. Violenti quanti basta per depredare una nazione fingendo di avere le mani pulite. Questi pirati scorrazzano dal Nord al Sud pressoché impuniti; cambiano bandana e vessillo; razziano tutto quel che hanno a disposizione e restano sempre a galla Professionisti della mazzetta e boss del riciclaggio, un’alleanza perversa (..). L’ennesima Tangentopoli, scoperchiata con gli arresti effettuati lunedì 16 marzo, ripropone il desolante scenario di un Paese indifeso di fronte a tanta protervia. Ercolino sempre in piedi, il potente capo della “struttura di missione” (quale?) del ministero delle Infrastrutture, Ercole Incalza, è uno dei più longevi combattenti di quest’avventura piratesca. Non c’era bisogno di aspettare un eventuale avviso di garanzia, dunque, ora che la procura di Firenze ha reso nota l’inchiesta sulle ruberie delle Grandi Opere, per arrivare alla conclusione che Maurizio Lupi non potesse ricoprire l’incarico che gli affidò nel 2013 Enrico Letta e, un anno dopo, gli confermò Matteo Renzi. C’è un codice non scritto, quello della responsabilità politica, che dovrebbe precedere gli articoli del codice penale. Perché se la responsabilità di un reato di fronte alla legge è sempre e soltanto personale – e di questo dovrà rispondere chi è finito agli arresti – esiste pur sempre un livello di consapevolezza della propria condotta nello svolgimento di incarichi di governo.(..). Sin Dai Primi Giorni del suo insediamento Matteo Renzi è sembrato deciso nel procedere in questa direzione, nel ridimensionare lo strapotere di apparati fuori controllo e irresponsabili del oro operato. E’ un’opera necessaria, anche se le forme giuste non sono state ancora individuate. Sarà sufficiente la rotazione degli incarichi, auspicata da Antonio Di Pietro, l’ex pm che in politica ha collezionato insuccessi ma che su questi affari aveva vista lunga? (..). “Se La Corruzione non viene scoperta, significa che c’è un problema, nelle procure o negli inquirenti, e questo è anche specchio dell’inefficienza della magistratura”, ammette con onestà intellettuale Raffaele Cantone (..). Il presidente dell’autorità anti-corruzione non tace critiche anche ai suoi colleghi magistrati. Perché, se ci sono tante toghe impegnate con dedizione nel contrasto al crimine, altre – una minoranza, dice Cantone – non hanno fatto tutto ciò che potevano o, peggio, per collusione con poteri intoccabili.(..). In questa terra di mezzo cresce e prospera un contropotere criminal-finanziario. (..) : dai colpi di lupara ai coli di mazzette, così si combatte una guerra silenziosa quanto spietata per il controllo del potere affaristico-economico. Una guerra corsara, senza regole. E’ qui che si gioca la capacità di stratega del premier-segretario. Solo vincendola Matteo Renzi riuscirà davvero a cambiare verso all’Italia. Auguriamoci che ce la faccia.
Luigi Vicinanza – Editoriale www.lespresso.it-@vicinanzal  - 26 marzo – 2015 

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