Le Tracce Del Fascismo Che Ancora
Oggi Segnano L’Alto Adige
Gentile signor Serra, ho letto nel
numero del 10 maggio la Sua condivisibile risposta al lettore
E Mantelli relativa al progettato monumento a
Graziani. Vorrei esprimere la mia ammirazione
per la decisione del Presidente della Regione Lazio, il quale ha
espresso parere contrario.
I Sudtirolesi conoscono purtroppo per esperienza il
significato di un offensivo monumento del regie in città. Secondo ampia
opinione l’Amministrazione non avrebbe sufficientemente insistito per la sua
rimozione. L’opera fu anzi restaurata recentemente con denaro pubblico.
Eva Klotz.
Consigliere regionale della
Sud-Tiroler
Freiheit (Bolzano)
Gentile Eva
Klotz, so che lei rappresenta, con orgoglio e caparbietà, le istanze più
radicali, e più identitarie, dei sudtirolesi di lingua tedesca.
So anche che
la situazione politica e storica, nella sua terra, è complicata ed è stata, in
passato, anche molto dolorosa, cosa che rende difficile esprimere giudizi per
ci osserva da fuori, e da lontano, le vostre vicende. Ma capisco perfettamente
che le tracce del regie fascista le risultino detestabili, perché quel regime
provò a cancellare, per fortuna senza successo, le radici linguistiche e
culturali delle vostre valli e delle vostre città. Per questo pubblico
volentieri la sua lettera.
lapostadiserra@larepubblica.it - Venerdì di repubblica-31-5-13
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