Ma Quanta Fretta Nel Leggere Quel
Telegiornale
I miei dodici lettori (il nostro
scrittore più famoso diceva di
Averne venticinque: in proporzione, come
vedete,
largheggio) penseranno che sono fissato: ma la lettura
delle notizie, nei telegiornali di qualche nostra rete, sempre più mi affligge.
Sarà una mia mania, lo ammetto però lo stile di lettura mi sembra importante,
essenziale, come lo è la prosa di chi scrive nei giornali. E’ mai possibile che
i responsabili della rete non se ne occupino? A un telegiornale che ascolto
sovente alle ore 19, e avrete capito quale è, compare sovente un signore dalla
faccia simpatica: e legge il notiziario a una velocità supersonica. Non riesco
a seguirlo: perdo il filo, non capisco che cosa dice. Avrà fretta, chi sa: forse
trova che sono noiose le notizie che ci comunica, e vuole liberarsene
rapidamente. Ma perché non ha un po’ di considerazione per noi che ascoltiamo,
con l’intento di capire che cosa succede nel mondo?
Orbene: il suo ritmo di lettura è sempre lo stesso, da
mesi, da anni. Non se ne è accorto, il responsabile dell’informazione? Non gli
ha mai detto: per favore, leggi un po’ più lentamente, un po’ più piano? Il
ritmo di lettura dovrebbe essere deciso dalla direzione, non lasciato ai gusti
di chi legge: come è sorvegliata dal direttore la scrittura di una notizia. Il
signore di cui parlo si alterna con una signora, il cui ritmo, grazie al cielo,
è compatibile con le mie facoltà intellettuali. Lei sfoggia tuttavia un’altra
peculiarità: comincia una frase in modo promettente, poi rallenta all'improvviso, medita qualche tempo, riparte. Perché?
Direte che sono fissato, anche perché queste
osservazioni le ho già fatte altre volte. Ma la lettura alla radio o alla
televisione corrisponde alla scrittura in un giornale. E sulla scrittura, nei
giornali ben fatti, vigono regole, si danno disposizioni. Ho l’impressione
invece che alla nostra radio e televisione le regole non esistano: liberi
tutti. Segno, lasciatemelo dire, di una professionalità un po’ modesta.
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica – 14-6-13
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