Cucù…
(…)
Ma
eccoci qua.
Ah, che meraviglia questa Orsigna! E’ la mia stazione
finale. E’ il mio punto d’arrivo. E l’avevo intuito che dopo tutti i miei
grandi amori in Asia – il Vietnam, la Cambogia, la Cina, poi l’India – in fondo
l’Orsiglia sarebbe stato il mio ultimo amore. Mi ci sento così a casa, così
bene in questo abbraccio della natura allo stato puro, che è il più
bell’abbraccio di grandezza e di bellezza che puoi avere. Questa bellezza in
qualche modo ti entra dentro e ti dà una dimensione di qualcosa che non ti
appartiene, ma che è anche tuo e di cui sei parte.
Dinanzi a tutto questo la tua esistenza è una
piccolezza, è lo starnuto di una formica. La mia morte – pfft! È da ridere.
Pensa, in questo momento quanti uccellini muoiono, quante formiche vengono
pestate, quanti uomini muoiono di malattia, di vecchiaia, di violenza. Muoiono
tutti. Lo dice bene il dio Krishna, tutto quello che nasce muore e tutto quello
che muore nasce. Anch’io la fine la sento come un inizio. L’inizio è la mia
fine e la fine è il mio inizio. Perché sono sempre più convinto che è
un’illusione tipicamente occidentale che il tempo è diritto e va avanti, che
c’è progresso. Non c’è. Il tempo non è direzionale, non va avanti sempre
avanti. Si ripete, gira intorno a sè. Il tempo è circolare. E questo lo sento
così forte. Lo vedi anche nei fatti, nella banalità dei fatti, nelle guerre che
si ripetono.
(…)
Sento questa mia vita che sfugge, ma che non sfugge,
perché è parte della stessa vita di quegli alberi. Una cosa bellissima, il
disfarsi nella vita del cosmo ed essere parte di tutto. Questa mia vita non è
la mia vita, è la vita dell’Essere, è la vita cosmica di ci mi sento parte. Per
cui non perdo niente, staccandomi dal corpo io non perdo niente.
Allora, questa è la fine ma è anche l’inizio,
Tiziano Terzani – La Fine E’ Il Mio Inizio
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