Cancro da Sesso Orale
Caccia al Virus Mutante
Hpv
Dal summit mondiale le novità sul tumore
che ha colpito l’attore Michael Douglas
L’oncologo Airoldi: prevenzione e cure
Chicago.
“Ho avuto un cancro della bocca grave, ma sono guarito. Mi è venuto facendo
sesso orale”. La confessione del premio Oscar Michael Douglas, giunge a Chicago
nel corso del recente summit degli oncologi americani (Asco), con 30 mila
specialisti da tutto il mondo. La notizia è accolta con grande favore perché
interventi di questo tipo stimolano sia la diffusione di informazioni utili
alla prevenzione che il finanziamento delle ricerche. L’incidenza del tumore orofaringeo
da Hpv (lo stesso virus che causa il rumore del collo dell’utero) negli Usa,
secondo varie ricerche presentate anche qui all’Asco, è in drastico aumento:
tra il 1988 e il 2004 l’incremento è stato del 225%, salendo da 0,8 a 2,6 casi
per 100.000 residenti. Se non si ostacola la tendenza, tra pochi anni i casi di
tumore dell’orofaringe supereranno quelli del collo dell’utero. “ E di corretta
informazione e di ricerca ce n’è molto bisogno”, commenta Mario Airoldi,
direttore dell’Oncologia della Città della Salute e della Scienza di Torino,
presente a Chicago.
Qual è la situazione in Italia?
“Mancano
ancora dati precisi, ma vediamo un notevole aumento dei casi. Ci aspettiamo nei
prossimi anni che l’incidenza dei tumori orofaringei da Hpv salga dal 15% degli
anni 80 al 70% nei prossimi anni come è stato già in Svezia”.
La causa di questa ondata epidemica?
“Alla
base vi è l’Hpv, in particolare il ceppo 16, lo stesso virus causa del cancro
della cervice uterina. Oltre che sulle mucose sessuali, è presente anche sulla
pelle circostante e da l’ passa da soggetto a soggetto. Il profilattico
infatti, limita ma non annulla il rischio di contagio. Da sempre è diffuso in
tutta la popolazione, che in genere lo elimina in pochi anni con l’immunità.
Innesca un tumore solo in alcuni soggetti predisposti, per costituzione
genetica e/o per crollo immunitario da stress”.
S’è parlato di modificazioni dei
comportamenti sessuali.
“Più
probabile invece che si sia verificata una mutazione degli Hpv, ceppo 16 in
particolare, che li ha resi più capaci di
innescare il cancro. E’ insorta in Svezia. Da lì l’aumento del tumore
virus-indotto è passato negli Usa e poi in Europa, dove vi è ora l’incremento
dei casi”.
Sono curabili?
“Per
fortuna l’85% dei malati guarisce con cure mediche e radioterapia. Solo nel 15%
recidiva e richiede l’asportazione, con mutilazioni spesso invalidanti perché
queste strutture anatomiche sono determinanti per parlare, inghiottire e bere.
Proprio per questo è importante distinguere i tumori dell’orofaringe da Hpv,
dagli altri, che richiedono sempre l’asportazione, perché insensibili alle cure
mediche. Si rischia di rendere invalido grave un malato che poteva invece
essere ben curato con le sole cure mediche”.
Prevenzione?
“Purtroppo
il vaccino anti Hpv, che protegge proprio dai cappi 16 e 18, pur essendo da
tempo gratuito per le ragazze, ha raggiunto una copertura insufficiente per
essere un buon ostacolo alla diffusione dell’Hpv. Si sta valutando anche
l’opportunità di vaccinare i maschi”.
Arnaldo
D’Amico – La Repubblica – 11-6-13
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