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giovedì 13 giugno 2013

Lo Sapevate Che: " Mi si è Ristretta la Casa!...


Aiuto, Mi Si E’ Ristretta La Casa:
Ora Butto Tutto

Applicare a se stessi il downsizing, o il downahifting: ne o scritto più volte, anche su questa rubrica. Adesso mi tocca praticarlo di persona, su me stesso, e son dolori.
Restringersi, letteralmente: vivere in meno metri quadrati, con meno cose. Buttare via, senza pietà, anche quello che sembrava necessario. Downsizing fu usato prima nel mondo delle aziende, per illustrare le ristrutturazioni che rimpiccioliscono a colpi di licenziamenti. Lo si applica anche alla vita delle persone, delle famiglie. La crisi ha imposto tagli di consumi, un abbassamento del tenore di vita, rinunce più o meno grandi.
Qui i America si aggiunge una vera rivoluzione negli stili abitativi. E’ legata anche all’evoluzione demografica. I baby boomer, la generazione tra i 47 e i 67 anni, voltano le spalle all’American way of life fatta di villette con giardino, nei sobborghi residenziali. Un po’ per cambiamento di gusti, un po’ per necessità economiche, tornano ad abitare nei centri cittadini. Tagliano le spese di trasporto, di riscaldamento, di manutenzione. Ma devono adattarsi a vivere in una metratura molto più piccola. I figli, idem: per un mix di ristrettezze economiche e stili di vita, preferiscono le città e si adattano a spazi minimi, appartamenti-loculi, coabitazioni affollate.
Per me lo stacco netto coincide con un ricongiungimento coniugale, dopo anni mia moglie lascia San Francisco e viene a vivere con me a New York. Lieto evento che conclude un periodo di ben altri disagi, ma questo cambiamento non è indolore. Al posto di due redditi ce n’è uno, almeno inizialmente. Al posto di un abitante, ce ne sono due, nell’appartamento. A Manhattan i metri quadri non si sprecano. Comincia la caccia furiosa al superfluo, per far vivere due esseri umani nello spazio che era occupato da un single.
“Downshifting – leggo nella definizione di Wikipedia – è un comportamento sociale o una tendenza collettiva, per cui gli individui adottano modi di vita più semplici, per sfuggire al materialismo ossessivo, per ridurre lo stress e i danni psichici che ne derivano. S’intuisce che i collaboratori di Wikipedia fanno il tifo per il downshifting, lo vedono come un’evoluzione positiva. Lo è senz’altro, quando avviene per scelta volontaria. E’ più difficile esaltarlo se coloro che sono costretti ad autoridursi lo fanno sotto il peso di licenziamenti, tagli alle pensioni, e si privano dell’essenziale.
Non è ancora il mio caso, per fortuna, e tuttavia quel “consumo frugale” di cui sono un sostenitore, stavolta mi tocca nello spazio vitale. Razionare i metri procapite, impone delle discipline faticose. Bisogna darsi delle regole, per la mancanza degli oggetti personali, la rottamazione delle cose di famiglia.
Per i libri, teoricamente mi aiuta l’evoluzione tecnologica: li posso scaricare sul Kindle e sull’iPad, dove  occupano spazio solo virtuale. Ma centinaia di volumi i hanno accompagnato nel mio nomadismo globale tra Europa America e Asia, alcuni introvabili nelle librerie, forse non saranno mai ebook, sono legati a ricordi di vita e di lavoro.
Mi dò la regola spietata: se un libro ha meno del 50% di probabilità che io lo riprenda in mano, va buttato (proprio buttato, ahimè, per i tagli di fondi sono sempre meno le biblioteche che accettano donazioni). I vestiti subiscono un vaglio simile: quante probabilità che quella giacca io la rimetta almeno trenta, quaranta volte in un anno? Dalle scarpe alle stoviglie di cucina, dai “servizi buoni” (regali di nozze!) ai ricordi d’infanzia dei figli, dai quadri alle foto incorniciate, nulla può sottrarsi alla decimazione. Non devo concedermi debolezze o indulgenze: sull’altra costa, a San Francesco mia moglie in questo istante sta facendo sacrifici superiori. Sembriamo Noè che deve scegliere cosa portarsi sull’Arca? Certo che ci sarà un futuro, dopo il diluvio.
Ha ragione Wikipedia, questa è la via della saggezza. Per ora siamo troppo indaffarati a riempire scatoloni per la raccolta differenziata o per gli enti filantropici che riusano le nostre cose. La saggezza non arriva gratis.

Federico Rampini – Donna di Repubblica – 8-6-13

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