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venerdì 14 giugno 2013

Lo Sapevate Che: La Falsificazione...


L’Età Della Falsificazione

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L’antenato dell’obsolescenza programmata è l’adulterazione dei prodotti, una forma di imbroglio sulla qualità o sulla qualità o sulla quantità per abbassare i costi e, accessoriamente, stimolare la domanda. L’imbroglio ha sempre accompagnato lo scambio commerciale, il cui fondamento segreto è acquistare al prezzo più basso possibile e rivendere a quello più alto. E’ grande la tentazione di barare un poco per aumentare il profitto. E’ uno dei motivi della condanna del commercio da parte di Aristotele. Ma fintanto che lo scambio riguarda beni indispensabili come il cibo, distrutti al primo uso, oppure opere eccezionali non riproducibili come i dipinti, le sculture o altri prodotti usciti dalle botteghe di artigiani o artisti, il rinnovo della domanda è assicurato automaticamente, senza nessun bisogno di accelerarlo. L’imbroglio in questo caso, se c’è, può riguardare piuttosto un difetto nascosto o la qualità della materia prima. Fu il caso, per esempio, della corona votiva che un orafo aveva realizzato per Gerone, tiranno di Siracusa. La frode fu smascherata da Archimede infatti, entrando nel bagno, intuì che il suo corpo riceveva dall’acqua una spinta uguale al peso del volume d’acqua spostato. Allora andò a prendere la corona, la immerse nell’acqua e confrontò il peso del volume spostato con quello della corona e dell’oro equivalente, smascherando l’orafo.
Il difetto incorporato fin dall’ideazione del prodotto dunque non è, come a volte si sostiene, il frutto della Grande Depressione, che pure ha dato luogo alla sua teorizzazione e sistematizzazione; esisteva fin dalle origini del commercio e del traffico mercantile, ma ha assunto una diffusione considerevole a partire dal XIX secolo.
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Serge Latouche – Usa E Getta – Le follie dell’obsolescenza programmata -  

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