Finiremo, Ma Non Andremo All’Inferno
Finiremo. No all’inferno, finiremo e basta. Termine.
Inferno come termine. Infinita finitezza, la grossolana lascia il posto alla
fine. Bella e sottile come la sua differenza. Stile, forse non dolce e non
nuovo, ma classe, di un riformatorio (purgatorio). Sciocco e da paperi dir che
l’inferno è Qui. Noi siam quel qui, come tutti i fratelli inferni di mente, e
ben più di tre, numero perfetto per chi si sente in paradiso, puntiglioso e
fiscale. Nati, condannati, ustionati, finiremo col far una fiammata
(autocombustione), non tra le fiamme e loro lingue, che non bruciano perché
bagnate, parlate. Quando avremo un soffio di voce, fatui, spegneremo i fuochi.
Se racconti, diabolicamente, il diavolo ascolta e ti salvi con l’inenarrabile.
Acqua (paradiso), fuoco (inferno), fuochino (purgatorio)…Ci siam vicino…Manca
poco? Di poco ce n’è un sinifini, mi manca Tanto! “Ars arsi”, l’arte di ardere: d’amore e/o di desiderio
e/o di odio e/o o/e o/o e/e o/o…Non conosciamo il finale? Peccato, immortale!
Alessandro Bergonzoni – Venerdì di Repubblica –
14-6-13
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