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giovedì 13 giugno 2013

Lo Sapevate Che: Il Parroco con Moglie e Figli...


Ecco Che S’Avanza Un “Signor Parroco”
Con Moglie E Figli

Preparatevi a vedere, in un futuro molto prossimo, le case parrocchiali
Cattoliche abitate in modo diffuso da ministri di culto sposati e con figli. Il sacramento dell’Ordine, quello che permette la celebrazione
Dei sacramenti, è diviso in tre gradi: diaconato, presbiterato ed episcopato e solo gli ultimi due sono riservati esclusivamente ai battezzati celibi. La scelta se restare senza moglie e figli viene effettuata dal candidato all’Ordine quando riceve il diaconato. E chi è già sposato al momento dell’ordinazione diaconale, resta “diacono permanente”: può accedere al secondo grado, ossia al sacerdozio, solo se resta vedovo. I diaconi permanenti rappresentano oggi una realtà in forte espansione nel mondo cattolico, basti pensare che nel decennio dal 2001 al 2011 sono aumentati del 40 per cento passando da 20 mila a circa 41 mila unità. I numeri, però, dicono anche altro.
La crescita più vigorosa di ministri di culto cattolico con famiglia sta avvenendo proprio in Europa e nel Nord America. Nel Vecchio Continente in dieci anni da novemila sono diventati quasi 14 mila, il 43 per cento in più. Nel Nuovo Continente dai 19.100 ordinati del 2011 si è arrivati ai 26 mila del 2011. Europa e America totalizzano, per il momento, il 97,4 per cento dei diaconi permanenti. Il restante 2,6 per cento è suddiviso tra Africa ed Asia, i due continenti che non soffrono né per denatalità né per carenza di candidati al sacerdozio. Certo, le cifre indicano anche come la presenza territoriale della Chiesa sia cambiando progressivamente fisionomia e come sia destinata ad essere affidata ai diaconi permanenti. Un processo già avviato in molte diocesi italiane, soprattutto al Nord, dove di pari passo si stanno sperimentando le “unità pastorali”, nuove forme di comunità che vedono i sacerdoti raccolti al servizio di un gruppo di parrocchie presidiate ed amministrate da diaconi.
Così, piano piano, la figura del “signor parroco” ammogliato e  padre di famiglia si sta introducendo anche sul nostro territorio. Al momento, questi piccoli passi verso la ripresa anche nella Chiesa Latina dell’ordinazione di “ministri uxorati” (in ecclesiastichese, anche i preti sposati si chiamano così), abbastanza usuale fino alle soglie del Concilio di Trento, sembra procedere senza scosse. Se e quando si giungerà a conferire il sacerdozio a quei “viri probati” (uomini affidabili), che magari dopo qualche anno di diaconato permanente danno prova di saper guidare le proprie comunità cristiane, è presto per dirlo. Quello che è certo, è che la base cattolica sembra più preparata dei chierici ad affrontare i cambiamenti che i tempi e l’evoluzione demografica e culturale della Chiesa Cattolica suggeriscono con pressante necessità. E che le recenti vicende della curia romana rendono drammaticamente urgente.

Filippo Di Giacomo – Venerdì di Repubblica – 31-05-13

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