(…)
Eppure quando penso alla coca, la prima cosa che vedo
Dinanzi a ne sono agili barche erranti per gli oceani.
E’ qualcosa di più compatto, onnipresente, elementare.
E’ la merce, la merce per eccellenza che attira come una calamita ogni altra. Frutto
di altri frutti, unico parassita che moltiplica per mille il valore delle carni
in cui si è incistato, vettore proteiforme del prodotto di ogni commercio.
Rivedo la distesa dei container nel porto di Napoli, il giallo della Msc, il
grigio della Cosco, il logo azzurro della Maersk, il verde della Evergreen, il
rosso della “K” Line, e tutti gli altri enormi mattoncini Lego smontati e
rimontati dalle pinze dei gruisti in architetture mobili. La pura geometria, il
cromatismo elementare che cela e racchiude tutto ciò che può essere venduto,
comprato e consumato. E tutto o quasi tutto può fungere da ospite involontario
o complice della sostanza bianca.
Sembra paradossale, ma anche la merce più occulta non
può fare a meno di un proprio logo. Il branding prende origine dai capi di
bestiame marchiati a fuoco per distinguerli da quelli di altre mandrie. Così i
panetti di cocaina vengono contrassegnati per certificarne l’origine, ma anche
per smistare ogni partita verso l’acquirente giusto quando i grandi broker organizzano
megaspedizioni indirizzate a diversi destinatari. Il logo per la cocaina è in
primo luogo simbolo di qualità. Non si tratta di un vuoto slogan pubblicitario,
ma di una funzione fondamentale: il marchio tutela l’integrità di ogni singolo
panetto e con esso i narcos garantiscono di esportare esclusivamente sostanza
trattata in purezza. Il buon nome del cartello è prioritario. Appare molto più
importante del rischio di essere facilmente ritracciati qualora il carico
finisca nelle mani sbagliate, rischio d’impresa come un altro. In più non è
casuale che i trafficanti scelgano spesso di adottare i simboli delle marche
più richieste e popolari. La loro merce anonima, in fondo, è il prodotto di
consumo voluttuario per eccellenza; e vale quanto, messi insieme, tutti i brand
che le persone di tutto il mondo acquistano o sognano di acquistare.
(…)
Roberto Saviano -
ZeroZeroZero
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