Quel Sentimento Ambiguo Che Spinge Una Donna Etero
A Illudere
Un’Amica Gay
Ho 38 anni,
separata senza figli, etero da sempre, da un anno mi sono innamorata di una
donna entrata nel gruppo di amici comuni. Purtroppo la mia lei o non ha capito
cosa mi stava succedendo o è stata ambigua, perché mi ha “assecondata”
parecchio con messaggi, sguardi e contatti fisici che a me parevano ben più che amichevoli. Posso aver
enfatizzato i suoi comportamenti, e sempre più certa di essere ricambiata, ho
aumentato il “corteggiamento”, dolce e garbato, che lei apprezzava, dicendo di
essere commossa per tanto amore, salvo poi ritrarsi, sul filo dell’ambiguità.
Mi ha anche raccontato di due sue amiche etero che hanno scoperto di amarsi e
deciso di affrontare insieme questo percorso nuovo e bellissimo.
Ho pensato a un chiaro messaggio indiretto, di una
persona sconvolta come me e in difficoltà, e violentando la mia timidezza e le
mie paure, mi sono fatta avanti, limitandomi però ad osservare che trovavo
questo avvenimento delicato e molto bello e che anche a me con una persona
speciale, poteva capitare, chissà a lei.
La risposta è stata chiara e pesante come un macigno,
“sei una cara amica e ti voglio bene, forse hai capito male, io sono
tradizionalista, la prossima volta sto attenta a raccontare i fatti altrui”.
Poi mi ha gelato dicendo di aver capito benissimo cosa intendevo. Sono rimasta
annichilita, perché in altre circostanze ci siamo raccontate cose più ambigue,
e lei a dire “mai dire mai”.
A quel punto sono sparita mantenendo solo i rapporti
formali per via del comune gruppo di amici, anche perché sono stata malissimo
al pensiero di aver frainteso e pensavo che lei mi avrebbe cancellata. Con mia
grande sorpresa, forse non ha compreso le mie difficoltà o se ne frega, perché
continua imperterrita ad abbracciarmi “a tutto corpo”, cingermi la vita, darmi
baci sul collo, procurandomi una sofferenza e un imbarazzo senza fine. Ho tanto
criticato gli uomini e mi ritrovo confusa e stordita da una donna che non
comprendo.
Roberta – Roma
Ho ricevuto
lettere simili alla sua e non so mai cosa dire perché dell’amore tra donne si
parla molto meno di quello tra uomini. Conosco le due ragazze che si sono
sposate in abito bianco in Spagna di cui si è occupata la cronaca, ma le so
insieme da sempre, compagne e madri felici. Conosco un’importante signora che,
diventati grandi i figli, ha lasciato il marito ed è andata a vivere con la sua
compagna. Ma non so come e quando sia scattata questa diversa e nuova emozione.
Negli anni 70 poi era dovere femminista provare ad amare un’altra donna, ma
spesso si trattava di passeggeri impegni, diciamo “politici”.
Mi piacerebbe
che qualche donna che si credeva etero e si è innamorata, ricambiata, di
un’amica pure lei etero, mi scrivesse per aiutarmi a capire.
Se penso agli
uomini, capita, mi raccontano, di etero che si lasciano sedurre temporaneamente
da un gay. Ma ho anche coppie di amici uomini, insieme da anni, che prima
avevano una moglie, con cui continuano a condividere l’amore per i figli. La
spiegazione più ovvia è che probabilmente siamo bisessuali e solo raramente ce
ne accorgiamo. Quanto a lei signora, è vero che tra donne ci sono spesso
affettuosità, baci, abbracci e tenerezze, che però non implicano sesso. Ammesso
che lei abbia equivocato, la sua amica, dopo averla lusingata magari
innocentemente, e poi duramente respinta, dovrebbe smetterla di provocarla: a
meno che le voglia bene e voglia indurla a mantenere tra voi l’amicizia.
Natalia
Aspesi – Questioni di cuore – Venerdì di Repubblica – 31-5-13
Nessun commento:
Posta un commento