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sabato 22 giugno 2013

Lo Sapevate Che: "Guarda Chi C'è..."


La foca monaca avvistata di nuovo nel Mediterraneo. Merito di una collaborazione con i pescatori. E ottimo segno per la salute del mare.

Nell’antica Grecia erano sotto la protezione di Poseidone e Apollo, l’Odissea le cita, la loro immagine è sulle monete del 500 avanti Cristo. Hanno perfino dato il nome a una città: l’antica Phocacea, in Asia minore. Poi sulla foca monaca, la più rara del mondo, si è abbattuta una caccia spietata che l’ha spinta sull’orlo dell’estinzione. Adesso si è riaffacciata in Italia.
Certo, la presenza è ancora timida, appesa al filo di una precaria sopravvivenza, ma è stata documentata da un monitoraggio condotto dall’Ispra e dall’area marina protetta delle Egadi.
“Dopo decine di segnalazioni abbiamo deciso una ricognizione sistematica delle nostre coste per individuare le grotte in cui era probabile il suo passaggio, racconta Stefano Donati, direttore dell’area marina protetta delle Egadi. “Abbiamo predisposto trappole fotografiche, strumenti attivati da sensori che scattano immagini anche al buio usando gli infrarossi. E sono arrivate le prove del ritorno di questo straordinario mammifero”.
La minaccia di estinzione è tutt’altro che rientrata: non è stato possibile capire quante foche monache abbiano fatto ritorno, potrebbe anche essere una sola. Ma è uno spiraglio per la sopravvivenza di un animale che abita il Mediterraneo da 5  milioni di anni ed è ridotto a circa 400 esemplari sulle coste di Grecia, Turchia, Tunisia e Marocco.
“E’ un segnale di speranza ed è importante sia stato reso possibile dalla categoria che aveva avuto grandi responsabilità nella caccia alla foca monaca: i pescatori”, aggiunge il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando. “Ci siamo organizzati per riparare i danni prodotti alle reti dalla foca e i pescatori si sono trasformati in custodi, perché la presenza di questo antico mammifero è un segnale di qualità del mare. E porta turismo”.

Antonio Cianciullo – Venerdì di Repubblica – 15-6-13 

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