Quelle Macchinette Che Ci Mangiano I
Soldi E Un Po’Anche l’Anima
Caro Serra, le famigerate macchinette
mangia-soldi affollano sempre di più le nostre città, rubando anime, energie e
persone a una vita consapevole. Vivendo nelle vicinanze di questi nefasti non è
difficile incontrare persone che vivono questo
nuovo vizio capitale come ragione di esistenza quotidiana. Rinunciano ai
bisogni primari pur di entrare in sintonia con delle macchine che garantiscono
solo il benessere di chi le gestisce, soprattutto di chi le usa per coprire,
ripulire, rendere circolante un fiume di denaro illegale. Si distruggono famiglie,
mentre lo stesso Stato fa ricorso per l’ennesima volta al “vizio” per
rimpinguare le sue finanze. Chiudendo un occhio sulla provenienza di questa
nuova fonte di tassazione. Con quello stesso spirito, associazioni e circoli
ospitano le macchinette; e se da una parte questo permette di tirare avanti,
magari proseguendo in meritorie finalità, dall’altra indicano un percorso senza
speranza.
Un
percorso lontano da quello spirito ricreativo, ma anche solidale e di
costruzione sociale che sarebbe alle fondamenta della loro esistenza. L’esempio
più volte citato del Circolo Arci di Casale a Prato è sintomatico di una
sensibilità che deve essere portata alla ribalta.
Luca
Soldi – Prato
La diffusione incontrollata a capillare
dell’azzardo è una questione enorme.
Una tragedia sociale,
una devastazione non solamente economica
ma spesso psicologica e neurologica del quale si parla davvero troppo poco. Il
circolo Arci di Casale ha bandito le macchinette dalla sua sala giochi, ma il
lettore Soldi segnala che sono molti i circoli ricreativi che si sentono in
qualche modo “costretti”, per ragioni di bilancio, ad ospitare le infernali
macchine succhia soldi e succhiavita. Non sono di cultura proibizionista, e
quanto al gioco d’azzardo lo considero tra i tanti inevitabili vizi umani da
legalizzare; ma legalizzare è l’esatto contrario di liberalizzare. Significa
portare alla luce del sole, in luoghi gestiti e gestibili (i casinò, per
esempio), il gioco e i giocatori. L’attuale, folle proliferazione di sale e
salette da gioco ovunque, in ogni bar e in ogni strada, ci sta trasformando in
un Paese-bisca. E’ un segno evidente di degrado sociale e dell’onnipotenza
potenza economica e politica della malavita organizzata.
Michele Serra – Venerdì di Repubblica –
14-6-13
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