Da Scalfari a Napolitano fino a Letta e
Renzi
“Così Cambierà L’Italia”
“Ricominciare”
o “vivacchiare”, La scelta da compiere, per la poltica italiana smarrita nel
suo labirinto, sta in questa alternativa. Far ripartire l’Italia, ricostruendo
su basi credibili e leadership affidabili il rapporto con un’opinione pubblica
sempre più impoverita e disincantata. Oppure galleggiare sulle piccole e grandi
miserie del Paese, rinunciando al cambiamento del sistema
politico-istituzionale e del paradigma socio-economico. Non c’è momento più
propizio, per ragionare di questo tempo sospeso dal quale possiamo uscire
trasformati o condannati per sempre. Dalle elezioni di febbraio è uscita
un’Italia paralizzata e frammentata in tre “minoranze si blocco”, senza i
numeri per governare e persino per eleggere un presidente della Repubblica.
Questo “stato d’emergenza” ha prodotto
uno “stato d’eccezione”. La conferma di un Capo dello Stato uscente, per
la pria volta nella storia repubblicana. E la nascita di un governo di larghe
intese tra Pd e Pdl, per la prima volta dopo quasi vent’anni di conflitto
permanente tra i due poli. Cosa può nascere, dal combinato disposto di queste
due “anomalie” necessarie e necessitate? Nei quattro giorni di Firenze, a
Repubblica delle Idee, proviamo a cercare una risposta. Cerchiamo una risposta
parlando con l’uomo-simbolo dell’unica istituzione che in questi anni difficili
non ha mai smarrito la rotta dei valori civici e dei principi repubblicani,
cementati dalla nostra Costituzione. Gorgio Napolitano, intervistato da Eugenio
Scalfari, ripercorrerà gi eventi di questa eterna transizione italiana. Fino ad
arrivare alla svolta drammatica di questi ultimi mesi, in cui ha dovuto
accettare la proposta che, per età anagrafica e per opportunità politica, non
avrebbe mai voluto ricevere il secondo mandato alla presidenza della
Repubblica. Un compito gravoso, che ha deciso di adempiere a una sola
condizione: che il suo “sacrificio” serva ad accompagnare la stagione
costituente delle grandi riforme. Cerchiamo una risposta parlando con
l’uomo-simbolo di un’inedita e “stranissima maggioranza”, che quelle grandi
riforme dovrebbe pensarle e proporle al Parlamento. Enrico Letta, intervistato
da Ezio Mauro, racconterà gli obiettivi e gli ostacoli del suo “governo di
servizio”, che mette insieme per la prima volta centrosinistra e forze
populiste (di cui traccerà una delle sue “mappe” Ilvo Diamanti, nella tavola
rotonda insieme a Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky). Culture diverse e
nomenclature alternative, costrette dalla fase a collaborare e cercare un
minimo comune denominatore, sulle riforme della politica e della legge elettorale, sulle misure per lo sviluppo
e per il lavoro.
Cerchiamo
una risposta parlando con l’uomo-simbolo di questa “missione impossibile”, in
cui si devono far convivere il rigore finanziario e lo sviluppo economico.
Fabrizio Saccomanni, ministro del Tesoro, spiegherà quali margini ha oggi
l’Italia, appena uscita dalla procedura d’infrazione inflitta della Ue, per
allentare la morsa fiscale e indirizzare risorse sul lavoro. Cerchiamo una
risposta, infine, parlando con l’uomo-simbolo di un’istanza profonda di
cambiamento, che taglia trasversalmente il Palazzo e il Paese. Con il sindaco
di Firenze Matteo Renzi (insieme a Claudio Tito) proveremo a declinare la sua
“fase due”. Che lo porta alla costruzione di una futura premiership destinata a
collidere qui ed ora con il governo Letta, cui chiede proprio di “non
vivacchiare”. Ma che gli impone fatalmente di andare “oltre la rottamazione” e
di riempire di contenuti la sua proposta politica, per un Pd progressista e
finalmente autosufficiente. Capace di intercettare e rappresentare quella
“Italia in movimento” di cui parleranno, in un Dialogo della domenica, Enrico
Deaglio e Michele Serra. Capace di parlare un linguaggio nuovo, semplice e
diretto (non più quello dei politici “di professione”, sul quale ragioneranno
Francesco Bei e Filippo Ceccarelli, nella “Officina” del sabato dedicata al
tema “Sopra e sotto la politica”). Senza cedere alla “Rassegnazione” di cui
parlerà Francesco Merlo. Non sappiamo se le risposte arriveranno. Ma mai come
oggi siamo convinti che sia doveroso cercarle.
Massimo
Giannini – La Repubblica
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