Il Videogame Che Si Muove
A Onde Cerebrali
Un videogame che si gioca stando immobili, tenendo gli
Occhi incollati allo schermo e concentrandosi. Brain Pong, così chiamato perché utilizzato per la prima volta sul rudimentale videogame Pong, consiste in un apparecchio che, posto sulla testa del giocatore, è in grado di leggerne le onde cerebrali e di tradurle in comandi per il gioco.
Niente tastiera o joystick, dunque:
per giocare a ping pong basta collegare delle cuffie per la registrazione dell’attività cerebrale (per il prototipo sono state usate le MindWave della NeuroSky, costo 8° euro circa) a un laptop, a sua volta collegato a un maxischermo: per muovere la racchetta virtuale bisogna concentrarsi sulla pallina luminosa per “ tentare di colpirla”. I giocatori non devono pensare “su” e “giù” ma fissare intensamente e il più a lungo possibile il punto luminoso che corrisponde alla palla: solo così la racchetta si muoverà nella direzione sperata. Se chi gioca si distrae, la racchetta rimane immobile, assicurando la vittoria all’avversario. “L’idea di controllare qualcosa solo con il pensiero sembra un soggetto da fantascienza anni 50” spiega uno dei realizzatori, Justin Levinson, membro del collettivo Hack Manhattan, composto da 19 architetti, ingegneri, programmatori e creativi, gli stessi che hanno inventato la stampante in 3D. Il videogame che si gioca con il pensiero, non ancora in commercio ma già presentato al Figment public art show di New York non è però una novità assoluta.
Nel 2006 al CeBit di Hannover interface, un sensore che registra l’attività elettrica cerebrale e la trasmette al computer, che la trasforma poi in comandi di controllo del dispositivo. E pochi mesi fa due studenti della Cornelf University hanno sviluppato un analogo programma che permette di giocare a baseball col pc.
(sara ficocelli) – Venerdì di Repubblica 29-6-12
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