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lunedì 30 luglio 2012

Lo Sapevate Che: I Masai in passerella....

Quando L’”Etnico”
E’ Un Po
Colonialista

I Masai vanno in passerella agli Uffizi e l’etnico diventa coloniale. Anzi colonialista.

E’ successo a Pitti Immagine Uomo 2012, durante il delifè del noto stilista Stefano Ricci ispirato ad atmosfere africane. Otto guerrieri tanzaniani in costume tribale sono entrati nel corridoio di Ponente del glorioso museo fiorentino e hanno fatto ala ai modelli in sahariana. E non è tutto. I fieri nomadi africani il giorno successivo hanno sfilato in corteo tra le esclusive boutiques di via Tornabuoni, sotto lo sguardo divertito e incuriosito dei turisti.
E’ la trasformazione dell’altro in un accessorio esotico. In una merce rara. Indipendentemente dalle intenzioni degli organizzatori. Una versione riveduta e corretta delle parate di “selvaggi” armati di archi e frecce che erano la grande attrazione delle esposizioni universali tra Otto e Novecento. O dell’esibizione dei nativi delle colonie nei circhi e nei giardini zoologici. E perfino nelle vetrine dei negozi di moda, tra piume di uccelli del paradiso e composizioni di frutta tropicale.
C’è un filo rosso che lega questi episodi. Che hanno in comune un’idea della’altro come oggetto. Di spettacolo o di business. Di razzismo o di simpatia. Ma comunque oggetto. Da sfruttare o da ammirare, poco importa. Cose, non persone. Gadget, non individui. Fatti per soddisfare il voyerismo di un Occidente che ha ancora sul naso gli occhiali dell’imperialismo.
Marino Niola- Venerdì di Repubblica 29-6-12

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