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giovedì 12 luglio 2012

Lo Sapevate Che: Balo Ha Fatto Scoppiare La Cerottomania



Dopo lo spogliarello di Super Mario, dilaga la moda delle strisce che curano i dolori muscolari.

Il cerotto blu sulla schiena, la moda dell’estate.
Scorte esaurite in molte farmacie: lo strip di Balotelli ha contagiato gli italiani.

Cosa sono quei cerotti sulla schiena di Balotelli? La domanda è risuonata in milioni di case, quando Super Mario, dopo aver messo a segno contro la Germania il secondo gol nella vittoriosa semifinale degli Europei, si è denudato mostrando una muscolatura da Hulk con delle strane strisce azzurre. Che da quella magica notte stanno spopolando anche nei parchi cittadini per i cultori della corsetta scaccia pancia, sui campi da tennis e in palestra. Specie tra chi è alle prese con quelle infernali macchine che dovrebbero scolpire muscoli che ogni tanto cedono rovinosamente. Insomma, è scoppiata la cerotto mania. E la gran corsa verso l’utilizzo di questi feticci colorati si è scatenata anche negli studi di fisioterapisti e osteopati: guai a “trattare” i clienti solo con le mani, senza lasciare poi addosso quel variopinto e miracoloso ricordino che tutto può.
L’applicazione chiamata “kinesio taping” non rilascia alcun medicamento e serve a decomprimere la zona del corpo malandata poiché attiva i recettori, provoca una risposta vasodilatatoria e la conseguente diminuzione del dolore dopo qualche giorno.
La terapia sviluppa la sua efficacia biomeccanica attraverso l’attivazione dei sistemi neurologico e circolatorio. Quello portato alla ribalta da Mario Balotelli (e che in Italia-Inghilterra spuntava dalla maglia di Buffon) va ad arricchire la galleria dei cerotti miracolosi: contro il mal di mare e per smettere di fumare, ma anche anticoncezionale, oppure posizionato sul naso per assicurare una migliore respirazione.
Le applicazioni del Kinesio taping sono molteplici: quella strisciolina, che a seconda della forma con cui viene tagliata può lavorare a livello superficiale (ad esempio con un disegno a cinque dita) o sui muscoli paravertebrali (strisce larghe come quelle sulla schiena di Balotelli), funziona per le contratture muscolari, il tunnel carpale, la lombalgia (il probabile fastidio di Balotelli in quella partita), l’artrosi cervicale, la tendinite e l’epicondilite.
Ma, applicato in un certo modo da chi ha frequentato corsi post-universitari (il fai-da-te non è né previsto né assolutamente consigliato), può essere utile anche per rendere più stabile un ginocchio ballerino o per tutelarlo dopo in’operazione al crociato anteriore.
4 giorni E’ la durata massima di applicazione del cerotto consigliata dai fisioterapisti.
Così dopo quella serata si è scatenata una vera e propria moda: quest’estate prepariamoci a vedere sbucare dai bermuda e su schiene abbronzatissime quelle strane decorazioni che fanno già tendenza, come il bracciale Power Balance che ha spopolato un paio di anni fa dopo essere stato visto al polso di Shaquille O’Neal, Rubens Barrichello, Cristiano Ronaldo e poi persino di Silvio Berlusconi.
Nel nostro Paese la comparsa del cerotto magico risale alle Olimpiadi di Torino 2006, ma si è diffuso in maniera più capillare a partire dalle Universiadi dell’anno successivo. I privati con qualche dolorino di troppo e gli sportivi della domenica li usano invece da un paio di anni.
Le striscioline che ripristinano le funzioni muscolari e linfatiche compromesse dallo sforzo sono state sviluppate a partire dal 1973 da un chiropratico e agopuntore giapponese, Kenzo Kase. Il bendaggio è realizzato con un particolare tessuto elastico a base di cotone prodotto su autorizzazione dello stesso Kase.
Nel 1999 la tecnica ha preso anche la strada dell’Italia grazie all’autraliano David Blow che ha perfezionato il taping neuro-muscolare (Tnm), utilizzato da Federica Pellegrini e Flavia Pennetta. La differenza è sottile come il cerotto: se il prodotto giapponese privilegia la compressione della parte sofferente, quella di Blow agisce maggiormente sul versante della decompressione,  creando un punto di minor tensione tra cute e sottocute, tra muscolo e tendine.
Inutile dire che, dopo quelle immagini, tutti vogliono il cerotto
Balutelli. Il colore, secondo alcuni, sarebbe indifferente. Secondo altri invece il nero rilascerebbe in maniera ottimale la colla che funge da reagente naturale, mentre quelli neutri sarebbero meno efficaci. Alle persone di una certa età vengono proposti color carne, ma sempre più spesso la richiesta fatta al fisioterapista o all’osteopata è la stessa: “Lo vogliamo azzurro come quello di Super Mario”

E’ molto indicato soprattutto per la schiena

5 domande a Barbara Benech fisioterapista

Barbara Benech, laurea in fisioterapia e osteopatia conseguita a Lione, tempo fa ha frequentato a Milano i corsi di taping neuro-muscolare e di linfotaping tenuti dal “guru” australiano David Blow.
Un preparato davvero miracoloso?
“Viene applicato come coadiuvante del trattamento fisioterapico e, anche se il suo effetto non può essere misurato con certezza, in certi casi si dimostra altamente efficace”.
In quali, in particolare?
“Secondo la mia esperienza è molto indicato nei casi di lombalgia p di un generico mal di schiena. Ma dà anche ottime risposte per chi soffre di artrosi cervicale.
C’è qualche trucco per applicarlo a dovere?
“Perché dia vita ad una sorta di benefico effetto streching bisogna conoscere il percorso e il decorso muscolare. Si tratta di cerotti elastici che hanno una determinata tensione: che deve essere maggiore quando si vuole dare una superiore stabilità a un arto, minore invece per lavorare a livello più superficiale, altrimenti il risultato è un inutile stress sul muscolo”.
Secondo lei che ruolo ha l’effetto placebo?
“Ripeto, seppur non misurabili le giustificazioni fisiologiche ci sono, eccome. Però credo che nessuno possa dire quanta incidenza percentuale abbiano in una guarigione. E allora forse subentra una specie di auto-convincimento psicologico secondo il quale se sono stati applicati, i cerotti sicuramente faranno bene. Del resto ogni terapia fisioterapica funziona meglio se c’è un certo feeling tra operatore e paziente”.
Il colore ha qualche rilevanza?
“In Corea vengono utilizzati in funzione della cromoterapia. Da noi invece la tinta vale anche come portafortuna: se un calciatore ha fatto gol il giorno in cui ne aveva addosso una rosa, lo pretenderà sempre e soltanto di quel tipo”.
Maurizio Ternavasio – La Stampa – 11-7-12

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