Va Di Moda Il Cookistar,
Anche Tra i Bambini
Basta con la musica. Con gli scacchi e con la matematica.
Adesso i bambini prodigio
Studiano da cookistar. Come Flynn McGarry, un tredicenne californiano rosso di capelli, delicato, sensibile. Una volta sarebbe stato un asso del pianoforte, un mago del violino, un draghetto dello scacco matto. Ma a lui interessa sola diventare un virtuoso dei fornelli.
E’ andato a perfezionarsi nelle cucine degli stellati d’America, come una volta i piccoli mostri di bravura andavano a perfezionarsi dai Benedetti Michelangeli, dai Menhuin, dai Kasparov.
Il new Yorker non ha usato mezzi termini e lo ha definito un fenomeno. Le tv gli dedicano servizi in cui lui spiega la sua filosofia gastronomica, dà consigli per fare la spesa e mostra orgoglioso la sua cameretta. Niente poster di rockstar, alle pareti, né campioni del football, ma solo pentole, casseruole e iatti. Una volta ci saremmo stupiti, ma oggi tutto questo è assolutamente comprensibile.
Il fatto è che la cucina è ormai un format dominante, i grandi cuochi sono dei divi e la gastronomia sta diventando gastromania. Passione e fissazione, sfizio e vizio, etica e politica, tutto passa per la tavola.
Sintomo del ripiegamento edonistico di una società in crisi di prospettive e di valori? Certo, ma c’è anche dell’altro. E cioè che l’alimentazione è un laboratorio dove si sperimentano ricette di futuro. E dove si cucinano i sogni e le aspirazioni dell’umanità a venire.
Marino Niola – Venerdì di Repubblica 13-7-12
Nessun commento:
Posta un commento