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martedì 17 luglio 2012

Lo Sapevate Che: Il Nostro Nemico Diesel...


L’OMS Conferma:
“E’ Come L’Amianto

Una ricerca promossa dall’Organizzazione Mondiale
Della Sanità su 12 mila minatori avverte: E’ accertato, i fumi sono pericolosi. E ora si attendono i passi della UE:

Chiunque si trovi spesso bloccato nel traffico dietro camion o furgoni che sputano nuvole nere, già lo temeva da tempo, ma adesso arriva la conferma scientifica: i fumi dei motori diesel sono cancerogeni. Lo ha dichiarato ufficialmente il 12 giugno l’OMS, attraverso la sua agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iare). “ Per chi lavora su questi temi” dice Fabio Cibella, ricercatore medico dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Cnr, “non si tratta certo di una sorpresa, era dal 1988 che le emissioni dei diesel erano “sospetti cancerogeni” e si attendeva solo una conferma epidemiologica”.
La conferma è arrivata sotto forma di un lavoro pubblicato nel 2011 da Debra T: Silverman e colleghi dell’americano National Cencer Institute. Lo studio ha esaminato le condizioni di lavoro e vita di oltre 12 mila minatori di otto diverse miniere, fra i quali, nell’arco di 15 anni, 200 si sono ammalati di tumore al polmone.
Tenendo conto di tutti i fattori in gioco, dal fumare all’età , è risultato che fra quelli che erano stati più esposti nelle gallerie ai fumi diesel, l’incidenza di cancro era tre volte maggiore che fra i meno esposti. In effetti, la combustione del gasolio, una miscela di idrocarburi meno infiammabili di quelli della benzina, produce finissime particelle incombuste, che portano fin dentro ai polmoni i famigerati idrocarburi policiclici aromatici, noti e potenti cancerogeni. “Prima di generare allarmismo” precisa
Nicola Pirrone, direttore dell’Istituto di inquinamento atmosferico del Cnr “teniamo conto che quei minatori venivano esposti ogni giorno nelle gallerie ad alte concentrazioni di fumi e che, in questi ultimi anni, la tecnologia ha migliorato sia la qualità del gasolio, riducendo per esempio al minimo lo zolfo, sia quello dei motori diesel, che emettono molto meno particolato di un tempo. Quindi non si possono collegare quei risultati estremi all’aria delle nostre città”.
Lo riconosce anche il rapporto dello Iare, che però fa anche notare come spesso, dopo la conferma della cancerogenicità in lavoratori molto esposti, arrivino anche riscontri degli stessi ro effetti nella popolazione generale. “In ogni caso” aggiunge Cibella, “i fumi dei diesel non sono pericolosi solo perché cancerogeni,
Le particelle fini e ultrafini, dalle PM1O fino alle PMO,1 che arrivano da questa e altre fonti, provocano danni sia al sistema respiratorio, dall’asma fino alla invalidante bronco pneumopatia cronica ostruttiva, che a quello circolatorio, sotto forma di infarti e ictus”. Indipendentemente dall’annuncio dello Iare, quindi, sarebbe bene ripulire l’aria delle città, cosa che il nostro Paese non riesce a fare: nel 2011, secondo Legambiente, su 82 città monitorate, ben 55 hanno superato il massimo annuo di 35 sfondamenti dei limiti fissati per il PM10, con Torino, Milano e Verona, che li hanno superati per ben 158, 131, e 130 volte, quasi un giorno su due. “Siamo già in procedura di infrazione” conclude Pirrone, “e se questo annuncio dello Iare dovesse indurre l’Europa a diminuire i limiti, avremmo ancora più problemi.
Le soluzioni individuali, come indossare mascherine o tapparsi in casa, servono a poco. La riduzione dell’inquinamento arriverà solo rivedendo l’organizzazione urbana.
Vera Schiavazzi – Venerdì di Repubblica – 6-7-12

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