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Povera gente! lontana da' suoi,
in un paese qui che le vuol male,
chi sa che in fondo all'anima po' poi
non mandi a quel paese il principale!
Gioco che l'hanno in tasca come noi».
Qui, se non fuggo, abbraccio un caporale,
colla su' brava mazza di nocciolo,
duro e piantato lì come un piolo.
in un paese qui che le vuol male,
chi sa che in fondo all'anima po' poi
non mandi a quel paese il principale!
Gioco che l'hanno in tasca come noi».
Qui, se non fuggo, abbraccio un caporale,
colla su' brava mazza di nocciolo,
duro e piantato lì come un piolo.
Giuseppe Giusti – Sant’Ambrogio
Nome: Sant' Ambrogio
Titolo: Vescovo e dottore della Chiesa
Protettore di: apicoltori
La prima alla Scala, il
carnevale allungato e la messa con gli anni. Si ricorda oggi il patrono del
capoluogo lombardo, uno dei dottori della Chiesa
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Sono tanti i doni che Ambrogio, Sant’Ambrogio, ha fatto a Milano.
Solo per ricordare i più venali: quattro giorni giorni in più di carnevale e un
santo patrono che si festeggia il 7 dicembre il giorno prima
di un’altrà festività della Chiesa, l'Immacolata, così da portare un lungo fine
settimana di ferie alla vigilia del Natale. Sant’Ambrogio è storia e leggenda
di Milano e della chiesa. Lo sapevate che era nato in quella che era la Gallia,
ora Germania, e che ha fatto da insegnante a Sant’Agostino?
LA VITA
Incerta la data di nascita, 339 o 340, certamente a Treviri,
allora in Gallia oggi in Germania, da una famiglia di rango senatorio.
Si chiamava Aurelio Ambrogio e suo padre era prefetto
pretorio delle Gallie. Una famiglia cristiana già da alcune generazioni, anche
se il cristianesimo non era ancora religione ufficiale dell’impero. Frequentò
le migliori scuole di Roma e cominciò la carriera amministrativa. Prima a
Sirmio, in Serbia, poi a Milano.
MILANO
Fu vescovo della città dal 374 fino alla morte, nel 397.
Narra la leggenda che fosse bravo a pacificare le fazioni (cristiani e ariani)
quando ancora non era vescovo e che venne mandato a placare il popolo in
rivolta alla morte del vescovo ariano Aussenzio di Milano. Arrivato in chiesa
un bambino avrebbe urlato: «Ambrogio vescovo!». Un urlo a cui si sarebbe
unita la folla intera. Lui disse no, non aveva ancora avuto il battesimo
(allora non si faceva da bambini) e non aveva studiato teologia. Tentò di
sporcare la sua fama ordinando la tortura di alcuni imputati e frequendo
prostitute, fuggì, ma venne ripreso. In 8 giorni battezzato e fatto vescovo per
volontà dell’imperatore Flavio Valentiniano.
VESCOVO
Entrato nella Chiesa donò i suoi beni ai poveri e fece
vita ascetica, oltre che di studio. « È molto meglio per il Signore salvare
delle anime che dell'oro. Egli infatti mandò gli apostoli senza oro. I
sacramenti non richiedono oro, né acquisisce valore per via dell'oro ciò che
non si compra con l'oro» (De officiis, II, 28, 136-138).
DOTTORE DELLA CHIESA
Non un santo qualsiasi il vescovo Ambrogio, ma uno dei dottori della
Chiesa. Come Sant’Agostino e San Girolamo era un grande
telologo e divulgatore della dottrina cattolica. La sua predicazione fu
determinante per la conversione nel 386 al cristianesimo di Sant'Agostino che
era venuto a Milano per insegnare retorica.
BASILICHE
Non una, quella con il suo nome, ma molte basiliche fece
costruire e quattro in particolare ai lati della città. Attualmente sono San
Nazaro, San Simpliciano, Sant'Ambrogio e San Dionigi.
CONTRO
Ambrogio lottò contro gli ariani e il paganesimo, ma anche
contro gli ebreiperché si espresse contro la condanna di un gruppo
di cristiani che avano dato fuoco a un luogo di culto ebraico. Occupò con i
fedeli una delle basilche che gli ariani volevano per se. Era il 386 e narra la
leggenda che Ambrogio inventò il canto antifonale, la preghiera cantata in
forma di inno, per non fare addormentare i fedeli occupanti. Da precettore
dell'imperatore Graziano, lo educò secondo i principi del Cristianesimo, ma
richiamò anche l’imperatore Teodosio per aver ordinato il massacro della
popolazione di Tessalonica che aveva linciato il capo del presidio romano della
città.
LO STUDIO
Si dice che Ambrogio fosse dolce e misurato nello scrivere come nel parlare
e venne definito «dolce come il miele». Oltre la metà dei suoi
scritti è dedicata alla spiegazione della Bibbia. Narra la leggenda che mentre
Ambrogio neonato dormiva nella sua culla uno sciame di api cominciò a entrare e
uscirre dalla sua bocca. Il padre disse: «Se questo mio figlio vivrà, diverrà
sicuramente un grand'uomo!».
LE LEGGENDE
Pare che Ambrogio camminando per Milano, avrebbe trovato un fabbro che non
riusciva a piegare il morso di un cavallo. C’era un chiodo della
crocifissione di Gesù riconosciuto dal vescovo e ancora conservato in Duomo.
La colonna del diavolo nella piazza davanti alla basilica di
Sant'Ambrogio avrebbe visto il santo combattere contro il demonio. Le corna del
diavolo si sarebbero conficcate nei due fori ancora presenti sulla
colonna.
IL CARNEVALE
Le chiese di rito ambrosiano concedono quattro giorni in più al Carnevale,
fino alla vigilia della prima domenica di Quaresima. Un prolungamento dovuto
all’attesa per il vescovo Ambrogio che, di ritorno da un pellegrinaggio, fece
attendere i milanesi altri 4 giorni oltre il martedì grasso.
LA PRIMA DELLA SCALA
La stagione del teatro lirico milanese per i primi 140
anni di attività cominciò per tradizione il 26 dicembre. L'attuale consuetudine
di inaugurare la stagione lirica il 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio,
patrono di Milano, fu introdotta nel 1940 e diventò stabile nel 1951 con
il primo trionfo milanese di Maria Callas nei Vespri Siciliani.
NOME
Il premio cittadino si chiama ancora Ambrogino (d’oro) a
Milano, ma i piccoli milanesi che portano questo nome sono una rarità. Appena 8
i nati del 2015 battezzati Ambrogio, erano 17 nel 1999 e molti di più in
passato compreso il celebre autista di una pubblicità di cioccolatini. In
dialetto è sant Ambroeus o sant Ambrös.
NON IL SOLO PATRONO
Il 7 dicembre si festeggia Sant’Ambrogio come protettore di Milano, ma non
svolge questo compito da solo. Con lui ci sono San Carlo Borromeo e San
Galdino. In città, nella basilica che porta il suo nome sono conservate le
sue spoglie. (di Chiara Pizzimenti)
Per Sant’Ambrogio:
PRATICA Facciamo
penitenza dei nostri peccato finché siamo in vita, se non vogliamo farla in
Purgatorio
PREGHIERA. O Signore che nell'elezione e nella vita del vescovo Ambrogio hai dato al tuo popolo un esempio della tua immensa misericordia e provvidenza, fa' che per i meriti di Gesù Cristo un giorno siamo compagni di colui che ora veneriamo in terra.
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