Gli Italiani ci sperano
ancora. Sotto l’albero di Natale contano di trovare reddito di cittadinanza,
abolizione della legge Fornero e flat tax. Misure che, tuttavia potrebbero
slittare in primavera o, addirittura, essere approvate solo in minima parte,
deludendo quindi cittadini che speravano di poterne usufruire sin dall’inizio
dell’anno prossimo. Succede non solo perché Bruxelles ha chiesto al nostro
Paese di evitare di allargare ulteriormente la voragine del nostro debito
pubblico, ma anche perché all’orizzonte si sta profilando il ritorno di una
crisi economica. Persino il ministro dell’economia, Giovanni Tria, lo ha
ventilato, e a suonare il campanello d’allarme è anche Federmeccanica, che
lamenta l’effetto negativo del decreto legge Dignità del luglio scorso,
fortemente voluto dal vice premier Luigi Di Maio. Entrato in vigore dal primo
novembre ha creato una stretta sui contratti flessibili e il 30 per cento degli
imprenditori metalmeccanici, anche a causa della crisi che si profila
all’orizzonte, hanno deciso di non rinnovare i contratti in scadenza. Dunque,
si profila un Natale a luci e ombre. E lo confermano i dati dell’indagine
statistica Nielsen-Conad commissionata da l’Espresso sui consumi natalizi degli
italiani, secondo cui “da un lato resta intatta la fiducia dei cittadini, che
ancora sperano di vedere realizzate le tre grandi promesse elettorali, cioè il
reddito di cittadinanza, flat tax e abolizione della riforma pensionistica
Fornero”, infatti il 69 per cento dei cittadini si ritiene ottimista, più dieci
punti percentuali rispetto alle attese dello scorso anno. “Dall’altro lato,
però, la crescita dei consumi, che era iniziata nel 2016 e aveva toccato il suo
apice nel 2017, sta rallentando drasticamente”. L’indice d fiducia è dunque in
leggera ripresa rispetto agli anni passati, ma nell’autunno lo scenario macro
economico si è fatto instabile e dunque gli italiani hanno cominciato a stringere
i cordoni della borsa: nel corso del 2017 il fatturato dei negozi e delle
aziende del largo consumo era cresciuto dell’1,9 per cento, mentre nel corso di
quest’anno è rimasto sostanzialmente stabile, con un lieve miglioramento dello
0,4. Detto altrimenti, aumenta la fiducia, ma paradossalmente calano i consumi.
Com’è possibile? Spiega l’osservatorio Conad che “tutto questo sta accadendo
perché la forbice fra ricchi e poveri sta ulteriormente divaricando. Se da un
lato è vero che cresce la spesa in negozi di fascia altissima, dall’altro si
nota un aumento esponenziale degli acquisti nei discount. Assistiamo alla
scomparsa della classe media, della fascia intermedia della popolazione, che ha
definitivamente smesso di crescere. C’è un paese a due velocità”. Nonostante
questo, gli italiani non rinunceranno a festeggiare il Natale in casa con
parenti e amici, mentre si prevede un lieve incremento nella percentuale di
coloro che pranzeranno o ceneranno fuori casa durante le festività. Quest’anno
gli italiani spenderanno complessivamente 11,4 miliardi di euro per il Natale,
vale a dire 120 milioni in più rispetto all’anno scorso, ma a crescere di più è
la spesa nei negozi low cost (più 5 per cento, con un aumento degli acquisti
pari a 55 milioni rispetto al Natale 2017), mentre resta invariato l’acquisto
negli iper store e nei centri commerciali (più o,5 per cento). Sull’altro
fronte ci si attende un incremento del 30 per cento degli acquisti online, che
saranno il vero protagonista di questo Natale. Conferme arrivano anche dalla
ricerca Deloitte Xmas Survey, che ha raccolto i dati di oltre novemila
consumatori in dieci paesi europei: “Il 26 per cento degli italiani sceglierà
di acquistare online e, in particolare l’acquisto potrebbe avvenire via
smartphone (più 11 per cento negli ultimi due anni)”, dice il report di
Deloitte, secondo cui l’acquisto digitale interesserà soprattutto viaggi e
regali, un quarto per il cibo, il 12 per cento per i festeggiamenti a 120 euro,
cioè il 22 per cento, per i viaggi. Nel dettaglio, stando ai dati Nielsen-
Conad, si assisterà a un calo degli acquisti tradizionali dei giocattoli – meno
otto per cento – per effetto di un aumento dei prodotti digitali e tecnologici.
Cala del quattro per cento anche per i prodotti della tradizione: “Il 2018 sarà
all’insegna dei prodotti freschi, naturali e della tradizione”, si legge
nell’indagine. A crescere è soprattutto l’acquisto di spumanti e champagne (più
cinque per cento, frutta secca, ma anche prodotti gastronomici, così come i
prodotti artigianali della tradizione natalizia.
Gloria Riva – Tentazioni consumi – L’Espresso – 16 dicembre
2018 -
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