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domenica 30 dicembre 2018

Lo Sapevate Che: Cultura – Capodanno nel mondo: tradizioni originali – curiosità – il cibo come simbolo di prosperità – cimiteri e laghi ghiacciati – la tradizione dei chicchi d’uva


Capodanno nel mondo: tradizioni originali e curiosità

Dalle usanze legate al cibo per garantire prosperità nell’anno futuro a quelle che servono per lasciarsi alle spalle i dispiaceri e le sfortune dei dodici mesi appena trascorsi. Ecco alcuni dei modi più bizzarri per celebrare la notte di San Silvestro
La fine di un anno spalanca le porte a un nuovo inizio. Ragione per la quale, in ogni cultura, il Capodanno si porta dietro tutta una serie di tradizioni e curiosità, ideate per accattivarsi la buona sorte nei successivi dodici mesi. In Italia, ad esempio, è uso comune nella notte di San Silvestro mangiare lenticchie, accompagnate da zampone o cotechino, perché si dice che favoriscano la ricchezza. In altre parti del mondo, invece, per propiziare il nuovo anno ci si lascia andare ai riti più bizzarri come ad esempio saltare dentro un lago ghiacciato con dei tronchi d’albero o mangiare un prestabilito numero di chicchi d’uva.
Il cibo come simbolo di prosperità

Come in Italia, anche in tanti altri Paesi, molti dei riti propiziatori per l’anno che sta per cominciare sono legati al cibo. In Spagna, ad esempio, è tradizione mangiare 12 chicchi d’uva nei 12 secondi precedenti alla mezzanotte. In questo modo i successivi mesi dell’anno saranno caratterizzati da ricchezza e felicità. Invece in Germania si è soliti brindare con 'Feuerzangenbowle', una bevanda tradizionale, mentre si mangiano dei piccoli dolci di marzapane rosa a forma di maiale. Sempre nel Vecchio Continente, in Svizzera, per accattivarsi la buona sorte nell’anno futuro è necessario far cadere sul pavimento un po’ di gelato alla crema. Tra i giochi più curiosi tipici del Capodanno c’è indubbiamente quello dei britannici dopo il brindisi: in molti, infatti, si riuniscono intorno a un tavolo con l’obiettivo di pescare a mani nude all’interno di una ciotola la frutta secca che galleggia in un liquore infiammato

Tradizione del ‘primo passo’

Molte altre tradizioni hanno a che fare con la porta d’ingresso delle abitazioni. In Grecia, ad esempio, si è soliti appendere davanti all’entrata della casa una cipolla. Ma non finisce qui: gli ospiti che si recano in queste abitazioni per i festeggiamenti, prima di entrare, devono rompere un melograno sulla soglia. Il numero di chicchi che si spargerà determinerà la fortuna di cui godranno i padroni di casa nei successivi dodici mesi. In Scozia, invece, bisogna fare molta attenzione dopo la mezzanotte a chi entra in casa, perché stabilirà le fortune dell’anno appena iniziato. Per questa ragione gli scozzesi sono soliti invitare per primi amici e parenti che a loro volta devono varcare la soglia con il piede destro e rigorosamente con le mani piene.
Liberarsi del passato

Per iniziare al meglio l’anno è necessario lasciarsi alle spalle i dispiaceri e le sfortune di quello appena passato. Per dare corpo a queste intenzioni, come racconta Adnkronos, in Argentina distruggono dei fogli di carta in tanti piccoli pezzi e alla mezzanotte li gettano dalla finestra. In Messico, invece, nei giorni precedente al Capodanno si liberano di tutto ciò che è inutile in casa. Una tradizione che si celebra in modo simile anche in Sudafrica, in particolar modo a Johannesburg, dove il giorno della vigilia in molti gettano via oggetti e mobili vecchi. Tornando in Sudamerica, in Ecuador per festeggiare si preparano dei piccoli fantocci che simboleggiano le sventure dell’anno appena terminato e si dà loro fuoco per la strada durante la notte di Capodanno. In Danimarca, invece, è tradizione tirare piatti e piattini inutilizzati contro le porte di familiari, vicini ed amici, come un rumoroso simbolo di distruzione dei problemi dell'anno passato. In Giappone, infine, i templi buddisti la sera del 31 dicembre fanno rintoccare le loro campane 108 volte, tanti quanti sono considerati i peccati che un uomo può compiere durante un anno e che vengono cancellati con l’avvento del nuovo.
Cimiteri e laghi ghiacciati

Ai due antipodi del mondo si verificano due tradizioni molto curiose. In Siberia diversi intrepidi, allo scoccare del nuovo anno, si tuffano in dei varchi aperti in dei laghi ghiacciati insieme a dei tronchi d’albero. Mentre in Cile, molti fedeli passano la notte di San Silvestro all’interno dei cimiteri per celebrare il nuovo anno con i cari defunti.
Tg24.sky.it
La tradizione dei chicchi d'uva a Capodanno
Una delle tradizioni più seguite dal popolo spagnolo avviene durante "nochevieja", l'ultimo giorno dell'anno, il 31 Dicembre. La tradizione vuole che si lasci l’anno vecchio e si riceva quello nuovo, mangiando dodici chicchi d’uva al ritmo dei dodici
rintocchi di campana che segnano la mezzanotte del 21 Dicembre.
Coloro che riescono a mangiare tutti i chicchi d’uva a tempo, avranno un anno pieno di fortuna e prosperità.
I tocchi “magici” sono dati dalle campane dell’orologio che si trova in cima alla "Puerta del Sol" di Madrid.
Questo è il rituale che gli spagnoli, ogni 31 Dicembre quando si avvicina la mezzanotte, seguono attraverso la televisione o per chi può in diretta a Madrid nelle vicinanze della “Puerta del Sol”.
Guardate il video riportato qui sotto. Oltre a vedere ed ascoltare i rintocchi delle campane dell’orologio di Madrid, è possibile vedere la folla che partecipa all’evento.
Ma perché tutto ciò?
Come molte tradizioni, anche quella dei chicchi d'uva viene spiegata attraverso teorie.
Una racconta che nell’anno 1909, gli agricoltori si ritrovarono con una vendemmia abbondante e decisero (per diminuire il quantitativo in eccesso dell’uva) di propagare la legenda che questo frutto mangiato alla mezzanotte porta fortuna e prosperità per l’anno entrante.
Un’altra teoria dice che, nel 1882 il Sindaco di Madrid, tramite un bando municipale, impose che tutte le persone che uscivano per ricevere i Re Magi (nella notte tra il 5 e il 6 di Gennaio) dovessero pagare 1 “duro” (equivalente di 5 Pesetas, vecchia moneta spagnola prima dell’Euro).
Uscire, aspettando i Re Magi, era una tradizione che serviva come scusa per ridicolizzare la notte dei Re Magi agli stranieri che arrivavano in questi giorni e a chi credeva che doveva cercare i Re Magi il mattino del 5 gennaio. Oltre che prendere in giro i più ingenui, era motivo per bere e fare più confusione possibile.
Con questo bando il Sindaco tolse le possibilità ai cittadini di Madrid di divertirsi in questo giorno di festa, dove quasi tutto era permesso.
Questo, unito all’abitudine delle famiglie aristocratiche di mangiare uva e sorseggiare champagne durante la cena dell’ultimo giorno dell’anno provocò che un gruppo di “madrileños” decisero di ridicolizzare l’abitudine borghese e criticare il bando del Sindaco, mettendosi nelle vicinanze della “Puerta del Sol” a mangiar uva al suono delle campane.
Questi i precedenti che diedero inizio a quest’abitudine.
In quanto alla ragione del perché si mangi una dozzina di chicchi d’uva, nemmeno essa trova un consenso univoco.  Alcuni dicono che rappresentano i dodici mesi dell’anno e altri, semplicemente un chicco cada suono della campana.
Da quando si ripete questa tradizione?
Nel Gennaio 1897 la stampa di Madrid commentava così l'azione delle persone nelle vicinanze della "Puerta del Sol": "Es costumbre madrileña comer doce uvas al dar las doce horas en el reloj que separa el año saliente del entrante". Con il trascorrere degli anni, questa tradizione si diffuse a tutto il territorio spagnolo arrivando a ciò che oggi conosciamo.
Esistono teorie differenti anche sulle date di questa tradizione, ma noi ci accontentiamo del primo scritto della stampa riguardo l'evento.
L’uva consumata durante l'ultima notte dell'anno viene anche denominata "uva de la suerte", cioè l'uva della fortuna, e fin qui tutto bene visto che si parla dell'uva che deve aiutarci a realizzare i nostri desideri e portarci buone cose nell'anno nuovo.
Qual è la forma ridicola di continuare questa tradizione?
Molti credono che l'abitudine sia quella di prepararsi 12 acini d'uva, durante il cenone, per essere pronti a mangiarli alle 24. Mettiamo che siamo in 10 persone a festeggiare il capodanno, con due bei grappoli d'uva possiamo prepararci l'augurio della nostra fortuna per l'anno nuovo, con una spesa di circa 3 € (un prezzo quasi a caso). Invece NO. Un mese prima nei supermercati si cominciano a vedere piccole lattine di 12 chicchi d'uva sbucciati e senza semi (perché altrimenti ci si strozza! Non ci crede nessuno) pronti per essere consumati l’ultima notte dell'anno, costo che aggira attorno all'euro e più a lattina. Nel nostro gruppo di 10 persone avremmo una spesa di oltre 10 euro per mantenere la tradizione e le casse di chi produce e commercia le lattine d'uva. E se questi soldi invece li donassimo a chi veramente ne ha bisogno, non dormiremo meglio, soprattutto in questo periodo nel quale piangiamo e chiamiamo "crisi"?
Non sono i 10 euro a fare la differenza, ma fate due conti sulla quantità di gente che spende quei soldi.
www.guidavalencia.com
Buon Capodanno a tutti!

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