Capodanno nel mondo: tradizioni
originali e curiosità
Dalle usanze legate al cibo per garantire prosperità
nell’anno futuro a quelle che servono per lasciarsi alle spalle i dispiaceri e
le sfortune dei dodici mesi appena trascorsi. Ecco alcuni dei modi più bizzarri
per celebrare la notte di San Silvestro
La fine di un anno spalanca le porte a un nuovo
inizio. Ragione per la quale, in ogni cultura, il Capodanno si porta dietro tutta
una serie di tradizioni e curiosità, ideate per accattivarsi la buona sorte nei
successivi dodici mesi. In Italia, ad esempio, è uso comune nella notte di San
Silvestro mangiare lenticchie, accompagnate da zampone o cotechino,
perché si dice che favoriscano la ricchezza. In altre parti del
mondo, invece, per propiziare il nuovo anno ci si lascia andare ai riti più bizzarri come
ad esempio saltare dentro un lago ghiacciato con dei tronchi d’albero o
mangiare un prestabilito numero di chicchi d’uva.
Il cibo
come simbolo di prosperità
Come in Italia, anche in tanti altri
Paesi, molti dei riti propiziatori per l’anno che sta per cominciare sono
legati al cibo. In Spagna, ad esempio, è tradizione mangiare 12 chicchi d’uva
nei 12 secondi precedenti alla mezzanotte. In questo modo i successivi mesi
dell’anno saranno caratterizzati da ricchezza e felicità. Invece in Germania si
è soliti brindare con 'Feuerzangenbowle', una bevanda tradizionale, mentre si
mangiano dei piccoli dolci di marzapane rosa a forma di maiale. Sempre nel
Vecchio Continente, in Svizzera, per accattivarsi la buona sorte nell’anno
futuro è necessario far cadere sul pavimento un po’ di gelato alla crema. Tra i
giochi più curiosi tipici del Capodanno c’è indubbiamente
quello dei britannici dopo il brindisi: in molti, infatti, si riuniscono
intorno a un tavolo con l’obiettivo di pescare a mani nude all’interno di una
ciotola la frutta secca che galleggia in un liquore infiammato
Tradizione del ‘primo passo’
Molte altre tradizioni hanno a che fare
con la porta d’ingresso delle abitazioni. In Grecia, ad esempio, si è soliti
appendere davanti all’entrata della casa una cipolla. Ma non finisce qui:
gli ospiti che si recano in queste abitazioni per i festeggiamenti, prima di
entrare, devono rompere un melograno sulla soglia. Il numero di chicchi che si
spargerà determinerà la fortuna di cui godranno i padroni di casa nei
successivi dodici mesi. In Scozia, invece,
bisogna fare molta attenzione dopo la mezzanotte a chi entra in casa, perché
stabilirà le fortune dell’anno appena iniziato. Per questa ragione gli scozzesi
sono soliti invitare per primi amici e parenti che a loro volta devono varcare
la soglia con il piede destro e rigorosamente con le mani piene.
Liberarsi del passato
Per iniziare al meglio l’anno è
necessario lasciarsi alle spalle i dispiaceri e le sfortune di quello appena
passato. Per dare corpo a queste intenzioni, come racconta Adnkronos, in Argentina distruggono dei fogli di carta in tanti piccoli pezzi e alla
mezzanotte li gettano dalla finestra. In Messico, invece, nei giorni precedente
al Capodanno si liberano di tutto ciò che è inutile in casa. Una tradizione che
si celebra in modo simile anche in Sudafrica, in particolar modo a
Johannesburg, dove il giorno della vigilia in molti gettano via oggetti e
mobili vecchi. Tornando in Sudamerica, in Ecuador per festeggiare si preparano
dei piccoli fantocci che simboleggiano le sventure dell’anno appena terminato e
si dà loro fuoco per la strada durante la notte di Capodanno. In Danimarca,
invece, è tradizione tirare piatti e piattini inutilizzati contro le porte di
familiari, vicini ed amici, come un rumoroso simbolo di distruzione dei
problemi dell'anno passato. In Giappone, infine, i templi buddisti la sera del
31 dicembre fanno rintoccare le loro campane 108 volte, tanti quanti sono
considerati i peccati che un uomo può compiere durante un anno e che vengono
cancellati con l’avvento del nuovo.
Cimiteri e laghi ghiacciati
Ai due antipodi del mondo si verificano
due tradizioni molto curiose. In Siberia diversi intrepidi, allo scoccare del
nuovo anno, si tuffano in dei varchi aperti in dei laghi ghiacciati insieme a
dei tronchi d’albero. Mentre in Cile, molti fedeli passano la notte di San
Silvestro all’interno dei cimiteri per celebrare il nuovo anno con i cari
defunti.
Tg24.sky.it
La
tradizione dei chicchi d'uva a Capodanno
Una delle tradizioni più seguite dal popolo spagnolo avviene durante
"nochevieja", l'ultimo giorno dell'anno, il 31 Dicembre. La
tradizione vuole che si lasci l’anno vecchio e si riceva quello nuovo,
mangiando dodici chicchi d’uva al ritmo dei dodici
rintocchi di campana che segnano la mezzanotte del 21 Dicembre.
rintocchi di campana che segnano la mezzanotte del 21 Dicembre.
Coloro che riescono a mangiare tutti i chicchi d’uva a tempo, avranno un
anno pieno di fortuna e prosperità.
I tocchi “magici” sono dati dalle campane dell’orologio che si trova in
cima alla "Puerta del Sol" di Madrid.
Questo è il rituale che gli spagnoli, ogni 31 Dicembre quando si avvicina
la mezzanotte, seguono attraverso la televisione o per chi può in diretta a
Madrid nelle vicinanze della “Puerta del Sol”.
Guardate il video riportato qui sotto. Oltre a vedere ed ascoltare i
rintocchi delle campane dell’orologio di Madrid, è possibile vedere la folla
che partecipa all’evento.
Ma perché tutto ciò?
Come molte tradizioni, anche quella dei chicchi d'uva viene spiegata
attraverso teorie.
Una racconta che nell’anno 1909, gli agricoltori si ritrovarono con una
vendemmia abbondante e decisero (per diminuire il quantitativo in eccesso
dell’uva) di propagare la legenda che questo frutto mangiato alla mezzanotte
porta fortuna e prosperità per l’anno entrante.
Un’altra teoria dice che, nel 1882 il Sindaco di Madrid, tramite un bando
municipale, impose che tutte le persone che uscivano per ricevere i Re Magi
(nella notte tra il 5 e il 6 di Gennaio) dovessero pagare 1 “duro” (equivalente
di 5 Pesetas, vecchia moneta spagnola prima dell’Euro).
Uscire, aspettando i Re Magi, era una tradizione che serviva come scusa per
ridicolizzare la notte dei Re Magi agli stranieri che arrivavano in questi
giorni e a chi credeva che doveva cercare i Re Magi il mattino del 5 gennaio.
Oltre che prendere in giro i più ingenui, era motivo per bere e fare più
confusione possibile.
Con questo bando il Sindaco tolse le possibilità ai cittadini di Madrid di divertirsi in questo giorno di festa, dove quasi tutto era permesso.
Con questo bando il Sindaco tolse le possibilità ai cittadini di Madrid di divertirsi in questo giorno di festa, dove quasi tutto era permesso.
Questo, unito all’abitudine delle famiglie aristocratiche di mangiare uva e
sorseggiare champagne durante la cena dell’ultimo giorno dell’anno provocò che
un gruppo di “madrileños” decisero di ridicolizzare l’abitudine borghese e
criticare il bando del Sindaco, mettendosi nelle vicinanze della “Puerta del
Sol” a mangiar uva al suono delle campane.
Questi i precedenti che diedero inizio a quest’abitudine.
In quanto alla ragione del perché si mangi una dozzina di chicchi d’uva,
nemmeno essa trova un consenso univoco. Alcuni dicono che rappresentano i
dodici mesi dell’anno e altri, semplicemente un chicco cada suono della
campana.
Da quando si ripete questa tradizione?
Nel Gennaio 1897 la stampa di Madrid commentava così l'azione delle persone
nelle vicinanze della "Puerta del Sol": "Es costumbre madrileña
comer doce uvas al dar las doce horas en el reloj que separa el año saliente
del entrante". Con il trascorrere degli anni, questa tradizione si diffuse
a tutto il territorio spagnolo arrivando a ciò che oggi conosciamo.
Esistono teorie differenti anche sulle date di questa tradizione, ma noi ci accontentiamo del primo scritto della stampa riguardo l'evento.
Esistono teorie differenti anche sulle date di questa tradizione, ma noi ci accontentiamo del primo scritto della stampa riguardo l'evento.
L’uva consumata durante l'ultima notte dell'anno viene anche denominata
"uva de la suerte", cioè l'uva della fortuna, e fin qui tutto bene
visto che si parla dell'uva che deve aiutarci a realizzare i nostri desideri e
portarci buone cose nell'anno nuovo.
Qual è la forma ridicola di continuare questa tradizione?
Molti credono che l'abitudine sia quella di prepararsi 12 acini d'uva,
durante il cenone, per essere pronti a mangiarli alle 24. Mettiamo che siamo in
10 persone a festeggiare il capodanno, con due bei grappoli d'uva possiamo
prepararci l'augurio della nostra fortuna per l'anno nuovo, con una spesa di
circa 3 € (un prezzo quasi a caso). Invece NO. Un mese prima nei
supermercati si cominciano a vedere piccole lattine di 12 chicchi d'uva
sbucciati e senza semi (perché altrimenti ci si strozza! Non ci crede nessuno)
pronti per essere consumati l’ultima notte dell'anno, costo che aggira
attorno all'euro e più a lattina. Nel nostro gruppo di 10 persone avremmo una
spesa di oltre 10 euro per mantenere la tradizione e le casse di chi produce e
commercia le lattine d'uva. E se questi soldi invece li donassimo a chi
veramente ne ha bisogno, non dormiremo meglio, soprattutto in questo periodo
nel quale piangiamo e chiamiamo "crisi"?
Non sono i 10 euro a fare la differenza, ma fate due conti sulla quantità di gente che spende quei soldi. www.guidavalencia.com
Non sono i 10 euro a fare la differenza, ma fate due conti sulla quantità di gente che spende quei soldi. www.guidavalencia.com
Buon Capodanno a tutti!
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