Possibile che, a cinquecento anni dai
primi accurati disegni del corpo umano di Leonardo da Vinci, ci siano ancora
organi da scoprire? Per il professore di patologia Neil Theise, della New York
University, ci era addirittura sfuggito uno degli organi più grandi del nostro
corpo. “Lo abbiamo chiamato Interstitium
ed è costituito dal tessuto connettivo, cioè lo strato che fa aderire la pelle
ai muscoli o le mucose agli organi interni” dice Thiese. “Si pensava che il
connettivo fosse costituito da una matrice compatta di collagene e altre
proteine fibrose, prodotte da cellule specializzate. Abbiamo scoperto che, in
realtà, è percorso da una fitta rete di canal pieni di liquido, la cui funzione
è tutta da capire. Il perché nessuno se ne sia accorto prima si spiega
facilmente: per esaminare al microscopio i tessuti i ricercatori li disidratano
per conservarli e questo fa collassare i canali del connettivo, larghi circa 20
millesimi di millimetro, rendendoli irriconoscibili. “Li abbiamo notati solo
ora grazie all’endomicroscopia laser confocale, che consente di esaminare
tessuti viventi mentre stanno funzionando. Applicando questa tecnica per vedere
l’estensione del tumore ai dotti biliari di un paziente, i chirurghi David
Carr-Locke e Petros Benias, del Beth Israel Medical Center, hanno notato per
primi i canali del connettivo e, in seguito, li abbiamo individuati sotto tutti
i tessuti di rivestimento del corpo umano, il che fa dell’interstitium uno degli organi più vasti.” Così vasto da risolvere
anche il mistero di dove fosse un terzo dei circa 40litti di acqua che
costituiscono il nostro peso, visto che le cellule circa la metà e sangue e
linfa solo un altro 15 per cento: il 35 per cento mancante gonfia l’interstitium. “Questo “cuscino di
liquido” ha probabilmente come prima funzione quella di ammortizzare gli urti
sugli organi interni, ma potrebbe avere anche compiti di trasporto delle
sostanze nutritive o di cellule, oppure una parte nelle reazioni immunitarie,
visto che l’interno dei condotti è tappezzato di cellule mesenchimali, che
formano cicatrici in presenza di infiammazione. Potrebbe persino condurre
correnti elettriche, e spiegare così l’efficacia dell’agopuntura” conclude Thiese,
che ha un forte interesse nelle medicine tradizionali. “Si tratta in effetti di
una scoperta che può avere notevoli ricadute mediche” conferma Giorgio Iervasi,
direttore dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa. “Questa rete di
canali, per esempio, può spiegare perché i tumori che invadono l’interstizio
risultino molto pericolosi: forse le cellule tumorali si spostano lungo i
canali, creando metastasi. E l’interstizio potrebbe anche avere un ruolo in
malattie e nell’invecchiamento della pelle. Ma, per capirlo, dovremo
individuare le funzioni di questo nuovo organo e capire che cosa circoli nei
suoi canali: solo così potremo vedere come si alteri in caso di malattie e se
possa servire come mezzo diagnostico e di somministrazione di terapie”.
Alex Saragosa – Scienze – Il Venerdì di La Repubblica – 20
aprile 2018 -
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