Che cos’è la seduzione? Una tattica, una
persuasione, un gioco, una recita, un piacere? Niente d tutto questo, è un’arte
della guerra. A dirlo è la storica Marie-Francine Mansour, nel libro Rouses et plaisirs de la séduction
(Astuzie e piaceri della seduzione), appena uscito in Francia da Albin Michel.
L’autrice dà una risposta secca a una domanda antica quanto il mondo, chiamando
a testimoniare in favore della sua tesi i più noti seduttori di sempre. Da Don
Giovanni a Salomè e Sherazade, da Carmen a Casanova. Insomma sedurre significherebbe mettere sotto l’altro. E, quel
che più conta, questa sottomissione sarebbe scritta nella natura umana. Sono gli ormoni e il
Dna a fare della vita una competizione generalizzata da cui i seduttori escono
fatalmente vincitori. In amore come in politica, in economia come in guerra.
Una spiegazione che ha una sinistra somiglianza con teorie molto in voga tra
gli economisti da un lato e certi etologi dall’altro. I primi infatti sostengono
che l’uomo sia naturalmente assetato di potere e di guadagno. Gli altri
pretendono di spiegare la cultura come un dispositivo innato, che spinge ogni
essere a seguire il proprio “gene egoista”. Dimenticando un piccolo
particolare. Che la vera natura umana, come dice l’antropologo americano
Marshall Sahlins, è la cultura. Che non è mai la stessa, perché cambia con i
tempi e la civiltà, con la storia e la geografia. Pretendere che l’uomo sia
istintivamente predatore, che la donna sia istintivamente madre e che la vita
sia una concorrenza spietata di tutti contro tutti, non è che la filosofia del
neocapitalismo globale. Che eleva le sue pulsioni animali a norma universale.
Marino
Niola – Miti D’Oggi – Il Venerdì di la Repubblica – 13 aprile 2018 -
Nessun commento:
Posta un commento