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giovedì 5 aprile 2018

Lo Sapevate Che: Piccolo è meglio: il caso Emergency...


Metti Una Sera a cena, con due italiani molto speciali riuniti a New York: Renzo Piano e Gino Strada, ospiti della Lounge Lamborghini a Manhattan, perché la sua casa automobilistica è lo sponsor di un progetto che li unisce. Emergency, fondata da Strada, è l’Ong italiana che cura gratis malati e feriti nel mondo intero. Opera in zone di guerra e guerra civile, epidemie e carestie, senza chiedere soldi né tessere sanitarie né carte d’identità né permessi di soggiorno. Si conquistò anni fa l’ammirazione degli americani per il suo ruolo in Afghanistan: inizialmente sospetto agli occhi del Pentagono, perché medici e infermieri di Emergency curano tutti senza fare domande, senza fare la spia, senza distinguere tra “amici” e “nemici”. Dalla sua nascita a Milano nel 1994 e dal primo intervento in Ruanda, Emergency ha allargato il raggio d’azione e moltiplicato gli ospedali fino a raggiungere 18 paesi (per un totale di nove milioni di persone curate): Ora sta completando la costruzione di una nuova struttura, una delle sue operazioni più impegnative e ambiziose. È in Uganda, a Entebbe. Lo ha progettato per loro e lo sta completando Renzo Piano. È una sfida straordinaria: un centro di eccellenza nelle cure pediatriche, sulle rive del Lago Vittoria. Eccellenza è una parola abusata, nei paesi ricchi se ne riempiamo la bocca in continuazione e a sproposito, soprattutto le aziende l’hanno inflazionata per vantarsi. Non è una parola che associamo a un paese africano, o a un intervento umanitario per le cure mediche a più bisognosi. L’audacia di Emergency è proprio questa. Non si accontenta di portare in Uganda cure qualsiasi, magari col pretesto che “un ospedale purchessia, anche di serie B, è sempre meglio di quello che hanno”. No, la missione è creare una scrittura avanzatissima, che per la qualità dei medici e delle terapie non sia inferiore alle cure di cui disponiamo noi nei paesi ricchi. Sarà anche un centro di formazione per medici locali. Eccellenza si riferisce anche all’intervento di Piano. È un edificio bello, non si vede perché un ospedale non debba esserlo. Un modello di risparmio energetico, con il ricorso alle tecnologie più avanzate per l’autosufficienza grazie alle fonti rinnovabili. Rispettoso delle tradizioni lovali (con l’uso di un materiale antico, la terra pisè, una sorta di argilla) e come tale contenuto nei costi. La costruzione dà lavoro a manodopera locale. Dovrebbe essere pronto quest’estate. Sul sito di Emergency potete vedere alcune foto. La cena qui a New York con Piano e Strada è stata organizzata per sensibilizzare i potenziali donatori americani, visto che Emergency non ha un “nome” celebre come altre ong internazionali né spende fortune in marketing. La serata con quei due gradi personaggi mi consola di un dolore recente. Per anni ho contribuito in vari modi, dal volontariato alla raccolta fondi, a Medici senza frontiere e a Oxfam. Come molti di voi sono rimasto turbato dagli scandali recenti che hanno colpito queste e altre ong: operatori umanitari accusati di abusi sessuali. Non sono un colpevolista a priori, e mi fa piacere che quelle organizzazioni stiano indagando e facendo pulizia al proprio interno. Non sono neanche un ingenuo: penso che il mondo degli aiuti umanitari sia pieno di persone meravigliose, e che in mezzo a loro ci sia finito anche qualche mascalzone (molti meno che in altre attività). Ma ho sempre avuto il timore che, diventando troppo grandi e troppo celebri, certe ong potessero creare anche le proprie burocrazie. Emergency è rimasta relativamente piccola, e no è una celebrity globale. Meglio così, penso.
Federico Rampini – Opinoni – Donna di La Repubblica – 24 marzo 2018 -

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